VERITÀ PER GIULIO REGENI. MA QUANDO? - PER L’EGITTO L’OMICIDIO DEL RICERCATORE E’ UN CASO ARCHIVIATO - I MAGISTRATI ITALIANI VOGLIONO PROCESSARE I QUATTRO MILITARI EGIZIANI ACCUSATI DEL SEQUESTO E DELLA MORTE DI REGENI MA LA MAGISTRATURA DEL CAIRO FA MURO, ACCUSANDO LA PROCURA DI ROMA DI AVER TRAVISATO FATTI E PROVE - L’EGITTO, DA QUASI TRE ANNI, IMPEDISCE LE NOTIFICHE NON COMUNICANDO ALLE AUTORITÀ ITALIANE I RECAPITI DEL GENERALE TARIK SABIR, DEI COLONNELLI ATHAR KAMEL E UHSAM HELMI, E DEL MAGGIORE MAGDI ABDELAL SHARIF - MA UNA CARTA IL GOVERNO ITALIANO POTREBBE ANCORA GIOCARLA…

-

Condividi questo articolo


Giovanni Bianconi per www.corriere.it

 

giulio regeni giulio regeni

Nessun impegno, nessuna novità, nessuno spiraglio per riaprire un caso che l’Egitto considera archiviato. Lo stesso portavoce ufficiale di Al Sisi s’è limitato ad affermare che l’incontro tra il suo presidente e la premier Giorgia Meloni «ha toccato la questione della cooperazione per raggiungere la verità e ottenere giustizia», sul rapimento, le torture e l’uccisione di Giulio Regeni. Ma per l’Italia questo obiettivo coincide con la celebrazione del processo ai quattro imputati egiziani accusati del sequestro (e uno anche dell’omicidio) del ricercatore friulano. Per la Repubblica araba, invece, quei quattro non c’entrano con la fine di Giulio, come ha dichiarato l’autorità giudiziaria locale.

 

Giulio Regeni Giulio Regeni

Due ricostruzioni opposte, che lasciano la situazione nello stallo in cui versa da oltre un anno, quando la Corte d’assise di Roma decise che senza l’avvenuta notifica agli imputati — dunque senza certezza che fossero a conoscenza del giudizio a loro carico — il processo non può cominciare.

 

Proprio l’Egitto, da quasi tre anni, impedisce le notifiche non comunicando alle autorità italiane i recapiti del generale Tarik Sabir, dei colonnelli Athar Kamel e Uhsam Helmi, e del maggiore Magdi Abdelal Sharif. E la posizione del Cairo è stata ribadita l’8 ottobre scorso nella deposizione del capo Dipartimento del ministero della Giustizia Nicola Russo davanti al giudice che, con cadenza semestrale, continua a dichiarare sospeso il procedimento.

 

helmy uhsam helmy uhsam

«Non abbiamo ricevuto alcuna risposta, l’ultima sollecitazione risale al 6 ottobre; non hanno risposto neanche alla richiesta di incontro della ministra Marta Cartabia nel gennaio scorso», ha spiegato Russo.

 

Aggiungendo un particolare che, sul piano sembra davvero la pietra tombale egiziana: «La Procura generale egiziana ha ribadito che resta valido quanto contenuto nel decreto di archiviazione per i quattro imputati in Italia, firmato dai magistrati egiziani nel dicembre scorso. In Egitto non si potrà più aprire un procedimento per il caso Regeni nei loro confronti, per il principio del ne bis in idem». Il che significa che, avendo la Procura egiziana dichiarato non colpevoli gli imputati, nessun altro può processarli, né in Egitto né altrove

L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni L'obitorio dove si trova la salma di Giulio Regeni

 

In sostanza, la magistratura della Repubblica araba ha accusato la Procura di Roma di aver travisato fatti e prove, dichiarando di «escludere ciò che è stato attribuito» ai militari accusati in Italia. La Procura generale del Cairo ha anche stabilito che «circa l’arresto illegale, la detenzione, la tortura e l’uccisione di Giulio Regeni, non c’è per il momento alcuna ragione di intraprendere procedure penali perché il responsabile resta sconosciuto», deliberando di «incaricare le parti cui è stata affidata l’inchiesta di proseguire le ricerche per identificare i responsabili».

 

mohamed ibrhaim athar kamel mohamed ibrhaim athar kamel

Forse è questo che intende ora l’Egitto: se e quando ci saranno nuovi elementi ci sarà anche cooperazione. Ma non è questo che chiede l’Italia. O almeno la magistratura italiana, che dopo l’ultimo ricorso bocciato alla Cassazione non dispone di altri mezzi per andare avanti col processo; nemmeno l’ipotesi di notifica nei luoghi di lavoro (ammesso di conoscere l’indirizzo attuale) è praticabile a causa del rinvio della riforma Cartabia.

 

Sul versante politico invece, gli ultimi passi compiuti prima del colloquio Meloni-Al Sisi risalgono al governo Draghi e alla ministra Cartabia, che hanno avuti contatti con i genitori di Giulio, Paola e Claudio Regeni, e l’avvocata Alessandra Ballerini. Niente ancora, invece, con la neo-premier o il neo-ministro Carlo Nordio. Nè, al momento, la famiglia ha ritenuto di prendere una posizione su quanto accaduto a Sharm el-Sheikh

 

magdi ibrahim abdelal sharif magdi ibrahim abdelal sharif

Ma una carta il governo italiano potrebbe ancora giocarla. L’8 ottobre, quando era ancora in carica l’esecutivo di Draghi per i soli «affari correnti», il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco ha chiesto al capo dipartimento del ministero della Giustizia se si fosse pensato ai rimedi previsti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, sottoscritta anche dall’Egitto; ad esempio gli arbitrati in caso di inadempienze sia interne che sotto il profilo della cooperazione. «È una scelta di ordine politico; si valuterà con il nuovo ministro della Giustizia», ha risposto Russo. Ora un nuovo ministro c’è, e a lui spetta la scelta.

Giulio Regeni Giulio Regeni REGENI REGENI Giulio Regeni Giulio Regeni giulio regeni giulio regeni

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...