VOLEVANO SCIOGLIERLO NELL’ACIDO! TROVATO NEL BAGAGLIAIO DI UN’AUTO IL CADAVERE DELL'EX CALCIATORE SCOMPARSO - ARRESTATE DUE PERSONE, UNA DONNA E IL FIGLIO – "NON VOLEVANO RESTITUIRE A ANDREA LA ROSA UN PRESTITO IN DENARO" E PER QUESTO LO AVREBBERO SGOZZATO NELLA CANTINA DI CASA E TENUTO IN UN BIDONE PER UN MESE IN ATTESA DI…

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ANDREA LA ROSA ANDREA LA ROSA

(Ansa) - Non volevano restituire ad Andrea La Rosa un prestito in denaro e per questo lo avrebbero prima sgozzato, nella cantina di casa, e poi avrebbero tentato di scioglierlo nell'acido, senza riuscirci. E' l'accusa nei confronti di Raffaele Rullo e sua madre Antonietta Biancaniello, fermati dai carabinieri di Milano su disposizione della Procura Milanese. Ad uccidere sarebbe stato Rullo, con la complicità della madre. I due avrebbero poi acquistato acido per sciogliere il cadavere, riuscendoci solo parzialmente.

 

ANDREA LA ROSA SGOZZATO

Andrea Galli e Cesare Giuzzi per il Corriere della Sera

 

Jeans scuri, maglione verde, giubbetto nero, un ampio e profondo taglio alla gola.

Andrea La Rosa, scomparso il 16 novembre da Milano dove abitava insieme alla mamma, è stato ucciso. Sgozzato. Il cadavere del 35enne ex calciatore di serie C era nel bagagliaio di una macchina, guidata sulla superstrada Milano-Meda da Antonietta Biancaniello e fermata ieri pomeriggio dalla Squadra omicidi dei carabinieri, che fin da subito dopo la sparizione, svelata lo scorso mese dal Corriere , seguivano e «ascoltavano» sia la donna sia il figlio, Raffaele Rullo. Due balordi di Quarto Oggiaro che avevano cercato di nascondere il corpo sciogliendolo nell' acido. Non avevano la quantità necessaria del liquido e avevano rimandato l' atto finale: a bordo di quell' auto c' erano flaconi di acido comprati per completare il progetto.

 

ANDREA LA ROSA 2 ANDREA LA ROSA 2

Per un mese, i resti di Andrea La Rosa sono stati sigillati e conservati all' interno di un bidone. Un bidone mai uscito dallo stesso quartiere periferico di Milano, forse custodito in una delle tante cantine occupate (due sono sotto sequestro) dei caseggiati popolari divorati da vandalismo, incuria e degrado, e forse proprio in uno dei palazzi di via Cogne, la strada dove al sesto piano vivono Biancaniello e Rullo, interrogati per tutta la notte nella caserma di via Moscova. Erano già stati ascoltati in seguito alla denuncia di scomparsa presentata da una zia di Andrea, socio di una società di consulenza. Gli investigatori erano arrivati a loro grazie alle testimonianze dei giocatori del Brugherio calcio, la società della quale La Rosa era direttore sportivo: il 35enne aveva parlato negli spogliatoi di un imminente incontro per risolvere una questione di soldi, in via Cogne. Prima di tacere (rispondeva la segreteria telefonica) il cellulare aveva svelato le coordinate geografiche di quell' appuntamento e fornito dei numeri telefonici «attaccati» dai carabinieri.

 

ANDREA LA ROSA 3 ANDREA LA ROSA 3

Rintracciati e fermati, Biancaniello e Rullo avevano reso deposizioni piene di contraddizioni; ma avevano ripetuto d' essere estranei a ogni ipotesi accusatoria e, del resto, l' assenza del cadavere di La Rosa rendeva difficile fermare i killer in quegli attimi. Oltre che del corpo non c' era stata più traccia dell' Audi del 35enne, nessun precedente, persona perbene, seria e affidabile, che mai si sarebbe allontanata volontariamente come invano hanno cercato di sperare la madre e la fidanzata, romena, ex hostess di una compagnia aerea e «punto di contatto» tra Andrea e i suoi futuri assassini.

 

Anche se, sempre al Corriere , la compagna, completamente estranea al delitto, aveva spiegato d' aver fatto sì le presentazioni ma che poi l' amicizia tra La Rosa e Rullo era proseguita su un binario proprio, divenendo sempre più intensa. Secondo quanto trapelato dall' inchiesta coordinata dal magistrato Eugenio Fusco, appena nominato procuratore aggiunto, Andrea potrebbe aver prestato denaro, fidandosi, senza rivedere restituiti quei soldi. Avrebbe sollecitato il rispetto degli accordi e in coincidenza dell' ennesimo rifiuto, forse accompagnato da minacce, potrebbe aver prospettato a Rullo l' ipotesi di una denuncia. Aveva scelto la via della legge; e Rullo, coperto e aiutato dalla madre, ha applicato le «regole» di Quarto Oggiaro: la vendetta mortale.

 

ANDREA LA ROSA 4 ANDREA LA ROSA 4

Le ricerche del Nucleo investigativo comandato dal tenente colonnello Michele Miulli aveva avuto immediata conferma dell' impossibilità di una fuga all' estero di La Rosa. Nessuna telecamera aveva registrato passaggi dell' Audi, il suo nome non era nelle liste d' imbarco dei voli, non c' erano stati prelievi sul conto corrente, le carte di credito non erano state attivate per l' acquisto di biglietti del treno, le richieste alle aziende di noleggio avevano escluso prenotazioni di auto da parte del 35enne. Andrea era qui, era a Milano. Si pensava che il cadavere potesse essere stato seppellito nei boschi ai margini di Quarto Oggiaro, scelti in passato per le esecuzioni della malavita. Ancora ieri, quand' è stata raggiunta dai carabinieri, la mamma di Andrea si aspettava la notizia del ritorno a casa del figlio.

 

 

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