1- ECCO COME IL BRACCIO DESTRO DI CULATELLO BERSANI FINANZIAVA LE CAMPAGNE ELETTORALI DEL PARTITO DEMOCRATICO FACENDO PERDERE LE TRACCE DI CHI DAVA I SOLDI - 2- LA CASSAFORTE DI PENATI È LA FONDAZIONE SEMI-CLANDESTINA (NEL PARTITO NESSUNO LA CONOSCE) “FARE METROPOLI”, CHE INCASSA DECINE E DECINE DI MIGLIAIA DI EURO DA IMPRESE E PROFESSIONISTI PER APPALTI E INCARICHI DELLA PROVINCIA DI MILANO - 3- DALLA BPM DI PONZELLINI AGLI INDAGATI BINASCO (GAVIO) E DI CATERINA, DAGLI IMPRENDITORI DI SESTO SAN GIOVANNI ALL’ARCHITETTO SARNO: LA LISTA DEI BENEFATTORI - 4- SOLDI REGOLARMENTE REGISTRATI NEI BILANCI DELL'ASSOCIAZIONE (NON PUBBLICI) GIRATI POI AL COMITATO ELETTORALE DI PENATI PER CANCELLARE LE TRACCE DEI FINANZIATORI - 5- VASI COMUNICANTI DEMOCRATICI: LA CARONTE SRL DI DI CATERINA METTE A DISPOSIZIONE PULLMAN PER LE PROVINCIALI 2009 MA NON SOLO. “ANCHE QUANDO VELTRONI NEL 2008 DECIDE DI GIRARE IN PULLMAN L'ITALIA SALE SU MEZZI DELLA CARONTE”


penati filippo

1- TUTTI I FINANZIATORI DEL SISTEMA PENATI: DA BPM DI PONZELLINI AGLI IMPRENDITORI DI SESTO ALL'ARCHITETTO SARNO. CARONTE DELL'ACCUSATORE DI CATERINA? HA FORNITO GLI AUTOBUS ANCHE A VELTRONI...
Davide Vecchi per "Il Fatto Quotidiano"


"Io sono una persona onesta dottore, sono un ex operaio". Pietro Rossi garantisce di non sapere nulla dei movimenti di Fare Metropoli, l'associazione attraverso cui Filippo Penati ha finanziato la sua attività politica girando ai suoi due comitati elettorali i fondi ricevuti anche da imprenditori e amici in rapporti con la Provincia da lui guidata. Dalla Corsica, dove è in vacanza, Rossi ci tiene a dirsi disponibile a "parlare con calma, quando torno".

PIERO DI CATERINA

Al telefono anticipa di non aver mai conosciuto Di Caterina e che sì "Rinasco lo conosco certo, ma ne parleremo a Milano". Nel frattempo sente la necessità di chiamarsi fuori: "Io non ho rubato niente eh, mai niente". Rossi è stato nominato presidente dell'associazione con l'atto costitutivo del 30 dicembre 2008.

Bersani

Frequentava gli uffici di via Galileo Galilei 14, ha sempre presieduto le assemblee dei soci, nominato consulenti, tenuto i rapporti con il commercialista Angelo Carlo Parma, è a conoscenza dei bonifici, degli assegni, dei versamenti in contanti (sempre per importi inferiori a 12.500 euro, limite fissato dal decreto anti-riciclaggio poi ridotto a 5 mila dal 31 maggio 2010) di cui l'associazione e i comitati elettorali di Penati hanno beneficiato. E ha firmato le lettere con cui Fare Metropoli ringraziava i benefattori dei contributi stanziati "a favore dell'attività culturale della nostra associazione".

MASSIMO PONZELLINI

Ne ha firmate parecchie, di lettere. Perché i contributi, versati a colpi di piccole quantità, hanno generato un flusso complessivo di diverse centinaia di migliaia di euro. Il bilancio dell'associazione non è pubblico. E i versamenti sono stati regolarmente registrati. Dai conti di Fare Metropoli sono usciti contributi ai due comitati elettorali di Penati, uno per la lista l'altro per la candidatura alla presidenza della Provincia. In via Galilei sono custoditi gli elenchi di quanti hanno contribuito, forse anche a loro insaputa, alla campagna elettorale dell'ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani.

Progetto di riqualificazione area ex falck di sesto san giovanni

C'è la Banca Popolare di Milano guidata da Massimo Ponzellini. E la banca di Legnano, il cui cda è presieduto da Enrico Corali, nominato da Penati nel board di Expo 2015. C'è la Stilo immobiliare finanziaria srl, di cui rappresentante è l'amico Antonio Percassi, il costruttore bergamasco ex calciatore da poco presidente anche dell'Atalanta, che è anche amministratore unico della Finser Spa, altra società che versa contributi alla galassia politica penatiana. In Finser siede anche Vittorio Bianchi, amministratore delegato della Stilo immobiliare. Versa contributi anche il gruppo Intini, gigante delle costruzioni di Sesto San Giovanni, in rapporti con Penati sia nella sua veste da sindaco dell'ex Stalingrado d'Italia, prima, sia da presidente della Provincia.

arch. Renato Sarno

Il Gruppo Intini partecipa attivamente a Fare Metropoli attraverso due sue società per azioni: Sma e Milanopace. Quest'ultima sta realizzando il complesso edilizio "Le torri del Parco" che prevede investimenti per 100 milioni di euro ed è stato progettato dall'architetto Renato Sarno, uno dei perquisiti mercoledì scorso per l'inchiesta della procura di Monza che vede indagato per corruzione, concussione e finanziamento illecito Penati. Anche il gruppo Sartio finanzia l'attività culturale di Fare Metropoli e la campagna elettorale dell'ex vicepresidente del consiglio regionale.

WALTER VELTRONI

A finanziare Penati ci sono anche società e partecipate riconducibili a due imprenditori: Pietro Di Caterina e Bruno Binasco. Il primo ha raccontato alla procura di Monza di aver versato tangenti per milioni di euro proprio all'ex capo della segreteria politica del Partito Democratico. Di Caterina ha creato dal niente una fortuna grazie ad appalti pubblici e costruzioni a Sesto San Giovanni. Titolare dell'azienda di trasporti Caronte srl mette anche a disposizione alcuni pullman per la campagna elettorale. Anche quando Walter Veltroni, nella sfida del 2008 contro Silvio Berlusconi, decide di girare in pullman l'Italia sale su mezzi della Caronte.

BRUNO BINASCO BRACCIO DESTRO DI GAVIO

Il secondo, Bruno Binasco, è il factotum del gigante Gavio. Un universo che tra autostrade e costruzioni fattura oltre sei miliardi di euro ed è primo azionista di Impregilo. Binasco è indagato dalla Procura di Monza per aver finanziato illecitamente con 2 milioni di euro nel 2010 Penati.

impregilo

Il sistema ipotizzato dagli inquirenti è lo stesso usato nel 1993, quando venne arrestato per aver finanziamento illecitamente, con 150 milioni di lire di mancata restituzione di interessi su una caparra immobiliare, il Partito comunista tramite il "compagno G" Primo Greganti. Binasco, oggi, siede nel cda della società Tangenziale Esterne di Milano Spa (partecipata della Provincia) insieme a Pietro Rossi, nominato da Milano Serravalle. I due, come ha riconosciuto Rossi, si conoscono. E certo, come dice, "non c'è nulla di male". Perché l'associazione era "in regola" e comunque "io non ho rubato niente", insiste Rossi. Al massimo, "sarà malcostume" ma ci vediamo quando torno.

2- LA CASSAFORTE DI PENATI. LA FONDAZIONE "FARE METROPOLI", CHE NESSUNO CONOSCE MA RACCOGLIE MIGLIAIA DI EURO DI FINANZIAMENTI
Davide Vecchi per "Il Fatto Quotidiano" (del 28 luglio)


A Milano tra gli iscritti e funzionari del Partito democratico non la conosce quasi nessuno. Non è segreta, ma molto riservata. Nessun sito web, nessun numero sull'elenco telefonico, un ufficio di appena quattro stanze sempre vuote. Eppure Fare Metropoli è la cartina di tornasole per capire la storia dei rapporti, incestuosi secondo la magistratura, tra Filippo Penati e il sistema delle imprese. Si, perché questa associazione culturale senza scopo di lucro, nata nel dicembre del 2008 a ridosso delle elezioni provinciali, è uno dei canali attraverso cui l'ex capo della segreteria politica di Pier Luigi Bersani ha ricevuto, in gran segreto, finanziamenti per decine e decine di migliaia di euro.

Marcellino Gavio
Autostrada Serravalle

Soldi regolarmente registrati nei bilanci dell'associazione (non pubblici) che venivano versati anche da imprese e professionisti ai quali la Provincia aveva concesso appalti, incarichi, consulenze. I fondi raccolti venivano poi anche girati al comitato elettorale di Penati. Quindi registrandoli nei rendiconti ufficiali come provenienti dall'associazione. Rendendo così impossibile sapere da dove realmente arrivavano i finanziamenti. L'elenco è custodito nella sede di Fare Metropoli, al terzo piano di via Galileo Galilei 14. I movimenti maggiori, come ilfattoquotidiano.it può documentare, sono concentrati nei mesi tra febbraio e maggio 2009. Le elezioni si sono tenute il primo fine settimana di giugno.

penati bersani

L'associazione viene creata il 30 dicembre 2008. Presidente è Pietro Rossi. Già designato da Milano Serravalle (quindi Penati) come consigliere d'amministrazione della società Tangenziali Esterne di Milano Spa. Dove siede anche Bruno Binasco, l'imprenditore arrestato nel 1993 per aver finanziato illecitamente il Pci tramite il "compagno G", Primo Greganti, e oggi indagato dalla Procura di Monza che ritiene abbia finanziato illecitamente con 2 milioni di euro Penati nel 2010. Binasco, storico braccio destro di Marcellino Gavio, è amministratore delegato della cassaforte del gruppo dell'imprenditore scomparso del 2009: gestisce oltre mille chilometri di autostrade, fattura 6 miliardi di euro ed è primo azionista di Impregilo.

FILIPPO PENATI QUANDO ERA SINDACO DI SESTO SAN GIOVANNI

Alla campagna elettorale di Penati contribuisce anche Renato Sarno, tra i perquisiti mercoledì scorso per l'inchiesta della procura di Monza. Nel maggio 2009 stanzia a favore dell'allora candidato presidente un importo superiore a 40 mila euro. Nel collegio dei revisori dell'associazione, tra gli altri, viene nominato Antonio Franchitti, con incarichi anche in diverse società in cui la Provincia è tra gli azionisti di riferimento: Autostrada Pedemontana, Milano Serravalle, Agenzia Sviluppo Milano Metropoli e altre.

Fare Metropoli, ufficialmente, chiede, ricevendoli, contributi per "l'attività culturale" che svolge. Anche se, in realtà, non ha mai organizzato alcun tipo di evento. In compenso i fondi arrivano. Da numerose società e da diverse enti, La Banca di Legnano, ad esempio, nel giugno 2009 stanzia diecimila euro. Alla guida del Cda dell'istituto di credito siede Enrico Corali. Lo stesso Corali nominato pochi mesi prima da Penati nel consiglio di amministrazione di Expo 2015 come rappresentante della Provincia. Contributi arrivano anche dalla Bmg comunicazione. La società che nel novembre 2007 ha ottenuto dalla Provincia un appalto da 95 mila euro. Gara a cui figurava come unica concorrente.

PENATI-BERSANI

L'elenco è lungo. E per ogni singolo nome è stato registrato il motivo del finanziamento. Dalla semplice donazione alla quota versata per l'iscrizione. E poi: campagna elettorale, elezioni Filippo Penati, contributi volontari, finanziamento eventi culturali e altro. Documenti custoditi in via Galilei Galilei. Dove è registrato il comitato elettorale "Lista Penati Presidente" ma dove mai nessun incontro pubblico è avvenuto. Né la sede è stata utilizzata per incontri con la stampa durante le due campagne elettorali che hanno impegnato negli ultimi anni l'ex capo della segreteria politica di Bersani: le provinciali 2009 e le regionali contro Roberto Formigoni nel 2010.

MASSIMO DALEMA

Su internet si trova solamente una traccia di vita relativa all'associazione: la deputata democratica Lucia Codurelli appunta sul calendario del suo blog un "incontro Mauri" il 28 febbraio 2011 alle ore 14.30 in via Galilei. Un incontro politico. Ma non pubblico. 'Tra. la deputata eletta in Lombardia e Matteo Mauri. Un fedelissimo dell'ex presidente della Provincia di Milano, tra i più fidati assessori dell'era penatiana a Palazzo Isimbardi. Mauri, dopo la vittoria di Bersani alle primarie, viene portato da Penati nella segreteria politica nazionale.

PIERLUIGI BERSANI MASSIMO DALEMA

Dove ancora siede. Anche dopo le dimissioni di Penati del novembre 2010, rassegnate dopo la sconfitta di Stefano Boeri (candidato del Pd fortemente voluto e sponsorizzato da Penati) alle primarie di Milano contro Giuliano Pisapia.

In pochi hanno avuto modo di entrare nella sede dell'associazione. Molti esponenti locali del Partito democratico non ne conoscono neanche l'esistenza. Pochi hanno avuto il privilegio di visitare l'ufficio che affaccia su Porta Nuova. Pochissimi hanno libero accesso, solo i collaboratori più stretti dell'ex presidente.

MASSIMO DALEMA

Ma di tutto questo Penati, cui abbiamo chiesto un incontro, non ha voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali. L'ex vicepresidente della Regione anche ieri ha ribadito la sua totale estraneità dai fatti che gli sono addebitati dalla Procura di Monza. Insiste nel bollare le accuse degli imprenditori Pasini e Di Caterina come pure invenzioni. Soprattutto, confermano i pochi fedelissimi rimasti al suo fianco, Penati si sentirebbe una sorta di "agnello sacrificale", una semplice pedina usata per colpire il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, di cui ha guidato la segreteria politica fino al novembre 2010. Ora però c'è anche l'associazione Fare Metropoli.