1- LA RIFORMA SFORMATA DELL’ART.18: LA CONFINDUSTRIA DICHIARA GUERRA A MONTI CHE HA PREFERITO SALVARSI IL CULO CON BERSANI E CAMUSSO TAGLIANDO FUORI LA MARCEGAGLIA ALL'OSCURO DEL BLITZ. E PER LE IMPRESE IL PREZZO SI FA SEMPRE PIÙ DURO - 2- IERI LO SCAZZO TRA SUPERMARIO E MARCEGAGLIA, OGGI UN TOSTO AVVERTIMENTO ARRIVA DAL DIRETTORE DEL GIORNALE DELLA CONFINDUSTRIA, ROBERTO NAPOLETANO - 3- AL CETRIOLONE CONFINDUSTRIALE OCCORRE AGGIUNGERE LA SUPPOSTA A TRE PUNTE DEL “WALL STREET JOURNAL”. CHE SI RIMANGIA L'AVER AVVICINATO, LA SCORSA SETTIMANA, MARIO MONTI A MARGARET THATCHER "IN UN ACCESSO DI TEMPORANEA EUROFOLLIA": “IL DIETRO-FRONT DEL GOVERNO SUL LAVORO, RINUNCIANDO A ELIMINARE TOUT COURT IL REINTEGRO NEL CASO DI LICENZIAMENTO ECONOMICO ILLEGITTIMO, È UNA "RESA" A COLORO CHE VORREBBERO PORTARE L'ITALIA VICINA ALL' "ABISSO" DELLA GRECIA” - 4- QUALE FANTASTICHE GAFFE HA IN SERBO MAFALDA OLIVI PER MONTI CON KEFIAH E KIPPAH? -

Condividi questo articolo


Elisabetta OliviElisabetta OliviPASQUALE TERRACCIANOPASQUALE TERRACCIANO

1- DAGOREPORT: MAO-MONTI CON KEFIAH E KIPPAH
Giornalisti con taccuini e registratori pronti, domani il grande Circo Barnum di Palazzo Chigi riparte: destinazione Medio Oriente. Sabato Mao-Monti sarà in Libano, Pasqua e Pasquetta in Israele e nei Territori Occupati, martedì e mercoledì in Egitto.

Vedremo in questa cinquegiorni cosa riuscirà a combinare l'inimitabile duo Olivi&Terracciano che oggi pomeriggio, come si legge sul sito del governo, terranno un briefing informale.

Quindi non è escluso che le Arabiangaffes arrivino già prima della partenza. Di Mafalda Olivella, dopo l'agiografia curata da "Vanity Fair", oggi si parla in un altro servizio questa volta su l'Espresso firmato da Denise Pardo.

Intanto, dalla Confindustria è guerra dichiarata con Tonti dei Monti che, sulla riforma dell'art.18, ha preferito salvarsi il culo con Bersani e Camusso tagliando fuori la Emma all'oscuro del blitz. E per le imprese il prezzo si fa sempre più duro.

Così, tanto per gradire, un tosto avvertimento arriva dal direttore del giornale della Confindustria, Roberto Napoletano, per come si deve comportare all'estero. In prima pagina il Sole 214 Ore scrive: "La regola aurea che il professore Mario Monti non può non conoscere è che un Presidente del Consiglio in vista all'estero parla del suo Paese, ma non si occupa delle vicende interne, non risponde alle polemiche domestiche, non scrive lettere ai giornali sui rapporti tra governo e partiti".

ROBERTO NAPOLETANOROBERTO NAPOLETANO Margaret ThatcherMargaret Thatcher

Presidente avvisato, presidente mezzo salvato. Cambieranno allora anche i toni entusiastici con cui il Sole ha accompagnato la recente trasferta asiatica di Mao-Monti del tipo "Monti è soddisfatto che il più è fatto", "Monti è soddisfatto per aver superato anche l'esame più duro", "L'esempio più palpabile di come la diplomazia economica del Governo Monti nei confronti del Far East stia cambiando radicalmente rispetto al passato". Leggere per credere.

Al cetriolo confindustriale occorre aggiungere la supposta del "Wall Street Journal". Il primo giornale economico degli Stati Uniti si rimangia l'aver avvicinato, la scorsa settimana, Mario Monti a Margaret Thatcher "in un accesso di temporanea eurofollia": "Il dietro-front del governo sul lavoro, rinunciando a eliminare tout court il reintegro nel caso di licenziamento economico illegittimo, è una "resa" a coloro che vorrebbero portare l'Italia vicina all' "abisso" della Grecia"

2- L'EDITORIALE DEL SOLE 24 ORE: "ANDATA E RITORNO"
Roberto Napoletano per il Sole 24 Ore

La regola aurea che il professor Mario Monti non può non conoscere è che un presidente del Consiglio in visita all'estero parla del suo Paese, vende il titolo Italia (lui lo sa fare benissimo, è giusto rendergliene merito), ma non si occupa delle vicende interne, non risponde alle polemiche domestiche, non scrive lettere ai giornali sui rapporti tra governo e partiti.

THE WALL STREET JOURNALTHE WALL STREET JOURNAL ELSA FORNERO CON IL DITINO ALZATOELSA FORNERO CON IL DITINO ALZATO

Purtroppo, tutto ciò che non doveva avvenire è successo con la missione in Asia guidata da Monti e ha trovato la sua logica conclusione in un vertice notturno, a Roma, con i segretari dei partiti che lo sostengono.

Il verbale «chiuso» sulla riforma del mercato del lavoro è stato riaperto: si sono inventate coperture rozze (che cosa c'entrano i rincari su casa, auto aziendali, biglietti aerei?), si è indebolita la flessibilità in uscita e sono rimasti intatti oneri contributivi e rigidità sui contratti in entrata in una dimensione tale da rischiare di ridurre le occasioni di occupazione per i giovani e i tanti (troppi) quarantenni e cinquantenni che si sono ritrovati dalla sera alla mattina senza un reddito.

Non ci resta che una speranza: si rifacciano di giorno i conti maldestramente impostati di notte. Si può essere d'accordo o meno con la concertazione, ma non si può mettere in dubbio l'utilità di concertare almeno sui conti che non tornano.

Questo governo ha ridato credibilità e dignità all'Italia, ha tracciato un itinerario di rinascita civile, prima ancora che economica. Ha fatto interventi importanti sulla previdenza e sulla concorrenza, ha scalfito - non abbattuto - il tabù dell'articolo 18 (anche se è bene sottolineare che nessuno prima ci aveva davvero provato).

Tutto ciò, però, non può impedire di dire la verità: non abbiamo bisogno di pasticci che ipotecano il futuro e siamo ancora in tempo per correggerli. A imporlo sono le conclusioni di questo specialissimo viaggio di andata e ritorno.

mario montimario montiMonti Camusso art.18Monti Camusso art.18

3 - FORNERO, MARCEGAGLIA SIA RESPONSABILE - 'E' IL TEATRINO DELLE PARTI SOCIALI;GOVERNO HA PENSATO AL PAESE'
(ANSA) - "Nessuno avrebbe scommesso che saremmo riusciti a modificare l'articolo 18, e adesso le imprese ci dicono che non è cambiato niente". Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, in un'intervista alla Stampa, parla di "teatrino delle parti sociali" e definisce "una reazione incomprensibile" quella di Emma Marcegaglia, che ha bollato il ddl come "testo pessimo". "Prima di tutto bisognerebbe essere responsabili anche nei messaggi che si mandano ai mercati e all'estero - dice Fornero riferendosi alle parole di Marcegaglia - e poi, prima di rilasciare certe dichiarazioni, l'articolato avrebbe meritato una lettura più pacata e attenta".

"Il governo ha pensato al Paese, non a favorire una o l'altra parte. Bisognerebbe smettere di pensare solo agli interessi di bottega", afferma Fornero, che si dice "ben felice di fare un confronto pubblico, anche in televisione, con Emma Marcegaglia per spiegare la riforma e come stanno le cose". L'esecutivo, prosegue Fornero, non ha fatto nessuna marcia indietro. La verità è che abbiamo modificato lievissimamente la riforma dell'articolo 18, abbiamo solo inserito la norma secondo cui in caso di manifesta insussistenza il giudice può stabilire il reintegro, il resto è rimasto uguale". A questo proposito, aggiunge, "non mi aspettavo una sfiducia così aperta nei confronti dei giudici. Se si vuole il cambiamento non lo si può costruire sui pregiudizi".


3- LAVORO: WSJ; 'RESA' MONTI LO ALLONTANA DA SOLCO THATCHER

(ANSA) - Il dietro-front del governo sul lavoro, rinunciando a eliminare tout court il reintegro nel caso di licenziamento economico illegittimo, è una "resa" a coloro che vorrebbero portare l'Italia vicina all' "abisso" della Grecia.

VIGNETTA ALTAN- APRIRE AGLI INVESTIMENTI ESTERIVIGNETTA ALTAN- APRIRE AGLI INVESTIMENTI ESTERI

Il monito arriva dal Wall Street Journal, che si rimangia l'aver avvicinato, la scorsa settimana, Mario Monti a Margaret Thatcher "in un accesso di temporanea eurofollia": piuttosto "la migliore analogia con i britannici potrebbe essere con Ted Heath, lo sventurato predecessore Tory" della Lady di Ferro. Motivo del cambio di giudizio da parte del quotidiano conservatore di Wall Street è l'aver ceduto alla sinistra della coalizione di governo sull'articolo 18.

"Gli ottimisti in Italia - ebbene sì, ve ne sono ancora - dicono che una riforma limitata è meglio di niente. forse", scrive il Wsj in uno dei suoi editoriali. "Tuttavia Monti è stato scelto per recuperare l'Italia dalla soglia di un abisso greco. La riforma del lavoro é una resa a coloro che la stanno portando laggiù". Nelle pagine di cronaca, il 'Journal' si sofferma sulla posizione della leader uscente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che sul quotidiano concorrente Financial Times ieri aveva definito "pessimo" il compromesso raggiunto

4- CRISI: SPREAD BTP-BUND ANCORA IN SALITA A 372 PUNTI
(ASCA) - Prosegue anche oggi la crescita del differenziale di rendimento tra i titoli di stato decennali italiani e quelli tedeschi. Lo spread Btp-Bund e' salito a quota 372 punti, 14 punti in piu' rispetto alla chiusura di ieri.

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...