1. “MA LA FARNESINA, DURANTE IL RAPIMENTO SHALABAYEVA, ERA IN LETARGO? È UNA FACCENDA GRAVE” CHI L’HA DETTO, CALDEROLI? NO, L’EX MINISTRO DEGLI ESTERI D’ALEMA 2. EMMA L’INTOCCABILE È NEI KAZAKI AMARI FINO AL COLLO: PERCHÉ SONO PASSATE PIÙ DI TRE SETTIMANE PRIMA CHE PARLASSE DEL CASO? MAGARI SPERAVA DI “PASSARE LA NOTTATA”? 3. CON UN RITARDO E UN’INUTILITÀ EVIDENTE, HA CONVOCATO DUE GIORNI FA L’INCARICATO D’AFFARI KAZAKO E L’AVREBBE ATTACCATO A MUSO DURO: “SORPRESA E DISAPPUNTO” 4. LE PAROLE DI NAPOLITANO, SULL’ “INTERFERENZA STRANIERA INAMMISSIBILE” LE PERMETTONO DI DICHIARARE L’AMBASCIATORE “PERSONA NON GRATA”. MA LEI NON VUOLE 5. PER L’ONU, “L’OPERAZIONE È ILLEGITTIMA, COME UNA ‘EXTRAORDINARY RENDITION’. ALMA E FIGLIA ERANO RESIDENTI LEGALI NELL’UE. L’ITALIA HA VIOLATO LE GARANZIE DI GIUSTO PROCESSO E PRIVATO LA DONNA DEL DIRITTO A FARE RICORSO O CHIEDERE ASILO”

Condividi questo articolo


1. L'EX MINISTRO DEGLI ESTERI D'ALEMA - «MA DOV'ERA LA FARNESINA?»
Da "La Stampa"

Massimo DalemaMassimo Dalema

«Alfano è del Pdl, alla Bonino invece le vogliamo bene ma mi domando in quale letargo si trovasse la Farnesina». Così Massimo D'Alema si è espresso sul caso Ablyazov, intervenendo a un dibattito pubblico alla Festa dell'Unità di Roma. «Il ministro dell'Interno ha proposto una sua ricostruzione - ha detto l'ex premier rispondendo alle domande dei giornalisti -. Domani (oggi, ndr) parlerà Letta e lo sentiremo. Rimane un dato molto preoccupante, se un'operazione di questo tipo, con le conseguenze che potevano esserci senza che siano state valutate, è stata decisa dagli apparati senza coinvolgere la politica è molto grave per la democrazia».

MUKTHAR ABLYAZOV E LA FIGLIA ALUA E LA MOGLIE ALMA SHALABAYEVAMUKTHAR ABLYAZOV E LA FIGLIA ALUA E LA MOGLIE ALMA SHALABAYEVA


2. EFFETTO DOMINO - BONINO NON VUOLE DICHIARARE L'AMBASCIATORE KAZACO "PERSONA NON GRATA". LE CRITICHE DI VERNETTI
Da "Il Foglio"

"Persona non grata": ai sensi della convenzione di Vienna, uno stato può "in qualsiasi momento e senza spiegare la sua decisione" cacciare un diplomatico straniero accreditato sul suo territorio. Giorgio Napolitano ieri ha dato al ministro degli Esteri, Emma Bonino, una ragione molto valida per notificare ad Andrian Yelemessov, l'ambasciatore del Kazakistan in Italia, lo status di "persona non grata".

ABLYAZOV famigliaABLYAZOV famiglia

"Occorre sgombrare il campo da gravi motivi d'imbarazzo e di discredito per lo stato e dunque per il paese, come quelli provocati dall'inaudita storia della precipitosa espulsione dall'Italia della madre kazaca e della sua bambina, sulla base di una reticente e distorsiva rappresentazione del caso, e di una pressione e interferenza, l'una e le altre inammissibili da parte di qualsiasi diplomatico straniero", ha detto Napolitano durante la cerimonia del Ventaglio.

andrian yelemessov ambasciatore kazako a romaandrian yelemessov ambasciatore kazako a roma

Come spiega al Foglio l'ex sottosegretario agli Esteri, Gianni Vernetti, "c'è stato un grave vulnus nei rapporti bilaterali" tra Italia e Kazakistan: "Se un ambasciatore straniero si fosse comportato così in un altro paese, lo avrebbero preso a calci nel sedere". Ma dalla Farnesina dicono che l'escalation diplomatica deve essere cadenzata, è necessario capire che intenzioni ha il Kazakistan con i "provvedimenti restrittivi" per Alma Shalabayeva, moglie del controverso dissidente Mukhtar Ablyazov, e per sua figlia.

andrian yelemessov ambasciatore kazako a roma con napolitanoandrian yelemessov ambasciatore kazako a roma con napolitano

Intanto Bonino ha reso chiaro il suo discontento convocando mercoledì l'incaricato d'affari kazaco, Zhanybek Manaliyev - l'ambasciatore era in vacanza - al quale ha espresso "forte sorpresa e disappunto per le irrituali modalità di azione" di Yelemessov. "A muso duro", dicono alcune fonti della Farnesina, ma per Vernetti è un po' poco, perché "abbiamo a che fare con un'ingerenza forte di un paese straniero nei confronti dello stato italiano".

Ed è anche un po' tardi: sin dal 1° giugno "Bonino era nelle condizioni per denunciare quanto avvenuto", richiamare l'ambasciatore italiano in Kazakistan, convocare l'ambasciatore kazaco in Italia e anche "espellerlo. Invece ci sono state settimane di silenzio".

mol21 gianni vernetti mau molinari and romanomol21 gianni vernetti mau molinari and romano

Bonino ha detto di aver saputo dell'espulsione della moglie e della figlia del controverso dissidente kazaco Mukhtar Ablyazov a cose fatte, nella notte del 31 maggio, dopo un'email di un'organizzazione che si occupa di diritti umani. Il 2 giugno, durante la Festa della Repubblica, sarebbe stata Bonino ad avvertire del caso Shalabayeva il presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il ministro dell'Interno, Angelino Alfano.

Shalabayeva almaShalabayeva alma

Per Vernetti, c'è stato un "atteggiamento troppo sbrigativo da parte degli uffici del ministero degli Esteri nel non analizzare in fondo il caso. Qualche indagine interna andrebbe fatta". Ma la questione politica è un'altra: perché "sono passate almeno tre settimane" prima che Bonino parlasse pubblicamente dell'espulsione di Shalabayeva e della figlia Alua? In tutta questa vicenda è come se Bonino avesse sperato di "passare la nottata".

In questi giorni, nello scenario "se cade Alfano scatta un effetto domino e viene giù tutto, dalla Bonino in avanti", come ha scritto ieri Maurizio Breda sul Corriere, dentro la Farnesina si respira aria da fortino. Bonino ha taciuto sul caso Shalabayeva per una "sensibilità istituzionale, che le si è ritorta conto", dicono alcuni, mentre per molti è evidente che il ministro è stato tenuto fuori perché altrimenti si sarebbe fatto sentire, come dimostrano tutte le iniziative prese da quando c'è stata l'espulsione.

bonino - alfanobonino - alfano

C'è "fastidio" soprattutto per chi mette in dubbio la carriera di Bonino, le battaglie per i diritti umani e civili, pure se proprio nel governo di Romano Prodi, assiduo frequentatore del Kazakistan, il ministro aveva fatto capire di saper maneggiare bene anche la realpolitik, all'occorrenza.


3. L'ONU: "ESPULSIONE ILLEGITTIMA" - L'ALTO COMMISSARIATO PER I RIFUGIATI INTERVIENE SUL CASO SHALABAYEVA: "L'ITALIA RIMEDI"
Francesco Grignetti per "La Stampa"

ENRICO LETTA ALLA CAMERA TRA ALFANO E BONINOENRICO LETTA ALLA CAMERA TRA ALFANO E BONINO

La questione kazaka non è chiusa. Alla vigilia di una bollente giornata parlamentare per il ministro Alfano, arriva uno schiaffone senza precedenti. Le Nazioni Unite, da Ginevra dove ha sede l'Alto commissariato per i diritti umani, scrive che la polizia italiana ha effettuato una «extraordinary rendition». Il termine è inequivocabile. La polizia è equiparata alla Cia. L'espulsione per via amministrativa della signora Alma Shalabayeva e della figlioletta, al rapimento di Abu Omar e alla consegna ai suoi aguzzini in Egitto.

L'Alto commissariato usa appena qualche paludamento diplomatico. Ma l'accusa è clamorosa: «Le circostanze dell'espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako Ablyazov - scrivono tre esperti dell'Alto commissariato dei diritti umani, ovvero il Relatore per i diritti dei migranti Francois Crepeau, il Relatore sulle torture e i trattamenti crudeli Juan Mendez e il Relatore sull'indipendenza dei sistemi giudiziari Gabriela Knaul - danno l'impressione che si sia trattato di una "extraordinary rendition"».

ASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE ONUASSEMBLEA GENERALE DELLE NAZIONI UNITE ONU

I tre esperti non soltanto bollano come «illegale» l'espulsione. In fondo, è lo stesso governo Letta a essersi ricreduto, tanto da avere revocato l'ordine di espulsione. C'è molto di peggio. «Le circostanze della deportazione portano a credere che si sia trattato di una consegna straordinaria (cioè non legale, ndr), cosa che ci preoccupa molto».

ABLYAZOV moglie figliaABLYAZOV moglie figlia

Il rapporto Onu ricorda che nel 2011 Ablyazov «ottenne asilo politico nel Regno Unito» - circostanza che due giorni fa il Capo della polizia Alessandro Pansa aveva messo in dubbio - e che però fu costretto a lasciare quel Paese «dopo che la polizia britannica lo mise in guardia sostenendo che la sua vita era in pericolo. Ablyazov è un ex prigioniero politico e oppositore del presidente Nursultan Nazarbayev».

La moglie di Mukhtar Ablyazov con la figliaLa moglie di Mukhtar Ablyazov con la figlia

«La signora Shalabayeva e la figlia - prosegue la nota, ricostruendo il caso - erano residenti legali nell'Unione europea e stavano vivendo in Italia quando sono state espulse». Ed ecco l'accusa più bruciante: «L'Italia ha violato le garanzie di giusto processo e deprivato la donna del diritto di fare ricorso alla deportazione e di fare domanda di asilo. Le autorità italiane sembrano avere ignorato le preoccupazioni in merito alla possibilità che, sulla scia delle attività politiche del marito, Shalabayeva potesse diventare oggetto di persecuzioni, tortura e altre forme di maltrattamento una volta tornata con la forza in Kazakhstan».

ABU OMAR ABU OMAR

Giunti a questo punto, gli esperti chiedono all'Italia e al Kazakhstan di cooperare affinchè, tramite un accordo diplomatico, la signora e la bambina possano tornare dal marito. «Siamo incoraggiati nel vedere che l'Italia ha riconosciuto pubblicamente che l'espulsione della signora Shalabayeva e di sua figlia è stata illegittima e inaccettabile. Esortiamo Italia e Kazakhstan a proseguire nell'inchiesta per individuare i responsabili».

l alessandro pansa mediuml alessandro pansa medium

 

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."