1. SACRIFICARNE UNO PER PORTARNE A CASA DIECI, O GIÙ DI LÌ. ECCO COME È ANDATA VENERDÌ SCORSO QUANDO RENZI HA BUGGERATO RE GIORGIO DURANTE LE DUE ORE E MEZZO DI “COLLOQUIO” SULLA LISTA DEI MINISTRI: L’ASTUTO BULLETTO DI PONTASSIEVE AVEVA PIANIFICATO NEI MINIMI PARTICOLARI IL TRAPPOLONE CON LA “PROVOCAZIONE” GRATTERI 2. COME SI È ARRIVATI AL NOME DELL’EX CAPA DEI GIOVANI DI CONFINDUSTRIA, PER ALTRO ALL’INSAPUTA DI SQUINZI? FEDERICA GUIDI NON NE SAPEVA NULLA, MA CON MATTEUCCIO SI CONOSCE E SI FREQUENTA DA UN PAIO D’ANNI (L’AMICIZIA DI PAPI CON SARMI E MORETTI) 3. CHI INVECE DEVE AVER DECISO DI GIOCARE PESANTE – DICIAMO ALLA RENZIE – È LA FAMIGLIA DE BENEDETTI. SUBITO DUE GIORNI DI ATTACCO A MEZZO ‘’REPUBBLICA’’ SUL “CONFLITTO D’INTERESSI” DI FEDERICA GUIDI, E PROPRIO CONTRO UN MINISTRO CHE POTREBBE PRENDERE DECISIONI VITALI PER SORGENIA, GRAVATA DI DUE MILIARDI DI DEBITI

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MATTEO RENZI GIURA AL QUIRINALE DA NAPOLITANOMATTEO RENZI GIURA AL QUIRINALE DA NAPOLITANO madia e boschi ansamadia e boschi ansa

Sacrificarne uno per portarne a casa dieci, o giù di lì. Venerdì pomeriggio Renzie non s'è certo presentato con i cioccolatini, quando ha varcato la porta dello studio di Re Giorgio. Tutti a chiedersi che cosa ci fosse dietro il colpo di scena di due ore e mezzo di "colloquio" sulla lista dei ministri, e invece la notizia è che non c'era nessun colpo di scena, almeno per l'astuto bulletto di Pontassieve. Era tutto pianificato nei minimi particolari, a cominciare dalla "provocazione" Gratteri. Ecco come è andata.

Il sindaco di Firenze non ha quarant'anni e a Palazzo Chigi è un esordiente. Ma di trattative per la formazione di giunte locali ne ha fatte tante ed è uno che quando serve gioca pesante. Che Re Giorgio sarebbe stato un osso duro l'ha capito subito e allora ha utilizzato il sistema migliore per portare a casa il supremo via libera sulla nomina delle sue giovani amazzoni: inserire nella lista un nome assolutamente indigesto. Lo ha scelto con cura e lo ha piazzato in una delle tre caselle sulle quali sapeva che Bella Napoli sarebbe stato attentissimo: la Giustizia.

napolitano letta renzinapolitano letta renzi

Il nome del procuratore reggino Nicola Gratteri non è stato "preparato" in alcun modo, nelle 48 ore precedenti la salita al Colle con la lista. Non sono stati fatti sondaggi con la potente Associazione nazionale magistrati, non è stato avviato un minimo di confronto con gli alleati e neppure se n'è parlato con Angelino Alfano, che di fronte a un magistrato si sarebbe inalberato. No, il nome di Gratteri è stato fatto solo con due persone: con Gratteri stesso, che giovedì ha saputo via mail di esser stato scelto per Via Arenula, e con Re Giorgio nel pomeriggio di venerdì.

Il capo dello Stato è caduto nella trappola e su Gratteri si è impuntato subito. Non è vero che abbia opposto il veto in quanto magistrato, perché solo una nazione di smemorati poteva dimenticare che fu lui a firmare la nomina di Nitto Palma al vertice di via Arenula.

alfano napolitanoalfano napolitano

C'è che sapeva perfettamente che Gratteri sarebbe stato un centravanti di sfondamento, mentre lui voleva soluzioni più "istituzionali" o più soft. Renzie ha battagliato un po', ha cambiato discorso, ha fatto trangugiare a Bella Napoli la giubilazione della Bonino con la Mogherini, ha portato a casa due belle poltroncine rosse per le amate Boschi e Madia, e poi è tornato sulla Giustizia. Per arrendersi come un sol uomo.

Il nome di Gratteri è finito prontamente nel cestino della spazzatura et voila Andrea Orlando: perfetta mediazione tra uno di carattere e un vecchio babbione con il profilo da "saggio" del Quirinale.

Dicono poi che Re Giorgio sia rimasto assai sorpreso dalla scelta di Federica Guidi per lo Sviluppo economico. Il suo nome non girava e forse si aspettava che Renzie gli venisse a proporre il ferroviere-capo Mauro Moretti, o due manager di grande esperienza ma a corto di poltrone come Franco Bernabè o Luchino di Montezemolo. Invece niente, ecco spuntare la figlia di Guidalberto, patron della Ducati Energia e grande amico del Berlusca.

Nitto PalmaNitto Palma NICOLA GRATTERINICOLA GRATTERI

Ma come si è arrivati al nome dell'ex capa dei giovani di Confindustria, per altro all'insaputa di Confindustria? La diretta interessata non ne sapeva nulla, ma con Matteuccio si conosce e si frequenta da un paio d'anni. Lui la stima (lei è assai meno berlusconiana di papi) e l'ha messa nella short list per lo Sviluppo economico: alla fine il suo nome è salito e lei ce l'ha fatta.

Suo padre è molto amico anche di Moretti e di Massimo Sarmi, colui che dovrebbe piazzare il 40% di Poste ai privati, e ha ottenuto buone commesse dai principali colossi pubblici. Non sono loro ad aver scelto la ministra, ma almeno potranno contare su una voce amica al momento dei rinnovi delle nomine.

MOGHERINI ALFANOMOGHERINI ALFANORENZI, BOSCHI,RENZI, BOSCHI,

Chi invece deve aver deciso di giocare pesante - diciamo alla Renzie - è il Sorgenio De Benedetti. Subito due giorni di attacco a mezzo Repubblica sul "conflitto d'interessi" di Federica Guidi, e proprio contro un ministro che potrebbe prendere decisioni vitali per Sorgenia, che si trascina sotto il macigno di due miliardi di debiti. Se lo schema è quello solito, è solo un'entrataccia di benvenuto. Poi si troverà modo di giocare più tranquillamente a tutto giovamento di Lor signori.

renzi e le sue girlsrenzi e le sue girls EMMA BONINO E MARTIN SORRELLEMMA BONINO E MARTIN SORRELL

 

 

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