AH!LEMANNO - L'EX SINDACO DI ROMA RINVIATO A GIUDIZIO PER CORRUZIONE E FINANZIAMENTO ILLECITO. E SBUGIARDATO SULL'ACCUSA DI ASSOCIAZIONE DI STAMPO MAFIOSO: RESTA ANCHE QUELLA - I PM LO ACCUSANO DI AVER AGEVOLATO IL SODALIZIO CRIMINALE DI BUZZI E CARMINATI IN CAMBIO DI MAZZETTE - LUI: ''HO LA COSCIENZA PULITA, MI DIFENDERÃ’ IN GIUDIZIO''


Federica Angeli per ''la Repubblica''

 

ALEMANNO PANZIRONI

Corruzione e finanziamento illecito. Il giorno del rinvio a giudizio per l' ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è arrivato. Accuse, quelle per cui andrà a processo il 23 marzo prossimo, stralciate dall' inchiesta madre Mafia Capitale per cui sono imputate 47 persone, che non lo esonerano tuttavia dalle contestazioni mosse nei suoi confronti dal filone principale per mafia.

 

Alemanno resta infatti ancora indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso, contrariamente da quanto ha sostenuto a gran voce per mesi nei talk show. «Il 416 bis nei miei confronti è stato archiviato, ho le carte», dichiarò alle telecamere di "Bersaglio Mobile" lo scorso settembre, zittendo chiunque affermasse il contrario.

 

Ieri invece il gup di Roma Nicola Di Grazia, dopo due ore di camera di consiglio, ha sposato la tesi accusatoria del pool dei pm Antimafia, ha rinviato a giudizio Alemanno per corruzione e finanziamento illecito e ha fissato l' inizio del processo per il prossimo 23 marzo.

CENA 2010 - GIULIANO POLETTI - FRANCO PANZIRONI - UMBERTO MARRONI - DANIELE OZZIMO - ANGELO MARRONI - SALVATORE BUZZI -GIANNI ALEMANNO

 

Accuse pesantissime per un politico che ha guidato la Capitale d' Italia quelle di aver agevolato il sodalizio criminale guidato da Buzzi e Carminati in cambio di mazzette. Secondo i pm Luca Tescaroli, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, Gianni Alemanno infatti avrebbe ricevuto tra il 2012 e il 2014, 125mila euro per «atti contrari ai doveri del suo ufficio ». La ricostruzione della Guardia di finanza racconta che quei soldi sono passati attraverso la fondazione di cui l' ex sindaco era presidente, la "Nuova Italia".

 

A versarli fu, in due diverse tranche Franco Panzironi, ex ad Ama - anch' egli imputato nel maxi processo che quattro giorni fa è entrato nel vivo nell' aula bunker di Rebibbia con l' audizione del primo teste dell' accusa. La prima era di 75mila euro consegnati alle casse della Fni, con la causale "finanziamento per cene elettorali"; la seconda di 40mila come donazione alla fondazione.

 

SALVATORE BUZZI - LUCIANO CASAMONICA - GIANNI ALEMANNO

«Non ho chiesto riti alternativi proprio per dimostrare pubblicamente la mia innocenza. Ho la coscienza pulita e per questo non ho nulla da patteggiare », ha dichiarato l' ex sindaco Gianni Alemanno. Che ha proseguito: «Affronto il processo con animo sereno perché sono fiducioso nell' operato della magistratura e convinto che al dibattimento sarà accertata e provata l' assoluta correttezza del mio operato».

CARMINATI

 

I fatti per cui sarà a processo dicono sul suo operato che l' ex sindaco di Roma ha invece «venduto» negli anni in cui è stato in Campidoglio, da sindaco e da consigliere comunale, «la propria funzione». Nel pacchetto dei 125mila euro versati da Panzironi, ma che secondo la procura vengono da Buzzi e Carminati, era infatti compresa la nomina di Giuseppe Berti a consigliere di amministrazione di Ama, l' intervento per la nomina di dg di Ama di Giovanni Fiscon, l' aver posto le strutture del suo ufficio a disposizione di Buzzi e Carminati e l' intervento affinché fossero erogati dal Comune di Roma finanziamenti a Eur spa.

 

MASSIMO CARMINATI

Sono centinaia le intercettazioni tra il ras delle coop e i suoi soci, in cui i funzionari "sistemati" da Alemanno erano decisi a tavolino dai vertici dell' organizzazione mafiosa per poter poi «essere munti» a dovere. Una volta piazzati nei posti di comando, Buzzi e gli altri avrebbero avuto la strada spianata per appalti e aiuti in ogni settore.

 

BUZZI CARMINATI

Oltre ai 125mila euro, dirottati poi dalla fondazione sui conti correnti personali di Alemanno - sempre secondo quando ricostruito dai magistrati - vi erano anche somme in contanti «non inferiori a 10mila euro». A questo è legato la contestazione di finanziamento illecito poiché Buzzi, nella veste di presidente della cooperativa 29 giugno, avrebbe erogato nel 2014 ad Alemanno, diventato nel frattempo consigliere comunale, questa somma cash «senza la deliberazione dell' organo sociale competente e senza l' iscrizione della erogazione a bilancio».