ALLUVIONE DI STATO – EQUITALIA SI METTE UNA MANO SULLA COSCIENZA E SOSPENDE LE CARTELLE AI GENOVESI: PER UN GIORNO SOLTANTO – GIUSTO IL TEMPO DI PULIRE LE STRADE DAL FANGO E POI TUTTI A PAGARE COME NULLA FOSSE

La decisione-beffa presa dal prefetto su segnalazione di Equitalia. Per il terremoto dell’Aquila il pagamento delle cartelle esattoriali fu sospeso dal 6 aprile 2009 fino al 30 giugno 2010. Per l’alluvione sarda di un anno fa la sospensione è stata di sei mesi…

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Giampiero Calapà per "il Fatto Quotidiano"

 

Equitalia Equitalia

   Avrete aiuti”. “Non siete soli”. Eccetera, eccetera. Le parole, le promesse, del premier Matteo Renzi si sprecano in queste ore mentre Genova cerca di rialzarsi dalla devastazione. Ma, nei fatti, la prima cosa che il governo poteva fare non l’ha fatta, cioè la sospensione delle cartelle esattoriali di Equitalia per i genovesi. Una sospensione c’è stata e qui sta la beffa, per un solo giorno, quarantotto ore fa, lunedì, mentre imperversava ancora il maltempo e vigeva l’allerta 2.

 

   Il prefetto, così, ha lasciato chiuso l’ufficio Equitalia di via Gabriele D’Annunzio per ventiquattr’ore. Solo ventiquattr’ore. Il tempo che i genovesi si spalassero un po’ di fango da soli, con la latitanza dello Stato – come abbiamo visto e documentato – in modo da mettersi poi in condizione di percorrere via D’Annunzio, appunto, e pagare multe e quant’altro. Per il terremoto de L’Aquila il pagamento delle cartelle esattoriali fu sospeso dal tragico 6 aprile 2009 fino al 30 giugno 2010 per i cittadini e fino al 20 dicembre 2010 per le imprese. Per l’alluvione sarda di un anno fa la sospensione è stata di sei mesi.

 

DDL annullamento cartelle Equitalia in discussione al Senato x DDL annullamento cartelle Equitalia in discussione al Senato x

   Com’è andata, nello specifico, questa volta? L’ufficio genovese di Equitalia ha chiesto alla sede nazionale, visto il fango che sommergeva le strade, quindi per un motivo tecnico, la sospensione di un giorno, in modo che fosse prolungata di ventiquattr’ore la scadenza di tutte le cartelle che dovevano esser pagate lunedì. A questo punto il responsabile del settore sicurezza di Equitalia, Giuseppe Del Vecchio, ha telefonato al capo di gabinetto della prefettura di Genova, Gennaro Terrusi: “Non c’è stata nessuna ulteriore richiesta da parte di Equitalia – risponde Terrusi – quindi ci siamo limitati a predisporre la sospensione per un giorno (come si può leggere dal documento pubblicato in pagina a firma del prefetto Fiamma Spena, ndr), interrompendola con la conclusione della situazione di allerta 2”.

 

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Soltanto una questione di praticabilità di campo, insomma: “Valutato il problema – spiega Terrusi – abbiamo ritenuto che la situazione delle strade non fosse impossibile come il giorno precedente”. In queste ore, fronte governo, si è speso molto, promettendo ai genovesi mari e monti, il capo missione contro il dissesto idrogeologico di Palazzo Chigi, l’ex giornalista del Manifesto Erasmo D’Angelis: “C’è poco da discutere, si resta senza parole... noi qui si lavora da tre mesi, abbiamo recuperato un mare di soldi... per la prima volta col nostro sito, Italia sicura, ogni cittadino può controllare lo stato dell’opera sotto casa, individuare le responsabilità... senza parole davvero, comunque chiamate il Ministero dell’Interno. Le Prefetture fanno capo al Viminale, devono darvi una risposta loro su questa cosa vergognosa”.

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   Da una parte all’altra del governo, insomma. Il sottosegretario Domenico Manzione – peraltro fratello di Alessandra, l’ex capo dei vigili di Firenze portata da Renzi alla guida di un Dipartimento a Palazzo Chigi – risponde in questo modo sullo scandalo della sospensione di un solo giorno delle cartelle esattoriali: “Guardi, ha ragione. Ma cerchi di comprendere anche me... oggi mi sto occupando di tutt’altro, dovrebbe chiedere al mio capo, cioé al ministro Angelino Alfano. Ci sono già state dichiarazioni di Renzi in una certa direzione. Il Viminale deve seguire quella direzione e, di conseguenza, dare le giuste direttive al prefetto di Genova”.

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   Contattato anche il Viminale, l’ufficio stampa di Alfano chiede di scrivere una email al prefetto Felice Colombrino per una replica ufficiale. Fino a ieri sera nessuna risposta. Nel frattempo qualche decina di genovesi si è regolarmente recata in via D’Annunzio per pagare le cartelle esattoriali. Nonostante il fango e la burocrazia, per evitare l’inizio della decorrenza degli interessi di mora nel caso di scadenze e perché, a volte, i cittadini sono migliori di chi li governa.

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