ALT! MATTARELLA È UNA MUMMIA VIVA E BLOCCA LE NOMINE RENZIANE: STOP AL RINNOVO DEI VERTICI DELLA FINANZA E AL DIPARTIMENTO DI CYBER SICUREZZA CREATO APPOSTA PER IL SUO AMICO MARCO CARRAI, UNO CHE DELLA MATERIA NON SA NULLA. ANZI, NO: SA BENE COME FARCI UN SACCO DI SOLDI SFRUTTANDO I SUOI LEGAMI POLITICI


matteorella renzi e mattarella

Marzio Breda e Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera

 

Il comunicato ufficiale parla di un incontro «per affrontare i principali temi dell’agenda politica al rientro del capo dello Stato dalla missione in Africa». In realtà al centro del colloquio tra il presidente Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi, che si è svolto ieri mattina presto al Quirinale, ci sono state le nomine ai vertici degli apparati di sicurezza. E il clima non è apparso affatto sereno, tanto che alla fine si è deciso di rinviare la scelta del nuovo comandante della Guardia di Finanza che nelle intenzioni del presidente del Consiglio doveva avvenire già ieri pomeriggio.

Mattarella e Renzi

 

Via libera al generale Enzo Vecciarelli come capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare e al generale Antonio Ricciardi a vicecomandante generale dell’Arma dei carabinieri, entrambi proposti dalla titolare della Difesa Roberta Pinotti e approvati dal consiglio dei ministri. Su tutto il resto si prende tempo.

GENERALE GIORGIO TOSCHI

 

La decisione di procedere alla nomina del generale Giorgio Toschi, al posto di Saverio Capolupo al vertice delle Fiamme Gialle, era stata presa a Palazzo Chigi la scorsa settimana. E questo nonostante l’avvicendamento fosse previsto per il 24 maggio, a scadenza di mandato.

 

Nel «pacchetto» si pensava di poter inserire anche la creazione del nuovo dipartimento per la cyber sicurezza da affidare a Marco Carrai, l’imprenditore amico personale di Renzi. Un programma stabilito evidentemente senza consultare il presidente Mattarella che in quei giorni era in viaggio ufficiale in Africa. E sarebbe stato proprio questo il motivo principale di irritazione. Ma non solo.

 

matteo renzi marco carrai

Gli alti ufficiali che devono essere avvicendati nei prossimi tre mesi sono i responsabili di incarichi delicatissimi per il Paese. Oltre alla Finanza, bisogna infatti designare il capo della Polizia al posto di Alessandro Pansa; il direttore del Dis, che coordina i servizi segreti che adesso è l’ambasciatore Giampiero Massolo; quello dell’Aisi, l’Agenzia per la sicurezza interna, dopo il generale Arturo Esposito; quello della Marina militare al posto del comandante Giuseppe De Giorgi. E questo rischia di produrre a cascata ulteriori nomine, visto che alcuni candidati già occupano altri posti chiave.

saverio capolupo

 

Un quadro complesso e su questo il «consiglio» di Mattarella a Renzi è stato fin troppo esplicito: prudenza e ponderazione. Accompagnato dall’invito a procedere nelle nomine secondo le scadenze previste. Un modo — osservano sul Colle — per non delegittimare chi dovrà restare in carica magari ancora per qualche mese.

 

E, nel contempo, per sgombrare certe interessate confusioni (mediatiche e politiche) alimentate da chi mostra di non sapere quali sono i poteri del Quirinale in questo campo, con il paradosso che chi avversa il presidenzialismo in qualsiasi variante in casi come questo vorrebbe un capo dello Stato interventista.

ALESSANDRO PANSA