ALTRI GUAI PER TSIPRAS: NEI GIORNI DEL REFERENDUM ARRIVERANNO IN GRECIA SIA VENDOLA CHE BEPPE GRILLO - FASSINA: “E’ UNA GUERRA: SE TORNANO I MAGGIORDOMI DELLA MERKEL IL COLLASSO DELLA GRECIA È SOLO RIMANDATO”


Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

niki vendola mai alkaila e alexis tsipras

Tutti da Alexis che è bello e buono, kalos kai agathos. Tutti tranne il leader leghista Matteo Salvini, che domenica se ne starà a casa con sua figlia e magari il trionfo (o il disastro) di Tsipras lo seguirà in tv: armiamoci e partite. La delegazione di Sel, che ama dirsi «tsiprasiana da tempi non sospetti», starà fuori due notti, partenza sabato e ritorno lunedì.

 

Vendola, Fratoianni, Scotto, De Petris e via elencando, dieci viaggiatori e oltre. Stefano Fassina partirà in tandem con Alfredo D’Attorre. E chissà se il weekend lungo all’ombra del Partenone basterà a convincere l’ex collega di partito che è ora di bruciarsi i vascelli alle spalle, come già i condottieri greci.

l arrivo di vendola e tsipras alla festa di sel a roma

 

Guai a parlare di turismo referendario, perché i politici italiani col biglietto in tasca potrebbero offendersi parecchio. Però il remake della Brigata Kalimera fa notizia e le critiche di chi resta, inevitabilmente, fioccano. Chi parla di viaggio della speranza, chi scherza sulla democrazia «last minute» e chi, come Corrado Passera, ironizza sul «mero spettacolo personalistico» dei partiti lanciati all’inseguimento di Tsipras.

 

Beppe Grillo sul palco insieme a Gino Paoli

A gennaio partirono per la Grecia in 300, intellettuali e politici schierati con la Lista Tsipras alle Europee. Adesso si replica, stessa spiaggia, stesso mare e un pizzico di nostalgia internazionalista. Solo che ai «turisti» della sinistra-sinistra se ne sono aggiunti altri. La delegazione dei Cinque Stelle ha surclassato quella di Sel. Al seguito di Beppe Grillo e dietro al possibile striscione dei «Potere al popolo, non alle banche» si faranno vedere in piazza Syntagma più di una trentina di parlamentari del Movimento, a partire da Alessandro Di Battista, Vito Crimi, Barbara Lezzi.

 

FASSINA

A distanza di sicurezza, Casini si gode la scena: «Tra Salvini e Fassina, Grillo e Vendola, i sostenitori italiani del “no” al referendum greco sono una bella compagnia di giro». Fassina non si offende. Per l’ex viceministro, atteso al quartier generale di Syriza, la questione è troppo seria: «Domenica è la prima battaglia di una lunga guerra, perché se tornano i maggiordomi della Merkel il collasso della Grecia è solo rimandato».

 

CIVATI CONFRONTO SKYTG

Quanto alla compagnia di giro, non ha voglia di polemizzare: «Se vincono i “sì”, gli effetti sono forti anche se rimaniamo a casa. Grazie a Tsipras si afferma la democrazia e si ricostruisce l’autonomia della politica, nonostante il Pse e il Pd ridotti a zombie».

 

Ieri il sottosegretario Sandro Gozi ha fatto il punto con i deputati del Pd. E quando Cuperlo e D’Attorre hanno spezzato le loro lance per Tsipras, i renziani hanno alzato la voce. Pippo Civati non c’era, avendo lasciato il Pd per la chimera di un nuovo, grande partito di sinistra. Eppure domenica se ne starà a casa: «Mi fa un po’ paura questo carrozzone variegato... E se il referendum finisce male che facciamo, andiamo in piazza Syntagma a celebrare il disastro?». Occhio, compagni: «C’è il rischio che si rottami Tsipras e, con lui, la sinistra italiana» .