AMERICA FATTA A MAGLIE - LA CHIESA CATTOLICA USA È VICINA A UNO SCISMA? DIFFICILE A DIRSI, MA MOLTI VESCOVI USA SI SONO SCHIERATI CON VIGANÒ E CHIEDONO INDAGINI APPROFONDITE SULLE SUE ACCUSE - I PROCURATORI DI MOLTI STATI SONO PRONTI A FARE COME QUELLO DELLA PENNSYLVANIA, SI ANNUNCIA UNA TEMPESTA DI CAUSE MILIARDARIE. ARRIVERANNO FINO IN VATICANO? IN REALTÀ IL FLUSSO DI DENARO…

-

Condividi questo articolo


 

Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

papa francesco e daniel dinardo papa francesco e daniel dinardo

La Chiesa Cattolica americana è vicina a uno scisma? Difficile a dirsi, certamente la potenza dello scandalo rinnovato della pedofilia dei preti, squadernata in un dossier terribile frutto di due anni di lavoro di un grand jury, insieme all'effetto di conferma e dilatazione della gravità dello scandalo e dei comportamenti, contenuta nel memoriale di Monsignor Viganò, con tanto di richiesta di dimissioni di Bergoglio, aumenta la pressione sulle gerarchie cattoliche.

 

Quanto all'informazione, negli Stati Uniti la fanno meno complicata che da noi. Scrivono che papa Bergoglio non ha risposto nel merito delle accuse, limitandosi ancora una volta a condanne generiche, anche se con toni più duri che in passato, lasciando intendere che non ha nessuna intenzione di dimettersi, dando di fatto mandato alla potente macchina mediatica della Chiesa Cattolica e ai giornali amici di attaccare, infamandolo, il suo accusatore. Poi c'è la parte giudiziaria, tutta da vedere.

 

Riuscirà il determinato attorney della Pennsylvania, John Shapiro, a mettere in piedi uno o più processi sulla base del dossier terribile del grand jury, 300 preti stupratori e più di 1000 vittime solo in Pennsylvania, che finisca con condanne e risarcimenti esemplari, a differenza di quanto è accaduto in passato?

 

josh shapiro josh shapiro

Soprattutto, visto che la vicenda è tutta politica, riuscirà a portare pezzi del processo fino alle sacre stanze del Vaticano? Gli effetti e le ricadute della bomba Vigano’, il dossier firmato dall'ex Nunzio Apostolico negli Stati Uniti che accusa il papa di aver coperto personalmente la pedofilia di alti prelati, l’ex Cardinale McCarrick in testa, negli Stati Uniti e non solo, sono appena all'inizio.

 

Shapiro sostiene di aver avuto contatti stretti con almeno una decina di altri attorneys degli Stati, e col dipartimento di Giustizia, e che dal momento in cui il dossier del Grand Jury è stato reso noto, ha ricevuto già 700 telefonate con preavviso di costituzione di parte civile. I procuratori di Missouri, New York, Forida, già annunciano iniziative analoghe a quelle della Pennsylvania.

 

josh shapiro e barack obama josh shapiro e barack obama

 Il Cardinal Daniel DiNardo, presidente della conferenza dei Vescovi cattolici degli Stati Uniti, chiede anche lui un esame immediato e approfondito sulle ragioni per le quali il comportamento di McCarrick, principale accusato da Viganò, sia stato tollerato così a lungo.

 

Ieri è arrivata la prima richiesta di processo, si chiama James Saitta, sostiene che il reverendo John Hoehl comincio’ ad abusare sessualmente di lui quando aveva 12 anni nel 1979. La richiesta è motivata nel modo prevedibile: la Chiesa sapeva e ha coperto il prete, spiega Allen Serrer, avvocato di Saitta.

 

Il punto è che la maggior parte dei casi sembra essere precedente al 2000. Quindi per l'incriminazione, a meno di decisioni straordinarie che però non potrebbero essere retroattive, la prescrizione è scattata. Non così per i risarcimenti, che potrebbero procurare enormi guai finanziari per alcune diocesi, Ma anche in questo caso difficile arrivare fino al Vaticano, non solo perché già in passato alcune diocesi sono fallite per risarcimenti, e dal Vaticano nessuno ha mosso un dito, ma anche perché come fanno notare gli esperti il flusso di denaro viene dagli Stati Uniti verso Roma, non il contrario.

daniel dinardo daniel dinardo

 

Resta la richiesta dei vescovi americani di una visita del papa negli Stati Uniti per chiarire le cose, assieme a una diffusa stima e dichiarazioni di apprezzamento per Monsignor Viganò, tutto il contrario di quel che si vorrebbe far credere sui giornaloni italiani. Non solo come dicevamo già il cardinale Daniel Di Nardo, presidente della Conferenza episcopale, ma una grossa fetta di sacerdoti americani, a dimostrazione che la Chiesa è veramente in subbuglio e difficoltà.

 

 Non sarà un caso se la maggior parte dei Vescovi americani e organizzazioni legate alla Chiesa cattolica non ritengono di manifestare vicinanza al Papa, ma invece esprimono solidarietà al suo accusatore che ne chiede le dimissioni. Non si capisce perché su alcuni giornali italiani, per esempio la Stampa, la solidarietà per le accuse di Vigano’ venga scambiata per tradimento nei confronti di Bergoglio, visto che il punto è se sono vere o no le accuse, e basterebbe forse che dal Vaticano venisse una smentita ufficiale e circostanziata, che invece non arriva.

papa francesco charles chaput papa francesco charles chaput

 

L’arcivescovo di Philadelphia, Charles Chaput, per esempio ha dichiarato il suo giudizio positivo sull'operato del nunzio apostolico, «caratterizzato da integrità nei confronti della Chiesa». Più esplicito, Il vescovo di Madison, Robert Morlino, ha espresso delusione per la decisione del Papa di non rispondere, annunciato la sua stima personale per Viganò, confermato che sono «reali e concrete le accuse».

 

 Thomas Olmsted, vescovo di Phoenix, dice che Viganò è una persona degna di fiducia e chiede che le sue accuse vengano indagate. Il vescovo della città texana di Tyler, Joseph Strickland, afferma di ritenere credibili le accuse e da’ disposizione ai preti di leggere la sua dichiarazione nelle celebrazioni domenicali.

 

Non sembrano essere più serie le poche dichiarazioni d'ufficio di difesa come quella dell'arcivescovo di Chicago, Blase Cupich, che sostiene che bisogna occuparsi di riscaldamento globale e di migranti invece che di pedofilia dei preti, perché le prime due sarebbero davvero le emergenze e di queste emergenze il papa deve occuparsi dedicando loro l'intera sua attenzione.

blase cupich blase cupich

 

Per la verità il cardinale Cupich è parte in causa perché Monsignor Viganò lo accusa di essere un protetto di Theodore McCarrick, che lo avrebbe fatto nominare arcivescovo di Chicago. fuori dalle regole del protocollo assieme ad altre due cardinali.

 

Naturalmente lui nega tutto e alla fine della intervista a CBS news tira fuori anche la carta del razzismo. Gli americani ce l'avrebbero col papà perché è un “latino”’.

theodore mccarrick theodore mccarrick carlo maria vigano carlo maria vigano

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…