AMERICA FATTA A MAGLIE - GIULIANI SENZA LIMITI: ‘TRUMP HA RIMBORSATO L’AVVOCATO COHEN PER IL PAGAMENTO ALLA PORNOSTAR STORMY DANIELS’. LA MOSSA SUSCITA SCALPORE E NEI PROSSIMI GIORNI SE NE PARLERÀ MOLTO, MA È ASTUTA. ECCO PERCHÉ - IL PROCURATORE SPECIALE DOVEVA INDAGARE SU TRUMP E RUSSIA, NON HA TROVATO NULLA E ORA PUNTA ALLO SPERGIURO: INTERROGANDOLO ‘FINO A 12 ORE’ SPERA DI FARLO CADERE IN FALLO. MA QUESTO NON ERA IL COMPITO PER CUI FU NOMINATO…

-

Condividi questo articolo


Maria Giovanna Maglie per Dagospia

DONALD TRUMP RUDOLPH GIULIANI DONALD TRUMP RUDOLPH GIULIANI

 

Tutti da Hannity la sera alle nove, una sera si parla di Nobel per la Pace proposto da 15 parlamentari per il presidente che ha sfidato la Corea del Nord, una sera si parla di trascinarlo in giudizio a opera di un procuratore speciale, per molti americani ormai al di sotto di ogni sospetto, sicuramente chiacchierato. E’ spettacolo vero.

 

Ieri sera è toccato a Rudy Giuliani rispondere alle domande dell'intervistatore di Fox News che è anche un fan e un amico del presidente Donald Trump. Lo sceriffo non si è fatto pregare. Dopo un esordio nel quale ha chiesto all’ Attorney general e al suo Vice di farla finita col Russia Gate nell'interesse della giustizia, perché ci sono state troppe scorrettezze nel governo, i crimini sono stati commessi proprio dal governo e dai suoi agenti, ha individuato il nemico e si è buttato ad attaccarlo.

 

rudy giuliani rudy giuliani

 E’ James Comey,” miserabile bugiardo”, che non ha esitato a passare alla stampa materiale che avrebbe dovuto essere riservato, che ha salvato Hillary Clinton nella vicenda delle mail trafugate al dipartimento di Stato; uno il cui comportamento costringe tutti gli agenti dell'FBI ad andare in giro a testa bassa.

 

Ma lo sceriffo Giuliani ha fatto anche qualcosa di più concreto. Ha dichiarato, smentendo quanto fino ad oggi sostenuto dal presidente, che non solo Trump sapeva che alla pornostar Stormy Daniels, con cui ha trascorso una notte di sesso nel 2006, sono stati dati 130mila dollari perché tacesse, all'inizio della campagna presidenziale, ma che ha restituito la somma all'avvocato Cohen che l’aveva anticipata. La mossa suscita scalpore e nei prossimi giorni se ne parlerà molto, ma è astuta.

 

rudy giuliani donald trump rudy giuliani donald trump

Libera della possibile accusa di contributi illegali l'avvocato il cui ufficio è stato illegalmente perquisito dall’FBI, e così lo tranquillizza in modo che non si trasformi in un collaboratore. Trump passa per adultero, quando era un cittadino privato, e per vagamente bugiardo, visto che a una domanda sull'argomento di un giornalista fatta al volo durante un viaggio, aveva risposto “no”,nel senso di non me la ricordo e non l'ho pagata. Forse per questo, ed è un altro dettaglio involontariamente comico, al gruppo degli avvocati del presidente è stato ieri aggiunto anche Emmett Flood, che rappresento’ Bill Clinton nel caso Lewinsky.

 

 La situazione di crisi intorno al cosiddetto Russia gate, indagine che già da tempo si è allargata cercando altre sponde di accuse al presidente Donald Trump e ai suoi principali collaboratori, sembra arrivata a una strozzatura finale. Dico sembra perché potrebbe trascinarsi ancora a lungo come risolversi d'imperio.

STORMY DANIELS STORMY DANIELS

 

Vediamo gli ultimi fatti.

 

Il presidente ha di nuovo pesantemente attaccato il dipartimento di Giustizia ieri, accusando gli alti funzionari e dirigenti di non cooperare con le richieste di documenti dei parlamentari repubblicani, e ha minacciato di usare i suoi poteri per farla finita.

L'ultimo tweet dice: è un sistema corrotto, non vogliono consegnare i documenti al Congresso. Di che cosa hanno paura? perché una tale giustizia diseguale? perché così tanta manipolazione? A un certo punto non avrò altra scelta che quella di usare i poteri garantiti alla presidenza, e occuparmene.

 

il nuovissimo porno di stormy daniels 8 il nuovissimo porno di stormy daniels 8

A quali documenti si riferisce il presidente? Lunedì scorso il dipartimento di Giustizia ha mandato una lettera a due parlamentari repubblicani rifiutando di consegnare loro il memorandum sulla inchiesta del consigliere speciale Robert Mueller, sostenendo che si tratta di una investigazione criminale in corso.

 

Nel memorandum il vice Attorney General, Rod Rosenstein, il controverso personaggio che gestisce in prima persona tutto il materiale e le decisioni relative al Russiagate, delinea lo scopo dell' investigazione e il suo raggio d'azione a Mueller. I rappresentanti del Congresso quindi vogliono sapere se l'indagine sia andata o stia andando fuori dai limiti consentiti. Di più, dimostrano chiaramente di non fidarsi della obiettività dello stesso Rosenstein.

 

micheal avenatti stormy daniels anderson cooper della cnn micheal avenatti stormy daniels anderson cooper della cnn

È la palude, bellezza, e tu non puoi farci niente. Tanto è vero che a Mark Meadows, deputato della Carolina del Nord e presidente del conservatore House Freedom Caucus, che martedì lo accusava di aver boicottato richieste legittime del Congresso, Rosenstein martedì ha risposto contrattaccando pesantemente che non ha nessuna intenzione di farsi ricattare, che il dipartimento di Giustizia segue le sue regole e respinge qualsiasi tipo di minaccia.

 

Sempre mercoledì è venuta fuori la notizia che il procuratore speciale avrebbe preannunciato a marzo agli avvocati di Trump l'intenzione di interrogarlo a tutti i costi, anche quello di emettere un mandato di comparizione davanti a un gran giurì in caso di rifiuto. Ora, Trump ha sempre pubblicamente dichiarato la sua intenzione di parlare con Robert Mueller, anche contro il parere dei suoi avvocati, quindi la durezza del procuratore speciale è sembrata inutile,una forzatura.

 

ROBERT MUELLER JAMES COMEY ROBERT MUELLER JAMES COMEY

Il presidente si è incazzato a dovere con un Tweet furibondo che dice più o meno: Qui non c'è nessuna collusione e nessuna ostruzione alla giustizia, c'è un negoziato sulla guerra nucleare con la Corea del Nord,altri sui deficit del Commercio con la Cina e sul Nafta Questa è una caccia alle streghe.

 

O perlomeno è un tentativo disperato di incastrare il presidente, laddove ragione di incastrarlo non se ne vede dopo tanti mesi di indagini costosissime, interviene nel dibattito Rudy Giuliani, da pochi giorni nel team di avvocati di Trump.

 

“Il procuratore speciale e i suoi uomini sono disperati”, dice Giuliani, uno che non ha l'abitudine alla diplomazia e ai giri di parole, ma che in questo caso vuole soprattutto fare la differenza rispetto al costoso e ondivago team di avvocati che si sono susseguiti finora. “Non vorremmo che cercassero di utilizzare l'incontro con il presidente per tentare di intrappolarlo in una qualche forma di accusa di spergiuro”’

ROBERT MUELLER ROBERT MUELLER

 

 Di qui le condizioni per l'interrogatorio incontro, al quale Giuliani resta favorevole, ma che intende preparare punto per punto, limite per limite, regola per regola.

They want to make a case, vogliono tentare di costruire il caso che non hanno.

 

Come? Nel paradosso imperante, ieri il New York Times ha pubblicato l'elenco delle domande, e siamo ben oltre il grottesco, chiunque le abbia fornite al giornale invece di tenerle rigorosamente coperte da riservatezza. Però leggerle è utile per capire a quale dilatazuobe sia arrivata l'indagine

 

Tra le domande spiccano quelle sull’ex consigliere per la Sicurezza Nazionale, subito licenziato per un incontro con l'ambasciatore russo a Washington avvenuto prima dell'insediamento del nuovo presidente, Michael Flynn; quelle sull’ ex direttore dell'FBI,James Comey, la famosa frase sulla lealtà dovuta al presidente, che Trump ha detto a Comey di aspettarsi,e l'altro sostiene che intendeva minacciarlo e corromperlo; fino a un incontro nel 2016 durante la campagna elettorale alla Trump Tower di New York di uomini della campagna, tra i quali un figlio di Trump, e un avvocato russo.

Michael Cohen Michael Cohen

 

Non sono domande trasparenti, non riguardano l'indagine sul Russia Gate, e indicano un tentativo di intrappolare il presidente, dice oggi Giuliani:

 

 

“ Non doveva essere un inchiesta su una presunta collusione con la Russia? Bene, se la sono persa, non c'è niente di vero, così ora ci stanno provando con l'ostruzionismo, che pure non è vero, lo spergiuro, che diventa vero solo se testimoni. E proprio lo spergiuro potrebbe essere nella testa del consigliere speciale, Il che è molto pericoloso”.

 

Come pericoloso sarebbe per gli avvocati del presidente rendersi conto che il procuratore speciale preferisce credere che che a mentire sia il presidente invece che l'ex direttore dell’Fbi, Comey.

 

Nella testa di Robert Mueller ci sarebbe anche di intervistare Donald Trump addirittura per 12 ore. Giuliani contro proporrà un massimo di 2 ore. Precisa che bisognerà che si tenga conto del fatto che il presidente sta organizzando oltre al normale lavoro incontri sul commercio e un summit di importanza storica e mondiale con la Corea del Nord, quindi manca il tempo anche solo per prepararlo all'interrogatorio.

 

michael d cohen michael d cohen

Conclusione dell'ex sindaco di New York: se vogliamo usare le prossime settimane per metterci d'accordo su un appuntamento futuro, bene, altrimenti se andiamo verso una battaglia sulla convocazione, siamo pronti.

 

Conoscendo la risolutezza di Rudy Giuliani, che sicuramente va più d'accordo di altri con Donald Trump, essere pronti vuol dire anche mettere ufficialmente sotto accusa le molte falle dell'inchiesta messa su’ dal Procuratore speciale Robert Mueller, che si è circondato di uomini legati al partito Democratico e a Hillary Clinton, li ha tenuti anche quando la loro partigianeria è stata provata ed evidente, quando hanno passato notizie alla stampa. Che ha coltivato fino a ieri l'amicizia con James Comey, che ha nascosto tutti questi fatti al Congresso.

 

 Insomma, anche se i media che detestano Trump si guardano bene da dipingerlo per quello che è, con quale autorità morale Robert Mueller fa il procuratore speciale contro il presidente?

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...