AMERICA FATTA A MAGLIE - SIRIA, CHE FARE? NEGLI STATI UNITI IL TIMORE È QUELLO DELLA CREDIBILITÀ E DELLA EFFICACIA DI UNA RISPOSTA MILITARE CHE RISCHIA DI ESSERE IL REPLAY DI QUELLA GIÀ FATTA UN ANNO FA E CHE NON CAMBIÒ MOLTO - NON HA FERMATO LA SICUMERA DI ASSAD CHE STA ANCORA IN PIEDI NON SOLO GRAZIE ALL'AIUTO DI RUSSIA E IRAN, ANCHE GRAZIE ALLA STOLTEZZA E ALLA VIGLIACCHERIA DI OBAMA

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Maria Giovanna Maglie per Dagospia

 

BAMBINI DOPO L ATTACCO CON ARMI CHIMICHE IN SIRIA BAMBINI DOPO L ATTACCO CON ARMI CHIMICHE IN SIRIA

La seconda guerra di Washington è con la Siria, è guerra vera. Attaccare come? Attaccare quando? Attaccare quanto? Negli Stati Uniti per fortuna il dibattito sul casino siriano non vede una schiera filo Putin e filo Assad, compatta e tragicamente trasversale, come quella che domina in Italia, e che in questi giorni mescola disinvoltamente Siria di oggi e Libia di ieri, Bolton con Kerry, Cina e Russia, agitando pericoli terribili e conflitti apocalittici in arrivo, il tutto senza aver partecipato a un colloquio, senza avere il minimo contatto, senza aver condiviso informazioni, il tutto senza una guida né un governo, insomma come da una navicella alla deriva. Una volta eravamo dei campioni del tenere il piede in due scarpe, ora lo fa Macron.

trump may harry trump may harry

 

No, negli Stati Uniti il timore è quello della credibilità e della efficacia di una risposta militare che rischia di essere il replay di quella già fatta un anno fa e che non cambiò molto. Non ha fermato la sicumera di Assad che, vale la pena ricordarlo, non è un dittatore in pensione come era Gheddafi al momento della sciagurata missione di Libia, ma un protagonista pericoloso nello scacchiere mediorientale, affamatore e torturatore del suo popolo, e che sta ancora in piedi non solo grazie all'aiuto di Russia e Iran, anche grazie alla stoltezza e alla vigliaccheria di Barack Obama.

sangue in siria siena awards sangue in siria siena awards

 

Com'era la linea rossa dell'ex presidente americano osannato in Occidente da quelli che piacciono? Non superabile a chiacchiere, calpestata nella realtà in continuazione.

Ma l'attacco di un anno fa  non può oggi  essere ripetuto in quella formula solo di avviso, anche perché questa volta a Vladimir Putin il discorso va fatto con chiarezza, un po' come alla Cina sul commercio.

 

obama netanyahu assad isis 1 obama netanyahu assad isis 1

Non è argomento di questo articolo, ma mi pare di aver notato linguaggi e proposte molto ragionevoli da parte dei comunisti di Pechino, segno che forse agitare i pugni e mostrare i muscoli è meglio che porgere la schiena china a qualunque avversario rapace.

 

Trump-Putin-Assad Trump-Putin-Assad

Con Mosca questa volta il segnale deve essere più che simbolico, perché è l'unico modo per mostrare a un grande giocatore come Putin che per sedersi prossimamente a un tavolo di trattative complessive è necessario che la Russia ridimensioni la prepotenza che 8 anni di caos le hanno fatto guadagnare.

 

Il linguaggio, anche alle Nazioni Unite, usato da Nicky Halley, ambasciatore di Trump, è perciò durissimo, come lo è la risposta della Russia che blocca qualunque richieste di inchieste su quel che accade in Siria.

duma siria duma siria

 

Poi ci sono preparativi e prudenze del Pentagono. Anche lì è pieno di non amici del presidente, anche se finalmente la nomina di Bolton e le conseguenti epurazioni di personaggi ambigui stanno sgombrando il terreno.

 

Tra gli obiettivi che il Pentagono ha presentato alla Casa Bianca spiccano i siti dove sono conservati i prodotti chimici, le basi in mano all'Iran già individuate da Israele, le basi di partenza degli elicotteri, naturalmente piste aeree e depositi, fino al cuore rappresentato dal ministero della Difesa.

 

missili verso la siria sopra il libano missili verso la siria sopra il libano

Fin qui le ipotesi sul dove, resta da definire il come e quanto. Resta da decidere se assieme alla Siria e indirettamente alla Russia vada pesantemente punito l'avversario Iran, l'accordo con il quale tra breve potrebbe essere stracciato. Questa seconda opzione sta molto a cuore a Israele

obama assad obama assad

Perché la portaerei Truman arrivi, ci vogliono ancora 9 giorni, nell'area però ci sono navi dotate di missili di crociera e sommergibili. Un po' poco, non basta per un'azione militare seria.

 

Dall'altra parte si preparano aerei di vigilanza e si conta sull'ombrello antiaereo garantito da i russi. E quali anche in questi giorni hanno ripetuto che intrecceranno il cruise usa e faranno azione di contrattacco, contro le piattaforme di lancio.

 

GHUTA SIRIA 1 GHUTA SIRIA 1

Trump si è spinto a parlare di missili in arrivo, nuovi e intelligenti, ossia capaci di perforare qualunque scudo. Vedremo.

 

Tra le sciocchezze che si scrivono impunemente nelle ultime settimane c'è quella che vuole l'arrivo di un John Bolton  in grado di piegare e influenzare la volontà di Donald Trump in politica estera. È il contrario, è che finalmente Trump ha potuto vincere l'ostilità del partito repubblicano  e degli imbelli nell'Amministrazione e nei ministeri, e scegliersi l'uomo che avrebbe voluto fin dal primo momento.

 

SOLDATI FORZE SPECIALI FRANCESI IN SIRIA SOLDATI FORZE SPECIALI FRANCESI IN SIRIA

Affronteranno così, senza  desiderio di espansionismo o di super presenza, disco Trump sarebbe un sostenitore dello starsene a casa, la necessità di bilanciare i fallimenti di Barack Obama: la mancata risposta all'attacco siriano, l'inerzia di fronte all'invasione dell'Ucraina e alla annessione della Crimea, il ritiro improvvido dall'Iraq, l'ostilità verso l'alleato storico Israele, la tolleranza verso la Corea del nord, sono queste le decisioni che negli anni hanno convinto dell'impunità prima di tutto Vladimir Putin, poi gli altri.

 

Fin dai primi mesi di governo il presidente Trump ha provato a fare diversamente, e quando ha avuto un anno fa le prove di un attacco con armi chimiche, ha a sua volta risposto con un attacco simbolico. Le cose però non sono cambiate, oggi è necessario un altro tipo di forza.

john bolton alla trump tower john bolton alla trump tower

Per i distratti o per quelli che raccontano versioni diverse, ricapitolo i fatti

 

L'attacco chimico con l'uso di micidiale gas clorino ha colpito sabato scorso la città assediata di Douma. Decine di persone sono morte subito perché intrappolate  e per l'impossibilità di rispondere a un tipo di attacco come quello, che provoca soffocamento, cianosi, brucia le cornee.

 

Le Nazioni Unite hanno formalmente condannato l’uso di armi chimiche.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato che almeno 500 persone  sono state esposte ad agenti tossici.

Lunedì scorso il presidente Donald Trump ha dichiarato che nel giro di 48 ore  gli Stati Uniti avrebbero risposto  all'attacco colpendo la Siria. Mosca ha reagito  minacciando di colpire i missili americani in risposta.

 

macron incontra trump macron incontra trump

L'ultima reazione di Donald Trump è via tweet, avvisa la Russia di tenersi pronta a missili assai brillanti completamente nuovi nella tecnologia. Domanda anche conto dell'appoggio all'Iran e ad un animale che uccide con le armi chimiche il proprio popolo, così viene definito Bashar Assad.

 

Sul fronte europeo gli Stati Uniti dovrebbero contare su un appoggio almeno a parole del governo inglese di Theresa May e su un'alleanza definita in questi giorni col presidente francese Macron.

 

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