L'AMICA DI NAPOLITANO SGRIDA IL PD CAMPANO E CHIEDE AI VERTICI DI METTERE LE “PALLE SUL TAVOLO” (SE CE LE HANNO) - STORACE SI VENDICA DI MASTELLA: “GLI FARO' CAMPAGNA ELETTORALE CONTRO, MI HA MANDATO A GIUDIZIO PER VILIPENDIO”

I piddini in regione vanno in ordine sparso e la presidente regionale del partito, Graziella Pagano, sbotta su Facebook: “Vorrei che si tornasse a discutere nelle sedi deputate. Che si formassero gli organismi dirigenti. Che si mettessero le 'palle' sul tavolo. Per chi le ha ovviamente. Scusatemi”…

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Dagoreport

graziella paganograziella pagano

1. LE PALLE SUL TAVOLO
Voglia di larghe intese (e di alte pretese) in Campania. A Pompei, in attesa del mese dedicato alla Madonna, un miracolo già c'è: il candidato sindaco Franco Gallo è riuscito a mettere assieme Partito democratico e Forza Italia che a beneficio degli spettatori (e dei fedeli) fingono di non volerci stare. Il capogruppo in Regione, Lello Topo, che pure accarezza il sogno di una candidatura a governatore, apre agli "alfanoidi" del Nuovo centrodestra in vista delle prossime regionali, e scatena un putiferio. Insomma, non si capisce chi sta con chi.

Tanto che il presidente regionale del Pd Graziella Pagano, amica personale di Giorgio Napolitano, commenta leggiadra su Facebook: "Il capogruppo regionale Lello Topo fa una riflessione sulle alleanze. Il suo vice Antonio Marciano ne fa una diversa. Intervengono i cuperliani, i civatiani, il Segretario Regionale e Provinciale, che pure ho sostenuto, dialogano a fatica.

Il dato triste è che tutto ciò avviene sui giornali, su Facebook, sui siti internet. Io sono ancora il Presidente Regionale del Partito e vorrei da militante storica più che da Presidente che si tornasse a discutere nelle sedi deputate. Che si formassero gli organismi dirigenti. Che ci si guardasse negli occhi. Che si mettessero le 'palle' sul tavolo. Per chi le ha ovviamente. Scusatemi".
Prego.

2. NE RESTERÀ SOLTANTO UNO
E poi uno non dovrebbe credere ai segni del destino. In provincia di Benevento c'è stato il dinosauro Ciro. In quella di Avellino, più modestamente, c'è Ciriaco (e non si tratta di un fossile). A ottantasei primavere e un curriculum vitae che conta giusto giusto una presidenza del Consiglio, una segreteria nazionale della Dc e qualche decennio in Parlamento, De Mita punta a chiudere (ma chi ci crede?) la carriera politica come sindaco di Nusco, il paesino natale nell'Alta Irpinia dov'era solito rintanarsi dagli impegni politici nazionali per giocare a tressette con gli amici di sempre. Dopo aver rinunciato alla candidatura alle europee con l'Udc, Ciriaco-sauro sta già scegliendo l'arredamento del suo prossimo ufficio. In Comune.

ANNA MAZZA LORENZO CREA GRAZIELLA PAGANOANNA MAZZA LORENZO CREA GRAZIELLA PAGANO

3. STORACE: IO CONTRO MASTELLA. FORZA ITALIA, LO STRANO DERBY
Paolo Mainiero per "Il Mattino"

II tackle incrocia in pieno le gambe di Clemente Mastella. «Verrò a Napoli per sostenere Enzo Rivelimi e per evitare l'elezione di Mastella», fa sapere il leader della Destra che martedì prossimo sarà in città per boicottare l'ex ministro della Giustizia. Il perché di questa battaglia contra personam Storace lo spiega rinfacciando a Mastella un episodio che risale ai tempi in cui Clemente era il Guardasigilli nel governo Prodi. «Fu forcaiolissimo nei miei confronti», è l'accusa di Storace che non ha dimenticato che Mastella, in meno di quarantotto ore, autorizzò la richiesta dei magistrati di metterlo sotto inchiesta per vilipendio del Capo dello Stato. «Avrebbe dovuto opporsi, non lo fece. Dovrebbe scusarsi o spiegare perché ci mise una manciata di ore per farmi indagare», spiega il leader della Destra che rischia una pena fino a cinque anni per aver offeso Napolitano. Il dettaglio, neanche tanto piccolo, è che sia Mastella che Rivellini sono candidati nello stesso partito, Forza Italia. Va bene la rivalità ma con la preferenza multipla crearsi avversari in casa non è proprio il massimo della vita. «Competition is competition», disse una volta Prodi a proposito della rivalità Ds-Margherita ma entrare nelle cordate, infilarsi in una terna, tenere aperte tutte le porte che conducono a un voto non è meno importante. E infatti Rivellini si è affrettato a prendere le distanze da Storace. L'eurodeputato uscente inaugurerà sì la sua campagna elettorale martedì prossimo ma non con il leader della Destra. «Ci saranno Caldoro e il coordinatore del partito De Siano», precisa. E Storace? «Se ci sono altre iniziative non lo so. Ognuno risponde per sé. Io faccio campagna elettorale per e non contro», risponde Rivellini che, rivela Mastella, avrebbe chiamato il suo avversario. «Enzo mi ha telefonato per dirmi di aver detto a Storace di non venire», spiffera Clemente. A sentire Mastella i due avrebbero anche litigato. Lui, Rivellini, sorvola e preferisce concentrarsi sulla campa gna elettorale. «Dirò cosa promisi cinque anni fa e spiegherò cosa ho fatto e cosa farò perché l'antipolitica si combatte con i fatti», spiega Rivellini che dell'esperienza a Strasburgo, oltre ai 350 interventi in aula e alle 1.200 interrogazioni, rivendica soprattutto due ammonimenti ricevuti: il primo per aver fatto un intervento in napoletano, il secondo per avere violentemente litigato con de Magistris quando l'attuale sindaco da europarlamentare fu relatore sul blocco dei fondi per le bonifiche in Campania. «Ma non ne vado fiero perché non lo acchiappai...», dice oggi. Mastella, ovviamente, non ha intenzione né di scusarsi né di dare spiegazioni a Storace. «Faccia quello che vuole, non me ne frega niente», sbotta. Perché Clemente è troppo impegnato in campagna elettorale per stare dietro alle iniziative di Storace. La partita è dura ma Mastella è uno che quando c'è da combattere c'è. E poi è uno che con il gioco delle preferenze ci ha sempre saputo fare. «Io sto tra la gente, io ho un rapporto umano con i miei elettori», è il segreto. Del resto Mastella iniziò da giovanissimo. Aveva 29 anni quando fu eletto alla Camera. Era il 1976 e con la Dc conquistò 64.631 voti. Da allora fu un costante crescendo fino ai 141.768 voti del 1987, l'anno delle ultime politiche con la preferenza multipla (nel 1992 con la preferenza unica raccolse 74.094 voti). Poi arrivarono maggioritario e Porcellum ma nel 2009, quando si candidò alle europee, Mastella dimostrò di non aver perso la vecchia abitudine di cacciatore di voti: ne pre se 113.061 e fu eletto. Ora sarà interessante capire quante schede, il 26 maggio, usciranno con l'accoppiata Mastella-Rivellini. Storace permettendo.

Clemente MastellaClemente Mastella 1T38 storace alemanno1T38 storace alemanno

vesuviosegreto@gmail.com

 

Matteo Renzi e Ciriaco De MitaMatteo Renzi e Ciriaco De Mita

 

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