AMMAZZA IL PUZZONE! - ‘TRUMP INDAGATO’, ‘IL CERCHIO SI STRINGE’: CON LA NUOVA INCHIESTA SULL’INCHIESTA LA STAMPA ANTI-TRUMPIANA (IL 99%) POTRÀ TENERE LA CASA BIANCA SULLA GRATICOLA. UN PO’ DI DATI PER DISSIPARE LA NEBBIA D’ODIO CHE CIRCONDA IL PUZZONE ARANCIONE, CHE TWITTA COME UN FORSENNATO: ‘CACCIA ALLE STREGHE’

-

Condividi questo articolo


1. PICCOLE DAGONOTE DI CHIAREZZA

ROBERT MUELLER JAMES COMEY ROBERT MUELLER JAMES COMEY

1) Se uno nomina un super-procuratore, lo fa perché indaghi su qualcosa. E per ogni indagine serve un ipotetico reato da indagare.

 

2) L'indagine per ostruzione di giustizia è ''Notizia urgente che distoglie dalla sparatoria contro i deputati''? No: è la fattispecie su cui da mesi si riversano leak sui giornali. L’aver detto a James Comey, direttore dell’FBI, di lasciar perdere il generale Flynn, è stato un comportamento improprio o no? Per l’avvocato e costituzionalista Alan Dershowitz, il presidente ha la facoltà di ordinare ai rami del potere esecutivo (e l’FBI è uno di questi) come comportarsi, e così hanno fatto tutti i suoi predecessori, Obama incluso. Diverso sarebbe un intervento su giudici o parlamentari.

 

ROBERT MUELLER ROBERT MUELLER

3) Impeachment: non serve un reato. È un procedimento puramente POLITICO. Il Congresso può teoricamente iniziarlo contro un presidente per un rutto in pubblico e può evitarlo dopo un omicidio efferato. Anche se il super-procuratore Mueller trovasse elementi per incriminare Trump, non lo farebbe per prassi costituzionale. Sarebbero i parlamentari a decidere se andare avanti con il lunghissimo ed estenuante iter, e allo stato dei fatti, avverrebbe solo dopo le elezioni di Midterm dell’anno prossimo (novembre 2018) e solo se i democratici riuscissero a conquistare la maggioranza. A meno che i repubblicani non vogliano tagliarsi le palle per far contento il ‘Washington Post’ (e non è affatto escluso).

 

4) Sono passati 7 mesi dall’elezione, 6-15 mesi dalle presunte interferenze russe sui collaboratori della campagna Trump. Il 100% delle agenzie investigative riversa un incessante flusso di informazioni che sarebbero top secret sulla stampa al fine di ammazzare politicamente il presidente, e nonostante questo finora non sono emersi reati.

 

TRUMP COMEY TRUMP COMEY

Stanno tenendo nascosta la smoking gun per un momento in cui il presidente sarà più debole? Chissà. Intanto siamo passati ad aprire un’inchiesta (deboluccia) sul comportamento tenuto da Trump – uno che di riti della pubblica amministrazione è digiuno – durante un’altra inchiesta. Così da tenere ogni giorno il tema in apertura sui giornali, con titoli tipo ‘Il cerchi si stringe’, ‘Il presidente indagato’ ecc.

 

 

2. RUSSIAGATE, L' IRA DI TRUMP CONTRO IL SUPER-PROCURATORE "È SOLO CACCIA ALLE STREGHE"

Alberto Flores d’Arcais per la Repubblica

 

«State assistendo alla singola più grande caccia alle streghe della storia politica americana!». Donald Trump ha usato come sempre Twitter per far sapere ai suoi fan (e al mondo intero) che cosa pensa. Ha aspettato l' alba di ieri, poi con due tweet ha replicato allo scoop del Washington Post, che nella serata di mercoledì con una "notizia urgente" aveva spostato l' attenzione dalla sparatoria di Alexandria di nuovo sul Russiagate: «Mueller sta indagando sul presidente ».

 

All' inizio della prossima settimana interrogherà il capo della National Intelligence Daniel Coats, il direttore della Nsa Mike Rogers e il suo ex vice Richard Ledgett: tutti e tre hanno accettato di deporre, ai primi due il presidente avrebbe chiesto aiuto contro James Comey, prima di licenziare in tronco il capo del Fbi.

 

DONALD TRUMP JAMES COMEY DONALD TRUMP JAMES COMEY

«Hanno creato un falso collegamento con la vicenda della Russia, senza trovare alcuna prova. Ora procedono per ostruzione alla giustizia sulla base di una storia fasulla. Bene ». Questo il primo "cinguettio", con cui aveva liquidato la questione quasi fosse una semplice "fake news" ma ammettendo implicitamente di essere indagato. Poi l' ennesimo tweet sulla "caccia alle streghe" (ne ha collezionati una bella serie nelle ultime settimane) di cui farebbe evidentemente parte anche il "procuratore speciale" (ed ex Direttore dell' Fbi con George W. Bush e Barack Obama).

 

Nei giorni scorsi un amico di Trump aveva rivelato che il presidente era intenzionato a cacciare Mueller, con la Casa Bianca costretta a smentire dopo la rivolta dei vertici del Grand Old Party e di vari deputati e senatori repubblicani.

 

Se Trump scrive tweet, dalla Studio Ovale solo silenzi sull' argomento. Sarah Sanders Huckabee, la vice-portavoce (nei momenti di crisi il titolare Sean Spicer si assenta spesso) non commenta e invita i giornalisti a rivolgersi all' avvocato privato del presidente, mentre nel partito repubblicano crescono i dubbi sulla tenuta di The Donald.

 

ivanka trump jared kushner ivanka trump jared kushner

Anche un deputato "fedele" come Mark Sanford si lascia andare ad un «ritengo che il presidente sia in parte, ripeto non in toto ma in parte, responsabile dei demoni che sono stati scatenati».

 

Tensioni tra esecutivo e Congresso anche sulla questione delle nuove sanzioni alla Russia, approvate quasi all' unanimità (soltanto due contrari) dal Senato a maggioranza repubblicana. Le battute di Putin, rilanciate dai media Usa non aiutano a creare un clima migliore, il Russiagate (quattro commissioni di indagini del Congresso più quella del procuratore speciale Mueller) non farà dormire sonni tranquilli a The Donald.

 

 

3. «INDAGATO». IL CERCHIO SI STRINGE SU TRUMP - LA MOSSA DEL PROCURATORE SPECIALE DEL RUSSIAGATE: CONVOCA DUE SUPER CAPI DELL' INTELLIGENCE PER SAPERE SE IL PRESIDENTE HA «OSTRUITO LA GIUSTIZIA»

Giuseppe Sarcina per il Corriere della Sera

 

Un altro passo verso la Casa Bianca. Il procuratore speciale Robert Mueller ha di fatto sdoppiato il «Russiagate». Donald Trump, adesso, rischia due volte. Prima insidia: continuano le indagini sulle interferenze di Mosca nella campagna elettorale americana e sui contatti tra lo staff di Trump e i funzionari del Cremlino. Secondo e ancora più insidioso pericolo: il super inquisitore sospetta che il presidente abbia «ostruito la giustizia», un' accusa che aprirebbe la strada dell' impeachment. La reazione di Trump, via Twitter: «Prima hanno costruito una storia falsa sulla collusione con la Russia, basata su zero prove. Ora provano con un' altra falsità, l' ostruzione della giustizia. Bravi. Caccia alle streghe».

donald ivanka trump e jared kushner donald ivanka trump e jared kushner

 

Lunedì scorso, come ha scritto il Washington Post , Mueller avrebbe chiesto un incontro a due figure chiave dei servizi segreti. Sono Dan Coats, direttore del National Intelligence, e Mike Rogers, numero uno della National Security Agency. I due avrebbero offerto piena disponibilità. Mueller prende le mosse dalla deposizione di James Comey, l' 8 giugno scorso, davanti alla commissione Intelligence del Senato. L' ex direttore dell' Fbi descrisse, sotto giuramento, le manovre di Trump per insabbiare l' inchiesta sulla Russia.

 

In particolare Comey si soffermò sul colloquio nello Studio Ovale, del 14 febbraio scorso. Il presidente gli chiese di «lasciar andare» Michael Flynn, investito in pieno dagli accertamenti, tanto che si era dimesso il giorno prima dalla carica di consigliere per la Sicurezza nazionale. Comey non diede garanzie su Flynn.

 

Trump lo licenziò in tronco il 9 maggio. Ora viene fuori che in due circostanze, il 20 marzo alla Casa Bianca e poi il 22 per telefono, il presidente sollecitò Coats e Rogers a convincere il collega dell' Fbi a fermarsi. Ma nessuno dei due diede seguito alla richiesta.

TRUMP FLYNN TRUMP FLYNN

Mueller sta mettendo ordine in questa serie di episodi, cercando altri riscontri all' accusa principale di Comey: Trump voleva affossare il «Russiagate». Le conclusioni del super procuratore approderanno poi al Congresso, dove per altro andrà avanti, fino alla pausa di agosto, il lavoro di inchiesta avviato da diverse Commissioni.

 

FLYNN FLYNN

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE IENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO