ANCHE GRILLO SI AGGANCIA AL TRENINO DEI TRUMPIANI D'EUROPA: ''SERVONO UOMINI FORTI COME TRUMP E PUTIN'' - SALVINI, WILDERS E FRAUKE PETRI SI RIUNISCONO A COBLENZA, IN GERMANIA, SOTTO L'ALA DI MARINE LE PEN: ''TUTTI I POPOLI EUROPEI SONO SOTTO TIRANNIA, QUELLA DI UN’OLIGARCHIA FINANZIARIA FATTA DA PICCOLI UOMINI''. TRA LORO, IL BIONDO OLANDESE HA LE MAGGIORI CHANCES DI VITTORIA

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BEPPE GRILLO COME DONALD TRUMP BEPPE GRILLO COME DONALD TRUMP

1. GRILLO,NEL MONDO SERVONO UOMINI FORTI COME TRUMP-PUTIN

 (ANSA) - Su Donad Trump "sono abbastanza ottimista". "La politica internazionale ha bisogno di uomini forti" come Trump e Putin, il presidente russo "è quello che dice le cose più sensate in politica estera".

 

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Ad affermarlo, in un'intervista al settimanale francese Le Journal du Dimanche, è il leader del M5S Beppe Grillo che si dice d'accordo con alcuni punti chiave della politica economica protezionista del nuovo presidente Usa: "ha detto che le grandi aziende resteranno negli Usa e rilancia le pmi. Sono d'accordo con tutto questo".

 

 

2. LA DESTRA EUROPEA SI SALDA A COBLENZA - VIA ALL’ANNO (ELETTORALE) «DEI PATRIOTI»

Marco Cremonesi per il ''Corriere della Sera''

 

«Se siete qui così in tanti, vuol dire che avete capito che sta succedendo qualcosa di importante». Marine Le Pen si rivolge alla sala stampa traboccante di giornalisti. È il primo, vero appuntamento pubblico degli euroscettici orgogliosamente populisti, i partiti che a Strasburgo formano il gruppo Europa delle nazioni e della libertà (Enf). Ieri, tutti insieme a Coblenza, per rinnovare il loro patto e proclamare il 2017 «anno dei patrioti». Quello dell’«appuntamento con la storia», come dice Geer Wilders, che a metà marzo con il suo Pvv potrebbe essere il trionfatore delle elezioni olandesi.

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Per le destre nemiche dell’Unione, euforizzate dalla Brexit e dalla vittoria di Donald Trump, il 2017 sarà insomma la data in cui sfonderanno i muri ed entreranno nelle stanze dei bottoni, quelle da cui si pilota anche Bruxelles. Oltre che in Olanda con Wilders, in Germania con Frauke Petri di Alternative für Deutschland (Afd) e soprattutto in Francia: a maggio Marine (che in campagna elettorale vuole essere chiamata così, soltanto con il nome) tenterà la difficile scalata all’Eliseo.

 

A ogni buon conto, per la sua corsa elettorale ha affittato un quartier generale nella stessa strada del palazzo presidenziale, rue di Faubourg Saint Honoré. E poi c’è Matteo Salvini, che non si stanca di chiedere elezioni già a giugno: «Vinceremo. E allora, prima dell’estate avremo i tre Paesi fondatori dell’Europa — Francia, Italia e Germania — con governi in grado di rifare l’Europa da capo a fondo».

 

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La vittoria di «The Donald» è il regalo che nemmeno loro si aspettavano, il segno «che il tappo è saltato». L’immagine è di Wilders: «Una volta fuori, il genio nella bottiglia non ci rientra». Il simbolo, dicono a Coblenza, delle lotta vittoriosa dei cittadini e del popolo contro le élites. Della «democrazia contro la burocrazia» come dice Le Pen. Sintetizza Petry: «Il successo di Trump ha aperto una strada là dove c’era un vicolo cieco».

 

Il neopresidente americano è anche il simbolo dei «dazi contro la globalizzazione», dicono molti. Non tutti: proprio tra i tedeschi di Afd, non sono mancate le polemiche per un evento a fianco di Le Pen, considerata troppo socialista tra gli ultra liberisti del partito. In realtà, il discorso di Marine è stato di gran lunga il più applaudito, e seguito da una lunghissima standing ovation: «Tutti i popoli europei sono sotto tirannia, quella di un’oligarchia finanziaria fatta da piccoli uomini». Ma è curioso osservare che le due leader populiste più importanti, lei e Petry, siano donne quasi isolate in una platea a stragrande maggioranza maschile.

 

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In qualche modo, i populisti stanno anche tentando di modificare la loro immagine. Dipinti come antidemocratici, loro si dicono i «veri difensori della democrazia». Perché, spiega ancora Le Pen, «il volere il ritorno delle nazioni è quello di cui hanno paura i sostenitori della globalizzazione. I veri antidemocratici sono quelli che non vogliono farci scegliere».

 

Anche se fuori dall’Auditorium di Coblenza si sono riunite diverse centinaia di oppositori che esibiscono sagome di Hitler e Mussolini. Salvini porta una scheggia di politica interna, spiegando che in Italia e Germania stanno nascendo «finti leader o movimenti anti-sistema che sono strumenti creati ad arte dal sistema stesso per dividerci e per intercettare e ammansire il dissenso». Un riferimento, con ogni probabilità, al Movimento 5 stelle.

 

TRUMP GRILLO TRUMP GRILLO

I toni anti immigrati, ieri non sono stati troppo toccati. Forse chi ne ha parlato di più è stato proprio Salvini. Che iniziando il suo intervento in inglese (ma ha proseguito in italiano), ha spiegato agli alleati che «in Italia oggi ci sono 50 mila italiani senza luce, senza acqua e senza gas e 176 mila non italiani ospitati in albergo. I call this madness», chiamo questo follia. Ma l’apoteosi sull’argomento l’ha raggiunta la Le Pen irridendo di fronte al pubblico tedesco «Angela Merkel, che adesso vuole farsi passare per un’eroina umanitaria».

 

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