APRITE QUELLA PORTA! – AL QUIRINALE, VILLA ROSEBERY COSTA OLTRE UN MILIONE L’ANNO – USATA POCHISSIMO, RICHIEDE UNA GRANDE MANUTENZIONE – PERCHÈ MATTARELLA NON APRE AL PUBBLICO ANCHE LA RESIDENZA NAPOLETANA?

Spesso intervengono a Villa Rosebery anche altri ministeri. Lo scorso anno le Infrastrutture hanno speso mezzo milione per mettere a posto i fondali e le opere marittime di fronte al porticciolo. E la scorsa estate sono stati spesi 743 mila euro per le cucine…

Condividi questo articolo


Gianluca Di Feo per “l’Espresso

VILLA ROSEBERY VILLA ROSEBERY

 

Uno scrigno bello e fragile, un gioiello verde incastonato tra il golfo di Napoli e la collina di Posillipo. Da due secoli il fascino delle terrazze affacciate su Capri ha fatto innamorare ammiragli austriaci e principi borbonici, banchieri francesi ed ex capi di governo britannici. Tutti però hanno dovuto fare i conti con l'altra faccia della medaglia: Villa Rosebery è una meraviglia delicata, che richiede costose attenzioni per resistere alla corrosione del mare.

Archibald Philip Primrose, quinto lord di Rosebery, sosteneva di avere tre ambizioni nella vita: vincere il Derby, diventare primo ministro e sposare un'ereditiera.

 

Nonostante le avesse realizzate tutte e fosse diventato marito dell'unica figlia del banchiere Rothschild, non è riuscito a stare dietro alle spese per la manutenzione della tenuta che aveva comprato a Napoli. Proprio per questo, un secolo fa il golden boy della politica inglese la regalò al governo di Sua Maestà, che poi l'ha girata gratuitamente al Regno d'Italia.

 

VILLA ROSEBERY VILLA ROSEBERY

Dopo avere ospitato i Savoia, ora il complesso partenopeo è una delle tre proprietà della presidenza della Repubblica. E adesso che Sergio Mattarella ha deciso di aprire al pubblico le sale del Quirinale, resta anche la più riservata: si può visitare solo pochissimi giorni l'anno, in occasione degli eventi del Fai, del Touring Club o di altre ricorrenze particolari.

 

In compenso i problemi della manutenzione continuano a richiedere investimenti significativi: più o meno un milione l'anno, tra mantenimento dei giardini e riparazioni straordinarie. Difficile trovarne traccia nei bilanci della presidenza della Repubblica, che prevedono per il 2015 spese per 344 milioni ma non offrono dettagli sulla dimora napoletana. Stando ai documenti disponibili, però, gli interventi su villa Rosebery sono a carico di altre istituzioni.

 

Come il ministero delle Infrastrutture, che solo lo scorso anno ha stanziato mezzo milione per mettere a posto i fondali e le opere marittime di fronte al porticciolo, dove un tempo approdava il motoscafo dell'ultimo re d'Italia. La scorsa estate il dicastero di Maurizio Lupi ha finanziato altre ristrutturazioni, come "il ripristino funzionale" delle cucine, con una spesa di 743 mila euro, mentre per la gestione dell'impianto antiscavalcamento ne sono bastati 39 mila.

 

VILLA ROSEBERY VILLA ROSEBERY

È difficile tirare le somme sui costi complessivi. Una parte dei lavori infatti vengono assegnati con gare pubbliche, che permettono spesso di ottenere ribassi significativi, altri invece sono coperti dal segreto di Stato. Il tutto senza una logica apparente, visto che le misure per la sicurezza sono oggetto di aste aperte a tutti mentre altre operazioni più banali sono classificate come top secret.

 

La Corte dei conti ne ha censite alcune. La più singolare risale al 2012 quando si è deciso di demolire il rifugio a prova di bomba costruito dai Savoia durante la seconda guerra mondiale. Il bunker antiaereo era stato realizzato a regola d'arte e ha opposto una tenace resistenza ai martelli pneumatici, facendo sforare i 232 mila euro di preventivo: gli economi del ministero hanno dovuto tirarne fuori altri 48 mila. Nella stessa stagione sono stati rifatti i tetti di due degli edifici neoclassici, la Piccola foresteria e l'Aranciera, con un esborso di 275 mila euro.

 

I magistrati contabili hanno preso nota che c'è stato un piccolo risparmio di 141 euro, per il quale è stato compilato un "apposito atto aggiuntivo": chissà se i costi per questo adempimento burocratico alla fine non abbiano superato i vantaggi.

 

Solo due anni prima c'erano stati altri cinque contratti di manutenzione straordinaria per un totale di 636 mila euro. Interventi più salati del previsto a causa delle cattive condizioni del tempo e soprattutto del mare, che si accanisce su molte delle strutture. Anche per questo, però, la Corte dei Conti ha formulato un rilievo negativo, mettendo nero su bianco: «Non sembra emergere un'organica programmazione delle opere necessarie».

VILLA ROSEBERY VILLA ROSEBERY

 

In effetti, la lista delle operazioni non pare ispirata a una visione di lungo termine. Ad esempio, nel 2008 il provveditorato delle opere pubbliche ha varato un piano triennale, con fondi per tre milioni e 192 mila euro. Soldi usati per la manutenzione straordinaria, l'adeguamento degli impianti e la sistemazione delle strade interne al parco, che corrono tra cipressi monumentali, pini secolari e palme disperse secondo lo stile dei giardini all'inglese tanto cari a lord Rosebery. Solo pochi mesi prima, però, altri 225 mila euro erano stati stanziati per dare una sistemata ad «ambienti esterni ed interni». E nel 2007 poco più di mezzo milione era stato speso per riordinare le murature sul confine e il piano terra della Piccola Foresteria.

 

Ogni anno c'è qualcosa da mettere a posto. È toccato alla Palazzina borbonica, costruendo un "viale attrezzato" o alle scalinate dell'Aranciera. Il fronte del porticciolo resta sempre quello più bisognoso di cure: mezzo milione nel 2002 mentre due anni prima il Genio Civile aveva addirittura chiesto stanziamenti straordinari per scavare i fondali e far sì che si potesse navigare senza ostacoli. Il tutto costellato da altri ritocchi assegnati in ordine sparso.

 

IL TRAM BLU DI MATTARELLA IL TRAM BLU DI MATTARELLA

Non è chiaro nemmeno quanto sia numeroso il personale che stabilmente si occupa della dimora. Dovrebbe trattarsi di sette giardinieri e cinque custodi: dodici persone per una tenuta di 65 mila metri quadrati, sempre in perfette condizioni. Spesso la villa viene chiamata "il Quirinale estivo", ma solo Giorgio Napolitano aveva l'abitudine di spendervi una decina di giorni in agosto, mentre i suoi predecessori preferivano il Trentino.

 

In compenso tutti i capi dello Stato non rinunciano mai a una breve vacanza sul Golfo a ridosso dell'Epifania. Villa Rosebery non serve solo per il riposo del presidente: periodicamente ospita anche vertici internazionali, l'ultimo quello dei banchieri dell'euro nello scorso ottobre. Ma visti i costi di gestione, non sarebbe male se adesso il presidente Mattarella trovasse il modo di schiudere più spesso i cancelli ai visitatori, adottando anche a Napoli le "porte aperte" varate sul Colle.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."