1. CON L’ARIA RASSEGNATA DI CHI È VITTIMA NON DELLE PROPRIE AZIONI, MA DELLA STUPIDITÀ DEL MONDO (‘’DEVO PROPRIO SPIEGARVI TUTTO’’), L’IMPUTATO-UOMO DI MONDO, EX CAPO DEL FMI, DOMINIQUE STRAUSS-KAHN TIENE UNA PICCOLA LEZIONE SU CHE COS’È IL LIBERTINAGGIO
2. MA LE DUE PROSTITUTE JADE E MOUNA NON HANNO UN’IMMAGINE CONVIVIALE E DI "CONSUMO SESSUALE") DI QUELLE SERATE: “AL MURANO ERA UN CARNAIO, LUI UNICO UOMO SUL LETTO CON INTORNO SETTE O OTTO DONNE, NON USAVA IL CONDOM, IO MI SONO RIFIUTATA ALLORA MI HA PRESO LA TESTA E MI HA FATTO FARE UN RAPPORTO ORALE. E POI SONO STATI VIOLENTI USANDO UN VIBRATORE SU UN’ALTRA RAGAZZA. ME NE SONO ANDATA, AVEVO IL DISGUSTO. NEL LIBERTINAGGIO CI SI PARLA, CI SI CONOSCE, SI COMUNICA. QUELLA ERA SOLO BRUTALITÀ”
 

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1. DSK: NON SAPEVO FOSSERO PROSTITUTE - LE DONNE: COSTRETTE A RAPPORTI BRUTALI

Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

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A tratti sembra un processo settecentesco, non solo perché in aula telefonini e telecamere sono banditi e le immagini restano affidate ai disegnatori chini su un banchetto: il punto è che l’imputato-uomo di mondo Dominique Strauss-Kahn tiene una piccola lezione su che cos’è il libertinaggio. Con pazienza, come se fosse una scoperta recente ancora non arrivata nella remota e a lungo depressa provincia settentrionale di Lille. 
 

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Le mani spesso in tasca, tono rispettoso verso il tribunale con qualche inevitabile cedimento verso il «devo proprio spiegarvi tutto», Strauss-Kahn parla calmo in piedi davanti al microfono. Ha l’aria rassegnata di chi è vittima non delle proprie azioni, ma della stupidità del mondo.

 

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Il giudice Bernard Lemaire contribuisce a creare questo clima un po’ surreale perché — forse per incoraggiare i convocati a parlare, forse per vera ingenuità — sgrana gli occhi, cade dalle nuvole, si informa sulla differenza tra libertine, escort e prostitute come se gli stessero parlando di sconosciute piante esotiche, e sembra sinceramente allibito quando gli raccontano di una donna che di solito non si fa pagare ma qualche volta sì perché l’idea la eccita. 
 

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In Francia è il processo dell’anno, e il tentativo di Strauss-Kahn di chiudere la partita in fretta si rivela più difficile del previsto. Ieri «DSK» ha parlato in aula per la prima volta, lungamente, per difendersi dall’accusa di «concorso in sfruttamento della prostituzione» che potrebbe costargli 10 anni di carcere e un milione e mezzo di euro di ammenda.

 

Per tutta la giornata terrà questa linea: «Non sapevo che alcune ragazze incontrate alle feste erano prostitute. Altrimenti avrei rifiutato di partecipare. Ho orrore delle prostitute». Perché è meno appagante, spiega, e più pericoloso. I suoi amici, quelli che organizzavano le orge, gli sono fedeli fino alla fine: solo loro hanno ingaggiato le ragazze, ripetono, solo loro sapevano. Tutti avevano stretto il patto di non dire nulla a Dominique: per non deluderlo, e non perderlo. 
 

Messa così, sembrerebbe facile per «DSK». La legge francese punisce solo chi sfrutta o favorisce la prostituzione. Il cliente non è perseguito, figurarsi chi ignora che una ragazza è pagata da altri. Soprattutto, c’è la questione ripetuta — giustamente — dagli avvocati della difesa: in tribunale vale il codice penale, non quello morale. 
 

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Ma le deposizioni delle due prostitute Mouna e Jade sono tremende. Perché ricordano a tutti quanto il sesso può essere una questione di potere, di dominazione del più forte sul più debole. In tempi di Youporn , di donne e uomini che diventano star rivendicando il diritto di usare il corpo come preferiscono, Mouna e Jade parlano di sottomissione e «atti a cui non ero abituata», di disperazione, di frigoriferi vuoti, di paura che i bambini vengano portati via dagli assistenti sociali e di tentati suicidi, e piangono.

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Al tribunale di Lille, più che dee del sesso, sfilano donne travolte. Che Strauss-Kahn, l’ex speranza della sinistra, ha investito a propria volta. A rivendicare il sesso di gruppo è solo chi all’epoca dei fatti, tra il 2009 e il 2011, aveva il potere. Il potere immenso del direttore generale del Fmi che sbarca tra i piccoli arrampicatori sociali di Lille. 
 

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Per Dominique Strauss-Kahn sì che quegli incontri all’albergo Murano di Parigi erano «momenti festivi e ludici», «parentesi ricreative», come dice lui. Poteva consumare, sereno, perché a tutto il resto pensavano Fabrice Paszkowski e David Roquet, quegli improbabili amici del Nord della Francia che si facevano in quattro pur di procacciare le ragazze e compiacere la nuova e insperata conoscenza, probabile futuro presidente della Repubblica. 
 

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Per la prostituta Mounia, francese di origine marocchina, che piangeva mentre «DSK» praticava su di lei un atto «bestiale» — «mi faceva molto male e io gli facevo capire che non volevo, ho provato a ritrarmi ma lui continuava e ha riso dall’inizio alla fine» — non si è trattato di un uso libero del corpo.

 

STRAUSS KAHN GUARDA IL PACCO DI HOLLANDE COME A CHIEDERE QUAL E IL SUO SEGRETO STRAUSS KAHN GUARDA IL PACCO DI HOLLANDE COME A CHIEDERE QUAL E IL SUO SEGRETO

Neanche la collega Jade ha un’immagine conviviale di quelle serate: «Al Murano era un carnaio, lui unico uomo sul letto con intorno sette o otto donne, non usava il condom, io mi sono rifiutata allora mi ha preso la testa e mi ha fatto fare un rapporto orale. E poi sono stati violenti usando un vibratore su un’altra ragazza. Me ne sono andata, avevo il disgusto. Nel libertinaggio ci si parla, ci si conosce, si comunica. Quella era solo brutalità». 
 

«DSK» si limita a commentare «non dico che Jade stia mentendo, ma è evidente che abbiamo ricordi diversi di quegli incontri». Forse i ricordi sono diversi perché la stessa situazione è stata vissuta sulla base di rapporti di forza diversi. Mounia ha cercato di sottrarsi e si è messa a piangere. Ma Dominique Strauss-Kahn si difende: era convinto che tutti, comprese le ragazze, stessero giocando come lui. 

 

 

2. IL RACCONTO IN FRANCIA SENZA PUDORI (MA CON RISPETTO)

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Stefano Montefiori per il “Corriere della Sera”

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«Lei era uno degli uomini più potenti del mondo»: con questa frase del presidente del tribunale Le Monde ha scelto di titolare il suo articolo sul processo di Lille. Un modo per ricordare la vertiginosa caduta dell’ex direttore del Fondo monetario internazionale, destinato all’Eliseo al posto di Hollande, che in aula siede a poche sedie di distanza da «Dodo la Saumure», uno degli altri co-imputati, attempato tenutario di squallidi bordelli appena al di là del confine belga. 
 

La risposta di Strauss-Kahn mostra una «scintilla di autorità», scrive Le Monde : «Diciamo che ho salvato il mondo da una crisi che avrebbe potuto essere più grave di quella del 1929». DSK ha un riflesso di orgoglio, ma in fondo, scrive il giornale parigino, «si sente che tutto è cambiato. Lo dice la sua flemma rassegnata, lo sguardo di noia educata che posa su tutto quello che lo circonda. Ieri era un uomo sposato e la presenza di sua moglie al suo fianco accresceva la fascinazione nei suoi confronti.

 

Oggi l’imputato Dominique Strauss-Kahn è divorziato, come indica sobriamente al presidente del tribunale durante le domande sulla sua personalità». DSK è un uomo piegato, non solo dagli scandali sessuali. I giudici gli ricordano la disavventura del fondo finanziario Lsk e il suicidio del suo associato, lui commenta: «In quella vicenda ho perduto del tempo, del denaro e senza dubbio della reputazione». 
 

Libération punta invece sulla frase di Strauss-Kahn a proposito della drammatica testimonianza delle due prostitute, in particolare di Jade: «Non ne traggo la stessa impressione». Stiamo parlando degli incontri sessuali all’hotel Murano e al ristorante L’Aventure di Parigi, la prostituta parla di brutalità e di scene animalesche. Lui non contesta nei fatti, a differenza dei suoi avvocati non cerca di minare la credibilità della testimone. Si limita a constatare che la stessa situazione è stata vissuta in modo diverso.

DOMINIQUE STRAUSS KAHN INTERVISTATO DALLA CNN DOMINIQUE STRAUSS KAHN INTERVISTATO DALLA CNN

 

È il modo per restare aggrappato alla sola linea di difesa che potrebbe garantirgli l’assoluzione: DSK era convinto di partecipare a una festa in cui tutti i partecipanti erano libertini che stavano giocando, un «momento ricreativo condiviso». Mouna e Jade si dicono invece convinte invece che Strauss-Kahn sapeva benissimo che loro erano delle prostitute, perché si è comportato con loro come se fossero tali. 

IL RITORNO DI STRAUSS KAHN A PARIGI IL RITORNO DI STRAUSS KAHN A PARIGI

 

 

3. LA FEMEN CHE LOTTA PER DIFENDERE UN REATO TALEBANO

Lettera di Annalisa Chirico al “Foglio”

 

Al direttore - Ho visto ieri l’immagine della Femen abbarbicata sull’automobile di Dominique Strauss-Kahn. Evidentemente l’esemplare femminile non sa che a Lille DSK è accusato di “consumo sessuale”, un nuovo reato di stampo talebano che dovrebbe far infuriare le sedicenti femministe. Voglio dire, gli uomini disposti ad arricchire donne consenzienti per un coito a pagamento (anche diversi nella stessa serata, se ja fanno) dovrebbero essere applauditi, non crocifissi. Evidentemente lo stesso esemplare femminile non sa che nel processo statunitense per violenze sessuali DSK, dopo l’umiliazione del perp walk e le dimissioni dal Fondo monetario internazionale, è stato completamente assolto. C’è altro da dire?

il ritorno di strauss khan il ritorno di strauss khan DOMINIQUE STRAUSS KAHN DOMINIQUE STRAUSS KAHN BERLUSCONI TRA RUBY MINETTI PASCALE BERLUSCONI TRA RUBY MINETTI PASCALE

Annalisa Chirico

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4. RISPOSTA DI CLAUDIO CERASA

Consumo sessuale, mm, adorabili. Ma per lo meno in Francia non è ancora un reato essere una ragazza con una furbizia orientale.

 

 

 

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