È ORMAI GUERRA APERTA TRA D’ALEMA E IL PARTITO DI “REPUBBLICA” – “più che di informare IL LORO l'obiettivo è Di condizionare il PD. Forse non è piaciuto l'esito del congresso. Forse qualcuno pensa che si debba scardinare la maggioranza che lo ha vinto, isolando D'Alema e condizionando Bersani. Sono intenti politici” – “Quali sarebbero, in tutti questi anni, gli accordi sottobanco che avremmo fatto con Berlusconi?”…

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Il Velino.it

Scrive Giovanni Maria Bellu su L'UNITA': "È un Massimo D'Alema piuttosto irritato quello che incontriamo nel suo ufficio della ‘Fondazione Italianieuropei' in piazza Farnese. Tiene in mano una copia di Repubblica di qualche giorno fa col titolo: ‘D'Alema elogia l'inciucio'. È di questo che vuole parlare. Non del suo prossimo futuro.

Da una risposta formale alla ovvia domanda sulla sua candidatura al Copasir, il comi.tato che controlla i servizi segreti, puntualizzando che si tratta dell'unica commissione parlamentare la cui presidenza spetta per legge all'opposizione e che, dunque, dopo le dimissioni di Francesco Rutelli l'avvicendamento dovrà avvenire in quell'ambito.

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Poi saranno altri - i presidenti dei gruppi, il segretario - a decidere: ‘Se si riterrà che possa svolgere quel ruolo, e credo di essere in grado, bene. Se no amici come prima. Ho sempre considerato con un certo distacco il tema delle cariche'.

Quel titolo sull'inciucio è la causa immediata di un'irritazione che ha origini lontane e una storia lunga una quindicina d'anni. D'Alema avverte nitidamente che all'intemo della sinistra (una parte minoritària nella sinistra e "minoritarissima nel paese", dice) c'è chi attribuisce a lui tutti i mali. E questo, più che irritarlo, lo fa infuriare. Non solo perché si tratta di accuse che lo feriscono.

E nemmeno soltanto perché - dice - ‘portano la sinistra in un vicolo cieco e Berlusconi (se Scapagnini troverà la medicina) al governo fino all'anno Tremila'. No, c'è dell'altro. Un sospetto pesante: che sia in atto un tentativo di spaccare il Partito democratico. Un tentativo che, dice, passa anche attraverso i mezzi d'informazione".

Il direttore di Repubblica Ezio MauroIl direttore di Repubblica Ezio Mauro

"‘Ecco - comincia indicando il titolo sull'elogio dell' inciucio - questo è tecnicamente un falso. Non ho mai elogiato l'inciucio. Ho anche la registrazione di quel dibattito e chi vuole può verificare. È successo che Chiara Geloni, la giornalista che mi intervistava, ha usato quel termine. Ha domandato: "Come ci si sente a essere considerati erede della tradizionale del Pci e anche traditore di quella storia, cioè quello che fa gli inciuci?"

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E io ho risposto che i comunisti italiani, a partire da Togliatti, discussione interna hanno sempre dovuto fare i conti con un'accusa del genere. Poi ho proseguito con degli esempi. Tutto qua. È del tutto evidente che se la giornalista non avesse usato la parola inciucio tutta questa polemica non sarebbe mai nata'. Invece è nata.

Forse la parola "inciucio" ha ormai una valenza così negativa che è sempre meglio tenersene alla larga. ‘Non è questo il punto. La questione è che io sono stato chiarissimo. Un titolo come questo, accompagnato alle considerazioni sulla riforma della giustizia, è falso. Ed è un modo di informare che ha l'effetto di avvelenare il dibattito politico. Non da oggi, purtroppo...'

BERSANI E D'ALEMA CHE FA' L'ORIGAMIBERSANI E D'ALEMA CHE FA' L'ORIGAMIDE BENEDETTI BERLUSCONIDE BENEDETTI BERLUSCONI

Ha parlato di "campagna", a cosa si riferisce? ‘A volte si ha l'impressione che più che di informare si abbia l'obiettivo di condizionare il nostro partito. Forse non è piaciuto l'esito del congresso. Forse qualcuno pensa che si debba scardinare la maggioranza che lo ha vinto, isolando D'Alema e condizionando Bersani. Sono intenti politici.

È incredibile perseguirli distorcendo le informazioni e lanciando accuse calunniose e indimostrate. Quali sarebbero, in tutti questi anni, gli accordi sottobanco che avremmo fatto con Berlusconi? Sarei curioso di sentire l'elenco.

 

 

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