FERRARA BARRISCE: "DETESTO EMMA BONINO, SPERO CHE PERDA LE ELEZIONI. È UN'ABORTISTA SFEGATATA, MILITANTE DEL TORTO NEGATORE TRAVESTITA DA LIBERTARIA, VITTIMISTA E INNAMORATA DI SÉ, CERCATRICE DI CARICHE, PALLONA GONFIATA COME POCHE" - IL CAV. S’È RIDESTO E SI PREPARA A RIPASSARE IN PELLICCERIA I VOLPINI FINI-CASINI-POLVERINI: MEDITA DI ROMPERE TUTTI GLI ACCORDI CON “L’UDC - UNIONE DELLE CLIENTELE”, COMPRESO IL LAZIO – PER OTTENERE L’APPOGGIO DI ALE-DANNO, LA POLVERINI CANDIDA LA MOGLIE-PADRONA ISABELLA RAUTI NEL LISTINO DEI POSTI SICURI - LA POLVERINI AMMETTE AL "RIFORMISTA": "LE TESSERE UGL? FACCIAMO COME GLI ALTRI!" - CHE VUOL DIRE: LE TESSERE GONFIATE SONO UNA 'PRASSI' PER TUTTI. VERO CGIL-CISL-UIL? -

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1 - IL CAV S'E' RIDESTO E SI PREPARA A SCOMBINARE TUTTI GLI ACCORDI CON L'UDC, COMPRESO QUELLO NEL LAZIO TANTO CARO A FINI&POLVERINI
Dopo la lunga pausa natalizia, il Cav. è tornato e pare intenzionato a riprendersi il terreno che ha lasciato, in particolare ai tipini Fini&Casini. Per tutte le vacanze Pierfurby, d'intesa col presidente della Camera, l'ha fatta da padrone, decidendo accordi di qua, alleanze di là, ponendo condizioni e mettendo paletti.

Pare, però, che Papi-Silvio non abbia nessuna intenzione di lasciargli gioco così facile. In particolare nel Lazio, dove Gianfry e Pier hanno siglato il patto con beffa (per il Cav.): accordo ad personam, con la candidata Polverini e non con il Pdl.

Casini e FiniCasini e Fini

Scrive Francesco Bei su "Repubblica" che tra i problemi che angustiano il Cavaliere, uno "si chiama Pier Ferdinando Casini. Sono giorni che Berlusconi si aggira inferocito e va dicendo peste e corna del leader dell'Udc. La ‘colpa' di Casini sarebbe di aver indicato nella Puglia (dove i centristi saranno alleati del Pd) un «laboratorio nazionale», compiendo così una scelta di campo: «Pensa di fregarci con queste furbizie ma è solo vecchia politica», si è sfogato il premier.

RENATA POLVERINI VESCOVO DI RIETIRENATA POLVERINI VESCOVO DI RIETI

La rabbia è tale che Berlusconi starebbe anche meditando un coup de théathre stile predellino, denunciando tutti gli accordi già sottoscritti con l'«tanto possiamo vincere da soli»".

E sulla "Stampa" Amedeo La Mattina rincara la dose: "Berlusconi soffre di orticaria nel sentir parlare di Casini, delle piroette sulle alleanze a macchia di leopardo dell'Udc che il Cavaliere ha ribattezzato «l'Unione delle clientele»".

2 - PER ASSICURARSI L'APPOGGIO DI ALEMANNO, LA POLVERINI GLI CANDIDA LA MOGLIE ISABELLA RAUTI NEL LISTINO SICURO
Durante lo scorso autunno, quando la candidatura Polverini ha iniziato a prendere corpo per il Lazio, tra i dubbi che serpeggiavano nel centrodestra capitolino c'era il fattore Alemanno: il sindaco era contrario alla segretaria Ugl perché gli avrebbe potuto fare ombra nella leadership locale e anche in un contesto allargato di carattere nazionale della destra.

RENATA POLVERINI URLATRICERENATA POLVERINI URLATRICE RENATA POLVERINI URLATRICERENATA POLVERINI URLATRICE

Solo quando la candidatura era ormai decisa Retromanno ha iniziato a smentire qualsiasi niet sulla "Epifani in gonnella" (Feltri dixit). E il motivo lo si capisce bene oggi, leggendo "Il Giornale" a pagina 9: con un'intervistona a tutte colonne la moglie del sindaco, Isabella Rauti, annuncia che sarà candidata come consigliere regionale del Lazio con la Polverini nel listino riservato ai "nominati", i candidati che vengono eletti senza dover fare neanche un minuto di campagna elettorale.

ISABELLA RAUTI - copyright PizziISABELLA RAUTI - copyright Pizzi

Un caso più unico che raro: il sindaco della maggiore città della Regione potrà contare sulla moglie nella stanza dei bottoni della Regione stessa.

isabella rauti gianni alemannmoisabella rauti gianni alemannmo

"Faccio politica da quando avevo 14 anni", replica la figlia di Pino Rauti sul "Giornale" a proposito del possibile "conflitto di interessi". Solo da quando il marito è diventato sindaco, però, sono arrivati gli incarichi veri: capo dipartimento al ministero delle Pari Opportunità di Mara Carfagna (in pratica una sorta di ministro ombra che dirige tutti gli uffici) e ora la nomina a consigliere regionale.

Il curriculum degli anni passati riporta incarichi soprattutto di tipo consultivo e di studio, sempre nel mondo delle pari opportunità e delle donne, ma nulla di paragonabile con ruoli dirigenziali e da parlamentino del consiglio regionale.
E alle scorse Europee, se non ci fosse stato il fattore Lario, sarebbe arrivata pure la nomina a europarlamentare.

3 - L'ELEFANTINO MASSACRA LA BONINO: LA DETESTO E IL PD CHE LA CANDIDA È UN PARTITO DI DEMENTI
Dalla lettera di Lucio D'Ubaldo, senatore e membro della Direzione nazionale del Pd a "Il Foglio"

(...) Nel cuore di una borghesia diffusa, fatta più di popolo che di privilegiati, preme una domanda di novità ragionata e costruttiva. Emma Bonino può incarnare questa speranza, chiamando a raccolta tutti coloro che vogliono rompere gli involucri di vecchie formule. Come direbbero gli eredi di Luigi Sturzo? Faccia appello ai "liberi e forti"

Il pachiderma FERRARAIl pachiderma FERRARAPAOLA BINETTI GIULIANO FERRARAPAOLA BINETTI GIULIANO FERRARA

Risponde Giuliano Ferrara - Sono contento di questa lettera, e del suo carattere burocratico e melenso, encomiastico e pomposo. Mi consente di precisare una pacata opinione. Detesto Emma Bonino, spero che perda le elezioni. E' una intollerante, un'abortista sfegatata e una militante del torto negatore travestita da libertaria, una innamorata di sé dall'insopportabile accento vittimista, una cercatrice di cariche meticolosa e fatua, la complice non candida, ma molto candidata, del peggior Pannela, una pallona gonfiata come poche, un ufficio stampa ambulante, un disastro di donna en colère e di personalità pubblica.

Aggiungo che un partito il quale accetta di candidare una simile prepotente dopo essersi sentito dire sprezzantemente: "lo corro, se venite anche voi, bene, sennò ciccia", è un partito di dementi.
Chiaro?

4 - «NELLE MIE LISTE NIENTE GALASSIA NERA» «IL POLO NERO NON ESISTE LE TESSERE DELL'UGL? FACCIAMO COME GLI ALTRI» LA CANDIDATA DEL CENTRODESTRA NEL LAZIO REPLICA ALLE ACCUSE DI QUEST I GIORNI E ANTICIPA LE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA CHE SARÀ PRONTO A FINE MESE. SGRAVI PER FAMIGLIE E IMPRESE SUBITO, MA ANCHE L'IMPEGNO A RIPIANARE IL DEFICIT DI BILANCIO RINEGOZIANDO IL PIANO DI RIENTRO E TAGLIANDO LE SPESE.

Tonia Mastrobuoni per "Il Riformista"

Il programma sarà pronto a fine mese ma Renata Polverini ne anticipa al Riformista i punti salienti: sgravi fiscali a famiglie e imprese. E se vincerà la sfida per la presidenza del Lazio affronterà di petto il deficit sanitario: «Chiederò di rinegoziare il piano di rientro e riqualificherò seriamente la spesa». Quanto alle polemiche di questi giorni, ribatte punto su punto sulla "galassia nera" che l'appoggia, sul "caso Fazzone" e sulle tessere gonfiate dell'Ugl. Sugli immigrati pensa che la Regione possa giocare «un ruolo di primo piano» nel processo di integrazione.

CArtelloni PolveriniCArtelloni Polverini

Polverini, si parla sempre della sua capacità di pescare voti a sinistra, della sua trasversalità. Ma a giudicare dalle prime battute della sua campagna elettorale sta attirando anzitutto l'intera galassia nera, quasi tutti i partiti dell'estrema destra.
A me pare solo che ci sia una discussione surreale sui giornali. Non c'è stata ancora né da parte mia né da parte dei partiti che mi sostengono la presentazione di liste. Ma posso rassicurare tutti che quando verranno presentate, nella mia non ci sarà nessuna galassia nera. Né Tilgher né altri.

Tra gli impresentabili additati in questi giorni dai giornali non c'è solo il leader del Fronte sociale nazionale. È scoppiato il caso Fazzone.
Chi?

Il senatore del Pdl e "ras" di Fondi, dove il consiglio comunale si è dimesso dopo le inchieste sulla camorra.
Non lo conosco personalmente, ma vorrei segnalare a chi continua a parlare a vanvera che è sufficiente andare sul sito del Pdl per rendersi conto che si tratta del coordinatore provinciale di Latina. Ha un ruolo formale. Non posso mica rifiutare un coordinatore provinciale del partito se mi candido in quella stessa Regione e per lo stesso partito.

Un'altra polemica di questi giorni riguarda il vecchio rebus sugli iscritti Ugl: è vero che sono numeri gonfiati?
Questo paese ha una regola che vale per tutte le organizzazioni sindacali. La mia ha presentato, come la norma impone, i suoi iscritti al ministero del Lavoro. Non mi pare che gli altri abbiano sistemi di misurazione diversi.

polverinipolverini

Ma l'obiezione è un'altra: gli iscritti che voi dichiarate nel settore pubblico sono verificabili. E quelli non corrispondono ai numeri che risultano all'Inps e all'Aran.
Vorrei invitare qualcuno ad andare a prendere i dati della Cisnal prima, e dell'Ugl dopo, a non limitarsi ai miei quattro anni da segretario generale. Inoltre vorrei invitare chi mi attacca a citare anche i dati che premiano l'Ugl, nei posti in cui si è votato. Vorrei ricordare che nel fondo dei metalmeccanici abbiamo raccolto il 24,6% dei voti e in quello dei chimici 17,5%. La verità è che bisogna parlare delle cose che si conoscono. E, a prescindere, io ho sempre sostenuto che bisogna normare la rappresentanza.

Se ne parla ormai da anni. A vuoto.
Appunto! Io non ha pura di farlo, forse qualcun altro sì. E poi trovo di pessimo gusto, per attaccare me, attaccare un'organizzazione che ha 60 anni. Infine, nessuno può negare che l'Ugl è cresciuta in questi anni. E si è seduta a tavoli dove tradizionalmente alcuni sindacati sono andati avanti per anni con diritto di veto su altre organizzazioni. Non capisco perché tutti gli altri numeri sarebbero veri e i nostri no.

BIANCA BERLINGUER EMMA BONINO RENATA POLVERINI E LUISA TODINI - Copyright PizziBIANCA BERLINGUER EMMA BONINO RENATA POLVERINI E LUISA TODINI - Copyright Pizzi

Lei ha parlato di una cattiva gestione da parte della giunta Marrazzo, ma in realtà dal punto di vista finanziario è stata la giunta precedente di centrodestra, la giunta Storace, a lasciare una voragine nel bilancio sanitario.
Io mi chiamo Renata Polverini, non ho mai fatto politica e ho accettato questa candidatura perché penso che possa essere utile per cambiare le cose. Credo che il Lazio meriti di non essere indicato solo per cose negative.

Il buco da 1,3 miliardi, però, è un fatto e la spesa sanitaria è la voce più importante del bilancio regionale.
So perfettamente che dovrò assumermi la responsabilità di risanare il deficit sanitario, insieme alle persone che con me saranno elette. Non lo farò gravare ulteriormente sui cittadini: chiederò di rinegoziare il piano di rientro dal disavanzo. E si può fare molto prima di eliminare i posti letto.

GRUPPO EXTRA BERLINGUER PENDE POLVERINI BONINO TODINI - Copyright PizziGRUPPO EXTRA BERLINGUER PENDE POLVERINI BONINO TODINI - Copyright Pizzi

Si possono accorpare le Asl e i centri di costi e si può agire in termini di risparmio sui poli ospedalieri e si può portare la qualità migliore sia nel pubblico sia nel privato. Si può agire sugli amministratori e sulle classi dirigenti che hanno gestito la spesa sanitaria sinora. Rimuovendo, anzitutto, chi ha lavorato male.

Quali sono le priorità del suo programma?
Sarà focalizzato su un punto: non voglio che il Lazio esca dalla crisi più povero di come c'è entrato. Uno dei primi punti sarà a sostegno del reddito dei lavoratori in difficoltà, modulando il fisco in base ai componenti della famiglia. E aiuteremo i precari. Ma stiamo preparando una proposta fiscale che aiuterà le imprese oltre che le famiglie.

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Anche spingendo sul governo nazionale: bisogna evitare la desertificazione, la delocalizzazione in massa. Aiuteremo poi territori e settori specifici come il turismo, grande patrimonio di questa regione. Poi abbiamo 360 chilometri di costa: va intensificata l'attività portuale. Ma vogliamo anche aiutare il turismo di montagna attraverso una forte sburocratizzazione e risolvere i problemi drammatici dei pendolari.

Nel Lazio, come in altre Regioni, si parla dell'«emergenza extracomunitari». Condivide la terminologia?
Io credo che molto spesso gli extracomunitari finiscano nelle mani della criminalità perché non c'è chi li accompagna a un'integrazione che passa attraverso vari processi: in primis, la conoscenza della lingua e il collocamento al lavoro. La Regione può fare molto, da questo punto di vista. Vorrei che per gli extracomunitari continuassimo - o ricominciassimo - a essere un paese che accoglie, che integra e che in alcuni settori ha bisogno di loro.

 

 

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