IL DITO DI PANSA NELL’OCCHIO DEL NICHI DI PUGLIA - ORATORE SEDUCENTE E GRANDE MACCHINA DA CONSENSI, vendola INCARNA L’ARMONIA MA IN REALTà è UN POLITICO ASPRO E DISPREZZA CHI GLI SI OPPONE - BASTA VEDERE COSA DICEVA DELLA SINISTRA: “Una vipera con la faccia di colombella, il soldato Emma Bonino. Con l’elmetto in testa, con la tessera della Nato in tasca, con il cuore nel portafoglio”...

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Giampaolo Pansa per "Libero"

Nicky II - Nichi Vendola Visto da Emanuele Fucecchi - Dal Fatto QuotidianoNicky II - Nichi Vendola Visto da Emanuele Fucecchi - Dal Fatto Quotidiano

Sarà dura per il centro-destra vincere in Puglia. Per farcela, Silvio Berlusconi & C. dovranno radere al suolo Nichi Vendola, il trionfatore nelle primarie del Partito democratico. Ma oggi questo obiettivo appare un'illusione, un sogno di metà inverno. Il PdL lo sa bene. E ha convinto il Cavaliere a rinunciare a un candidato fantasma, Attilio Romita, lo speaker del Tg 1. Al suo posto scenderà in campo Rocco Palese, capogruppo del centro-destra nel consiglio regionale.

vendolavendola

Silvio aveva scartato Palese perché lo riteneva poco telegenico, una faccia vecchia per un elettorato in cerca di volti nuovi. Poi ha prevalso il realismo e la scelta e` caduta su di lui: un chirurgo di 51 anni, gia` democristiano, assessore nella giunta Fitto Chiamato "lo Stakanovista" perché sempre presente in tutte le sedute dell'assemblea pugliese. Credo che Palese sappia bene chi e` Vendola. Come tutti gli esseri umani, anche Nichi ha due volti.

nichi vendolanichi vendola

Quello che conosciamo meglio e` seducente, un signore che in agosto avra` 52 anni e ne dimostra dieci di meno, parlatore fervido, l'uomo immagine del movimento Sinistra Ecologia e Liberta`. Ecco un piacione al cubo, un mago dell'armonia, capace di suscitare un consenso molto largo. Doti che nel 2005 gli avevano consentito di diventare governatore della Puglia e che domenica gli hanno fatto stravincere le primarie.

giampaolo pansa - copyright Pizzigiampaolo pansa - copyright Pizzi

CE N'È PER TUTTI
Poi c'e` un secondo Vendola. Un politico aspro, che non si arrende mai e disprezza gli avversari. Anche queste sono doti preziose nella guerra politica del 2010. Un conflitto dove nessuno va per il sottile. Che impone la pazienza di assorbire i colpi dei nemici e insieme l'astuzia di ribattere senza misurare le parole. Del resto, nella Prima Repubblica un altro politico pugliese, il socialista Rino Formica, uomo di grande schiettezza, aveva messo sull'avviso noi cronisti: "Ricordatevi che la lotta politica e` fatta di sangue e di merda".

giampaolo pansa - copyright Pizzigiampaolo pansa - copyright Pizzi

Nichi non aveva bisogno dell'avvertimento di Formica. Per capirlo, dieci anni fa, bastava leggere la sua rubrica su "Liberazione", il quotidiano di Rifondazione comunista. S'intitola - va "Il dito nell'occhio". Una bella insegna, ma alquanto riduttiva. Un dito? Diciamo unghiate, manate, ceffoni. Il deputato Vendola sfoggiava un qualita` rara nei politici italiani di allora: il giudizio al curaro sui big della casta che non poteva soffrire. Prendiamo un'annata a caso, il 1999. Un tempo feroce. Con la guerra della Nato contro la Serbia di Slobodan Miloševic.

Rino FormicaRino Formica

E con l'Ulivo al governo, presidente Massimo D'Alema. Come tutti i militanti di Rifondazione, anche Vendola era un pacifista integrale. Voglioso di dimostrarlo in ogni puntata del suo "Dito nell'occhio". L'obiettivo preferito era, fatalmente, il D'Alema premier. Nichi lo bollava cosi`: "Grevemente atlantico", "Cinicamente spoglio di dolore", "Goffamente demagogico", "Con una spocchia da statista neofita".

MASSIMO DALEMA MISTICOMASSIMO DALEMA MISTICO

"Con la disinvoltura di un giocoliere". "Con un parlare frigido e maestoso". Insomma, un D'Alema "livido come i neon del metro`". Mentre Piero Fassino, ministro nel governo di Max, "blaterava scempiaggini cingolate e mortali". E Umberto Ranieri, sottosegretario agli Esteri, "parlava come un caporalmaggiore della Nato". Era meglio il graduato Ranieri "o quel caporalmaggiore di se stesso che e` diventavo il derelitto Marco Rizzo? ".

MASSIMO DALEMA MISTICOMASSIMO DALEMA MISTICO

È CADUTO GIÙ L'ARMANDO
La frecciata al comunista Rizzo oggi va spiegata. Nell'ottobre 1998, Armando Cossutta, il leader di Rizzo, era uscito da Rifondazione per costituire il Partito dei comunisti italiani. E stava fra gli alleati di D'Alema. Questo aveva eccitato la verve polemica di Vendola contro l'Armando. Per Nichi, l'ex compagno Cossutta era diventato "un cappellano militare", "un esempio di cinismo incarnato nella liturgia levantina del mentire", "l'ipocrisia eletta a scienza, a metodo, a progetto politico", "una maschera che non fa ridere".

Nessuno come l'Armando sapeva "tradire se stesso, la propria storia, i propri compagni, senza neppure inarcare il sopracciglio, senza abbassare il volume della tromba". Cossutta "si dice la verita` da solo, si mente da solo, si celebra da solo, si seppellisce da solo". La battuta finale del pacifista Nichi resta indimenticabile per l'assurdita` velenosa: "Armando, voce del verbo armare". Di conseguenza, il suo fedele Rizzo, "gia` esimio studioso dei Bignami del marxismo leninismo", si era convertito "alle citazioni di Nostradamus": "Domani vedrete che citera` Padre Pio e la Madonna di Lourdes: certi peccatori sono capaci di tutto".

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Era davvero rovente il dito di Vendola. Antonio Di Pietro aveva "una caratura mussoliniana". Lamberto Dini, ministro degli Esteri con D'Alema, era "un noto venditore di tappeti ". Carlo Scognamiglio, ministro della Difesa, sembrava "un bismarkiano in guanti bianchi che vive con eccitazione il suo ruolo involontariamente storico". Oliviero Diliberto, ministro della Giustizia, prendeva "le distanze dalla guerra senza prendere le distanze dalla sua poltrona".

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Ma la rabbia di Vendola era diretta contro l'intera sinistra schierata con D'Alema: "Se metto insieme i volti di questa sinistra di guerra e le immagini delle terre slave incendiate dai bombardamenti atlantici, mi viene in testa un libro cult della mia generazione: ‘Porci con le ali'. Questo establishment sinistro, al governo e alla Rai, ha portato i porci e le ali nelle basi Nato e poi nei cieli adriatici. Verso la conquista di un posto al sole o perlomeno all'om - bra delle nuove piramidi americane".

Emma abortistaEmma abortista

Tuttavia, anche Nichi era un bombardiere, sia pure soltanto con le parole. E si scateno` contro un obiettivo speciale: la radicale Emma Bonino, commissario europeo agli aiuti umanitari. Per prima cosa, la trasformo` in un maschietto: "Un uomo chiamato Emma", diceva il titolo della rubrica l'11 aprile 1999. "Emma e` un uomo di rara furbizia e di rocambolesco cinismo". "Si veste come un monaco tibetano, ma ragiona come un funzionario modello della Cia". "Lui, il Bonino, ama la guerra, condita con ironiche citazioni di Gandhi ".

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IL SOLDATO EMMA
E ancora: il Bonino "commissario della polizia europea, predica la non violenza degli aerei Mirage e B52". "Gli piacciono le stragi ornamentali e le carneficine umanitarie". "E` un sacerdote dell'idillio atomico". "E` un terrorista dell'Uck o della Casa Bianca, travestito da carmelitano scalzo con il paracadute". "Una vipera con la faccia di colombella, il soldato Emma Bonino. Con l'elmetto in testa, con la tessera della Nato in tasca, con il cuore nel portafoglio".

Dieci anni fa, il deputato Vendola era anche cosi`: un polemista dal pensiero violento e dal linguaggio stridulo. Ma dal 1999 a oggi, sono accadute tante cose. Emma Bonino combatte in Lazio la stessa battaglia di Nichi in Puglia. Per lo stesso blocco e con i medesimi alleati. D'Alema dovra` sostenere l'una e l'altro.

Idem per il cingolato Fassino e il mussoliniano Di Pietro. Cosi` e` la vita, cari signori della casta politica. Ma il personaggio da tener d'occhio e` soprattutto il compagno Vendola. In Puglia lo scontro sara` devastante. Il barese Attilio Romita accenda un cero a San Nicola. Lui si` che l'ha scampata bella.

 

 

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