Luca Telese per "Il Fatto Quotidiano"

 "Sì, diciamo così: io e Rondolino siamo una bella coppia. Lui è quello buono, il morbidone ironico. Io sono il cattivo, quello con il sorriso demoniaco, eh, eh, eh.... Anche perché, diciamo la verità: tra i due, per me, è il ruolo più divertente".

CLAUDIO VELARDI RENATA POLVERINI

Claudio Velardi è un tipo particolare: due vite fa funzionario del Pds. Poi consigliere di Massimo D'Alema a Palazzo Chigi, poi fondatore di una agenzia di marketing politico, poi addirittura editore, poi assessore in Campania, per un rapido ritorno che si chiude con dimissioni chieste a gran voce dal suo ex leader. Motivo? Aveva invitato a "non votare la lista del Pd".

Lui oggi rivendica quella scelta. E difende anche il doppio incarico che sta facendo discutere il mondo della politica: regista della campagna elettorale del candidato (di sinistra) in Campania, e spin doctor del candidato (di centrodestra) nel Lazio: "E quale sarebbe la contraddizione? Destra e sinistra non esistono più. Io scelgo i leader innovativi".

 Velardi, non se la cava così facilmente. Lei si dice di sinistra, e poi gioca sui due tavoli.

CLAUDIO VELARDI ALLA GNAM_resize

Veramente non voto da anni. Se sono di sinistra, non sono di questa sinistra. Per me sinistra significa coraggio e innovazione.

 Neanche la Polverini, però, è della "sua" sinistra.

Bisogna capire cosa distingue la destra e la sinistra".

 La destra mette al centro l'individuo, la sinistra la solidarietà, per esempio.

Ecco, Renata è molto più solidale, la Bonino è molto più individualista. Lo vede come saltano facilmente gli schemi?

RENATA POLVERINI CLAUDIO VELARDI - copyright Pizzi

 Solo che sei lei avesse per cliente la Bonino direbbe che l'innovatrice e la solidale è Emma.

Al contrario: io lavoro con Roberta perché mi piace scommettere sui leader che hanno futuro. E soprattutto qualcosa da dire". La Bonino non ha un futuro? "La Bonino è una campionessa del partito più antico della politica italiana. I radicali, che lei difende con le unghie e con i denti, sono la migliore espressione della partitocrazia.

 Addirittura! Lei direbbe che la Polverini viene dalla Casta del sindacato?

Vincenzo De Luca

Viene da un sindacato diverso.

 Con tesseramento gonfiato, è stato provato.

Ecco la differenza di Renata. Quando si è parlato di questa cosa ha fatto un discorso di verità. Quanti lo avrebbero fatto?

 La Bonino non ne fa discorsi di verità?

Dovrebbe spiegare il paradosso di Radio Radicale: che in molti casi offre anche un buon servizio di informazione. Ma che lo vanifica con una smaccata propaganda politica.

EMMA BONINO

 C'è sempre il dubbio che se fossero suoi clienti lei esalterebbe il servizio pubblico svolto dalla radio di Bordin.

No, grazie al cielo sono nella condizione in cui posso scegliermi le persone con cui lavorare, e dire dei no a chi non mi piace.

 Per provare se è vero, faccio un giochino per farle perdere qualche cliente.

Cioè?

MASSIMO DALEMA

 Lavorerebbe per De Magistris?

Ommamamia, certo che no.

 Cos'ha che non va?

Ma è la quintessenza del giustizialismo populista!.

 Lavorerebbe per Di Pietro?

Ancora peggio. Diciamo che non lavorerei per nessun leader giustizialista. Sono un fattore degradante della politica italiana.

PIERLUIGI BERSANI

 Detto così potrebbe sembrare che a Berlusconi invece direbbe sì.

Beh, se mi chiamasse sarebbe un onore. Ma lui è un mago della comunicazione, non credo che avrebbe bisogno di un consulente.

 Altro test: quanti dei suoi amici di sinistra l'hanno rimproverata per la consulenza al centrodestra?

Nessuno. Grazie a Dio mi stimano delle persone perbene che non frequentano salotti e tinelli   .

WALTER VELTRONI

 Prova di sincerità: è vero il sondaggio che dà la Bonino in vantaggio?

Forse sì. Qualcuno dice un punto di più, qualcuno dice un punto in meno. Ma per fortuna Renata risulta meno nota.

 Come, per fortuna?

Con la campagna sempre più persone la conosceranno, e così il distacco sulla Bonino,a suo favore, diventerà incolmabile.

 Facciamo un test con l'altro suo cliente, il sindaco De Luca.

Anche lui è messo benissimo.

Come gli ha consigliato di comportarsi con le sue inchieste?

Non c'era nemmeno bisogno di consigli. Gli ho detto: devi vantarti di essere indagato per aver aiutato dei lavoratori che erano in mezzo a una strada. Non è un handicap, semmai il contrario.

RONDOLINO

Ma lei non potrebbe dare consigli anche al suo ex principale, Massimo D'Alema?

(Ride). Ehhh, ci ho provato. Temo che sia impossibile.

Nel 2000 si dimise per un errore di valutazione sulle regionali. Fu colpa sua?

Per carità. Ho tante responsabilità, ma non quella.

I candidati erano in vantaggio sui loro rivali, ma sottovalutaste il peso delle coalizioni.

Le ripeto. Non fu colpa mia. E chi sa, sa...

Un consiglio retroattivo a Marrazzo.

Per lui provo umana pietas. Avrei affrontato la cosa prima, e di petto, senza negare. Però le aggiungo anche che politicamente la storia non ha avuto contraccolpi sugli elettori.

 E la storia dei trans?

Pazzesca. Anche se io avrei provato a rispondere con un proverbio romano: Quando voi eravate nelle foreste, noi eravano già froci. Ah, ah ah...

Prenderebbe in cura un candidato leghista?

No. Ma in questo caso perché avrei poco da dirgli. Loro battono il loro territorio e lo conoscono meglio di me. Non gli servo.

A Bersani che cosa dice? Non ha capito che il No-B-Day avrebbe portato 500mila persone in piazza.

Ha fato bene a non andare. Quanto ai 500mila... Oggi i numeri della politica sono tutte cazzate, si fidi.

E la sconfitta del Pd in Puglia?

berlusconi

È stata una impresa di Vendola. Che ci potevano fare, loro.

D'Alema tornerà?

Domanda stupida anche in Italia. D'Alema, Prodi e Veltroni non devono più tornare, mai più. Sono tutti politicamente morti. È il ritorno sul luogo del delitto che è sbagliato.

Mi faccia un esempio.

Quello di Rutelli è stato catastrofico. Senza di lui il centrosinistra vinceva tranquillamente.

Ha sbagliato Bersani a dire anche se perdo le regionali non mi dimetto?

No, perché...

È la stessa cosa che ha detto Veltroni prima delle europee e della Sardegna.

Allora mi correggo, ha detto una cazzata.

di pietro

Quando "Il Fatto" ha scritto della casa dell'ente acquistata dalla Polverini con una donazione lei cosa le ha consigliato?

Non glielo dico. Ma avrà notato che anche lì Renata è stata bravissima. Ha ammesso le sue responsabilità.

Così tenera che ha annunciato anche querela.

Mannò.... Voleva solo stoppare una campagna. Milioni di italiani onesti hanno fatto come lei.

Lei ha usato internet per sostenere la Polverini nei forum. Armi non convenzionali?

È una scemenza colossale.

I commenti anti-Bonino hanno l'indirizzo della sua società.

Ah, ah, ah.. Quello perché uno dei più grandi blogger italiani, Massimo Micucci, lavora con me.

Quindi la risposta è sì.

No, la risposta è: questa micidiale cazzata, scritta da due militanti radicali ha fatto enorme pubblicità al sito. Noi a 16mila contatti al giorno, loro 500 contatti per il loro forum con la Bonino.

Adesso mi dirà che era tutto studiato.

No. Meglio ancora: è tornato utile   .

Quindi lei non si sente un voltagabbana spregiudicato?

Spregiudicato è un complimento. Voltagabbana è impossibile, l'ho già spiegato. Sono uno che rischia e scommette in quello in cui crede, come dimostrano la Polverini e De Luca.

Coraggioso. Ma anche arricchito.

Per nulla.

Controprova. Mi riveli il suo Unico.

Quest'anno.... una miseria. Ho fatto l'assessore, rimettendoci. Per passione.

E l'anno prima?

Ehhh.... Nel 2004-2005 cos'ho dichiarato? 450mila euro circa.

Bruscolini.

Ma quest'anno, appena tornato, con i miei soci, mi sono assegnato una cosa come... 200mila. Lordi, eh!.

Un salario operaio.

Ma perché, quanto guadagnate tu Travaglio e Gomez? Eh, eh, eh...

(Per quel che mi riguarda, purtroppo, molto, molto, molto meno).