C’È ANCHE LADY SCAJOLA NEL PRE…SEPE – NON POTEVA MANCARE IL NOME DI MARIA TERESA VERDA, MOGLIE DEL MINISTRO CHE NON SA SE QUALCUNO GLI REGALA MEZZA CASA, NEL COMITATO SCIENTIFICO DEL MUSEO DI PROPAGANDA FIDE – QUELLO PER IL QUALE LA SOCIETà ARCUS (QUINDI LO STATO) NEL 2005 SBORSÒ 2,5 MLN E CHE ANCORA ASPETTA DI ESSERE REALIZZATO…

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Antonio Massari per \"Il Fatto Quotidiano\"

sepesepe

Intorno a Propaganda Fide e alla Arcus Spa - diventate il perno dell\'inchiesta sulla corruzione di Pietro Lunardi e del cardinale Crescenzio Sepe - ruotano davvero molti nomi noti. Tra i palazzi \"svenduti\" di Propaganda Fide non compaiono soltanto personaggi influenti come Pietro Lunardi. Giusto per fare un esempio: c\'è anche Maria Teresa Verda, professoressa di Storia dell\'Arte, che nel 2004 diventa membro del comitato scientifico del museo di Propaganda Fide.

Parliamo della moglie del ministro Claudio Scajola: non è coinvolta nell\'indagine, né risulta indagato Scajola, ma il suo nome compare nel comitato scientifico del museo che, secondo la nota inviata dalla Corte dei conti alla Procura di Perugia, non è ancora stato realizzato.

CLAUDIOCLAUDIO SCAJOLA

Nonostante il finanziamento di 2,5 milioni di euro stanziato, nel 2005, dalla Arcus Spa per la sua realizzazione. Lo stesso finanziamento sul quale i pm di Perugia stanno indagando, per l\'ipotesi di corruzione che vede coinvolti Sepe e Lunardi, e che potrebbe essere rappresentare il vero motivo che spinse l\'ente Propaganda Fide e vendere, con un prezzo di molto inferiore al suo valore di mercato, il palazzo in via dei Prefetti alla Immobiliare San Marco spa, società della famiglia Lunardi.

La presenza nel comitato scientifico, della moglie di Scajola, è soltanto un dettaglio in più, ma risulta interessante, considerato che anche l\'ex ministro è coinvolto - tanto da essersi dimesso - in quest\'inchiesta che ruota ormai sui rapporti tra politica, appalti, strane compravendite di appartamenti e Vaticano.

PROPAGANDAPROPAGANDA FIDE

Sebbene non appartenesse al patrimonio immobiliare di Propaganda Fide, infatti, anche l\'appartamento acquistato da Scajola rientra nell\'indagine: l\'architetto Angelo Zampolini dichiara di aver versato assegni, per 900mi-la euro, all\'atto d\'acquisto, per conto dell\'imprenditore Diego Anemone. Siamo nello stesso anno, il 2004, in cui Lunardi acquista il palazzo per il tramite dell\'asse Angelo Balducci (indagato per corruzione nell\'inchiesta sulla cricca) - Sepe.

MariaMaria Teresa Verda moglie di Claudio Scajola

E fu lo stesso Sepe a lamentarsi, come riporta in un articolo L\'espresso quello stesso anno, quando, alla prima riunione del comitato scientifico, l\'invito giunge a tale Donatella Scajola. E il cardinale, che aveva nominato personal-mente, nel comitato, la moglie del ministro, si trovò improvvisamente dinanzi a una sconosciuta. La vera miss Scajola, che si chiama Maria Teresa, un mese fa, dichiarò al Corriere: \"Se mio marito non parla ancora è per non creare problemi a persone molto più coinvolte di lui in questa vicenda\".

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Posizione poi smentita dal suo stesso marito. Intorno alla Arcus e al museo ruota anche il nome di Ercole Incalza, manager in forza al ministero delle Infrastrutture, al quale, sempre Zampolini, fa riferimento per un altro appartamento: fu acquistato per il genero, anche questa volta, con l\'intervento di Zampolini e degli assegni smistati, secondo la sua versione, per conto di Diego Anemone. Ercole Incalza compare nel consiglio di amministrazione della Arcus, la società pubblica che si occuperà, con lo stanziamento di quei 2,5 milioni di euro, del restauro del Palazzo di Propaganda Fide e del museo fantasma. Sono molte, quindi, anche al di là di Lunardi, le convergenze tra Propaganda Fide e i personaggi coinvolti - anche se non indagati - in questa inchiesta. A supporto di questa tesi, le intercettazioni telefoniche dimostrano il ruolo centrale di Propaganda Fide, anche dopo la sostituzione di Sepe.

SCAJOLASCAJOLA E LUNARDI

Nel 2006, infatti, il cardinale Crescenzio Sepe lascia la direzione di Propaganda Fide, sostituito, come prefetto, da Ivan Dias. Due anni dopo, però, l\'influenza di Balducci sull\'ente Vaticano e i suoi immobili sembra immutata. Quattro anni prima fu Balducci che portò a Lunardi l\'elenco dal quale scegliere il palazzo da acquistare.

ArchitettoArchitetto Angelo Zampolini

Cinque anni dopo - con Sepe non più prefetto - parlando con l\'avvocato Roberto Molinelli, Balducci viene intercettato dal Ros dei carabinieri mentre discute \"di una comune iniziativa, non meglio specificata, in cui è interessata Propaganda Fide\": \"Scusa Robè - dice Balducci - senti una cosa... questa iniziativa è inquadrata con Propaganda Fide ... e tu... però, qualunque cosa ... tu dici... tu non fai nessun riferimento alla... (..) situazione tua... tu sei una persona di fiducia mia... in questo senso si interpreta tutta l\'operazione... qualunque cosa... tu ti metti a disposizione... dici... ‘io ho un\'indicazione da lui\'... che sono io\".

AngeloAngelo Balducci

Anche l\'imprenditore fiorentino Riccardo Fusi (indagato per corruzione), parlando con l\'avvocato Alessandro Biagetti, fa riferimento al Vaticano e a un imprecisato \"conosorzio\" che potrebbe riguardare proprio l\'affare Arcus-Museo, visto che l\'operazione non è ancora partita: \"Ascolta - dice Biagetti - le cose si stanno evolvendo... c\'è stato un passaggio... oggi abbastanza importante... la costituzione finale del Consorzio lì per la Cei... il cardinale Bertone sta cominciando a parlare di posa della prima pietra\".

dede vito piscicelli e riccardo fusi

Il giorno dopo sempre Biagetti informa Fusi: \"C\'è stato un altro incontro fra il nostro amico e Sodano... le tensioni interne sembrerebbero risolte... spostamento del Propaganda Fide che rompeva le palle... il passaggio che ti ho detto ieri è stato fatto... tu verrai convocato se non oggi... nel giro di pochissimi giorni\".

 

 

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