‘WHY NOT?’ STORY – L’INCHIESTA BY DE MAGISTRIS RUOTA INTORNO A Antonio Saladino, Il braccio imprenditoriale di Comunione e liberazione - è Vicinissimo a tutti gli ambienti politici, DA PRODI A MASTELLA, DA AN A MANCINO? ALLORA è MASSO-MAFIA… -

Condividi questo articolo


Guido Ruotolo per \"La Stampa\"

AntonioAntonio Saladino

Poseidone. Dio del mare, anzi della guerra, visto quello che è successo dopo. Nasce così, da un serie di esposti alla Procura di Catanzaro di cittadini indignati e forse anche di più per quel mare, perla del Mediterraneo, ridotto a una cloaca a cielo aperto, l\'inchiesta madre che ha portato al violentissimo scontro istituzionale di queste ore.

Mare sporco, inquinato, perché i depuratori non funzionano, non esistono, non ci sono. E\' il novembre del 2004, e il pm Luigi De Magistris inizia a indagare. Passo dopo passo scopre il grande imbroglio dell\'Alto commissariato per l\'emergenza ambientale. Governatore della Calabria è l\'ex procuratore generale di Catanzaro, Giuseppe Chiaravalloti, che guida una giunta di centrodestra. 800 milioni di euro della Comunità Europea che dovevano risolvere la questione ambientale, in realtà, secondo De Magistris, finiscono altrove. In una strana connection di politica, affari e logge massoniche.

Per esempio, a casa dell\'ingegnere Giovanbattista Papello - suo referente politico è l\'attuale capogruppo del Popolo delle libertà al Senato, Maurizio Gasparri - vengono trovate persino intercettazioni telefoniche illegittime, un grembiulino massonico, diamanti e alcuni conti correnti riferibili ad Alleanza nazionale. Gli indagati sono eccellenti, si va dal governatore Chiaravalloti ad ex assessori e politici di rango, come l\'avvocato Giancarlo Pittelli, parlamentare di Forza Italia.

MastellaMastella

Luigi De Magistris, ma lo denuncerà dopo, lavora in solitudine anche se avrebbe voluto che altri colleghi del suo ufficio l\'aiutassero. Poi, a un certo punto, tutto precipita. C\'è una data dello strappo. E\' il 10 maggio del 2005. Il pm napoletano informa il capo dell\'ufficio, il procuratore Mariano Lombardo, che per il 18 maggio erano fissate decine di perquisizioni. Ma all\'improvviso succede qualcosa. Il pm avverte che la partita è truccata. Gli indagati sono stati informati della perquisizione imminente. Solo uno, che si trovava negli Stati Uniti, non ha il tempo per portare via possibili segreti inconfessabili. E\' Papello.

E\' da allora che si incrina il rapporto tra De Magistris e il suo capo. E gli approfondimenti successivi del consulente Gioacchino Genchi vanno in una direzione sconvolgente: la talpa, le talpe, sono nascoste proprio al palazzo di Giustizia di Catanzaro. Il procuratore Lombardo, il sostituto procuratore generale D\'Amico, altri giudici e il parlamentare Pittelli sono i responsabili della fuga di notizie. A un certo punto, siamo nel marzo del 2007, il procuratore Lombardo (a quel tempo le ipotesi Genchi sulle talpe non si sono ancora materializzate) decide di avocare l\'inchiesta Poseidone affidandola al pm Curcio, finito anche lui nella cordata di magistrati inquisiti da Salerno.

RomanoRomano Prodi

Il punto di questa grande matassa catanzarese, che oggi appare come una maionese avvelenata e impazzita, è che non c\'è solo un filo per venirne a capo. Intercettando, indagando, sentendo testimoni, l\'inchiesta Poseidone tracima e si disperde in mille rivoli. Dall\'emergenza ambientale si arriva all\'inchiesta Why Not?, perché no?, dal nome di una società di informatizzazione e servizi. Anche qui la posta in gioco sono i finanziamenti europei.

E\' l\'inchiesta il cui perno è rappresentato da Antonio Saladino, il vicerè della Compagnia delle Opere in terra calabrese. Il braccio imprenditoriale di Comunione e liberazione. Vicinissimo a tutti gli ambienti politici calabresi. E qui, sempre a un certo punto dell\'inchiesta, scoppiano i fuochi d\'artificio. Finiscono indagati dal presidente del Consiglio Romano Prodi al ministro Guardasigilli Clemente Mastella. E mezza giunta regionale calabrese passata all\'opposizione, ovvero al centrosinistra. E come per Poseidone c\'è una falla gigantesca: la fuga di notizie.

MaurizioMaurizio Gasparri

Un enorme frullatore dentro il quale finiscono magistrati della Procura nazionale antimafia, giornalisti fino a lambire la credibilità del vicepresidente Csm e del Capo dello Stato. L\'inchiesta riguarda soprattutto il mercato dei posti di lavoro, delle agenzie interinali. Di mezzo c\'è sempre la massoneria, secondo De Magistris, la cosiddetta «loggia di San Marino». Sempre il consulente Gioacchino Genchi ricostruisce migliaia di tabulati telefonici che, come dimostrerà la stessa iniziativa della procura di Salerno, riguardano anche Nicola Mancino.

Il reggente procuratore generale di Catanzaro, Dolcino Favi, il 26 maggio 2007 taglia la testa al toro: avoca l\'inchiesta Why Not?. Poi, la vicenda diventa il dramma istituzionale di questi giorni. La Disciplinare del Csm punisce De Magistris, che adesso lavora al Tribunale di Napoli. La procura di Salerno indaga e il 2 dicembre piomba a Catanzaro con i carabinieri.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…