Il centro sociale “Mezza Canaja” FA TUTTO CASINO CONTRO SABINA GUZZANTI - INSULTI E SPINTONI, URLA E TENSIONI CON LA POLIZIA IN UN TEATRO DI SENIGALLIA - IL COLMO DELLA SINISTRA: E SON tutti d’accordo contro la RIFORMA Gelmini

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Michele Anselmi per il Riformista

Prima era toccato a Beppe Grillo, ora a Sabina Guzzanti. Tempi duri per i comici antagonisti e politicamente schierati, costretti dagli eventi a registrare sulla propria pelle che c\'è sempre qualcuno più a sinistra e incazzato di loro. A Senigallia col suo \"Vilipendio Tour\", l\'attrice satirica s\'è ritrovata al centro di un curioso caso di contestazione, con strascico di polemiche locali, per via di un comunicato che il \"Comitato\" di lotta, composto da studenti, insegnanti e genitori, chiedeva di leggere in teatro a inizio spettacolo.

Qualcosa non è andato per il verso giusto sul piano della comunicazione, sicché alla fine, causa irruzione sul palco per espletare la simbolica formalità, ci sono stati spintoni, fischi, urla, tensioni con la polizia. Insomma il solito clima di strana e surreale mobilitazione, essendo - il colmo! - tutti d\'accordo contro la Gelmini e la sua esecrata riforma.

Le versioni sull\'accaduto non coincidono: gli studenti del centro sociale \"Mezza Canaja\" sostengono che da tre giorni avevano contattato lo staff dell\'attrice per concordare l\'iniziativa; lei dice che non ne sapeva niente e comunque avrebbe acconsentito volentieri alla lettura del comunicato a fine show, affiancando i ragazzi. Poi però s\'è passati agli insulti.

Specie dopo che la Guzzanti, inviperita per la bagarre, sul proprio blog ha commentato così la serata-no: \"Ma hanno la più pallida idea a Senigallia di quello che sto facendo da più di un mese a questa parte per sostenere la loro battaglia? Per fortuna, avendo incontrato tantissimi studenti in moltissime città, so che non sono tutti così meschini e scoordinati\".

Quasi una dichiarazione di guerra, ai quali i \"meschini-scoordinati\" hanno risposto spiegando che \"il palco avevamo deciso di chiederlo e non di occuparlo, perché pensiamo che sia un atto di maturità e di responsabilità non produrre forzature soggettive quando non si è soli in piazza\". Tutto suona un po\' ridicolo. Tranne la riflessione di Nicola, uno dei contestatori: \"Forse, d\'ora in poi, faremo bene a non santificare Grillo e la Guzzanti, ma a prenderli per quello che sono: degli artisti e basta\".

 

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