IL SOGNO SICILIANO - ALTRO CHE CRISI, TUTTI SULL’ISOLA DI LOMBARDO! 5MILA NUOVE ASSUNZIONI NELLA SANITÀ, E APPENA SBLOCCANO UN’ALTRA LEGGINA DI “STABILIZZAZIONE”, ALTRI 23MILA: 1 SICILIANO SU 5 LAVORERÀ NEL SETTORE PUBBLICO - DALLA CONTA DEI TOMBINI A QUELLA DEI POSTI AUTO, DALL’AMMISSIONE DI AUTISTI SENZA PATENTE PER I BUS, AL CAOS SUL VERDE, DOVE CI SONO QUATTRO DIVERSE COMPETENZE INTORNO A UN ALBERO, ECCO LA FANTASIA AL POTERE DA PALERMO A CANICATTÌ…

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1 - SICILIA, ALTRI 5 MILA ASSUNTI...
Riccardo Arena
per \"La Stampa\"

cuffarocuffaro

Sono già 52.700, tra precari e dipendenti di ruolo: un siciliano ogni 94 lavora nella sanità pubblica, di gran lunga l\'industria più attiva dell\'Isola. Adesso altre 4.900 persone verranno assunte, per colmare quelli che vengono indicati come i «vuoti di organico». E anche per sanare le situazioni di precariato, che riguardano circa tremila persone, comprese in questo vero e proprio esercito che già popola gli ospedali, le cliniche, i poliambulatori e gli uffici delle aziende sanitarie siciliane.

RAFFAELERAFFAELE LOMBARDO

Nelle prossime settimane saranno immessi nei ruoli 2.507 tra medici, infermieri, parasanitari, amministrativi: i bandi sono già stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale della Sicilia del 31 dicembre. Da oltre dieci anni la Regione non assumeva personale in questo campo e ora il governo guidato da Raffaele Lombardo (Mpa) affida all\'assessore «tecnico» alla Sanità, Massimo Russo, magistrato in aspettativa, il compito di riempire i vuoti.

Per le qualifiche non dirigenziali nelle Asp, negli ospedali e nei Policlinici universitari saranno disponibili 1.420 posti, 761 per le dieci aziende della Sicilia orientale, 659 per le sette della parte occidentale dell\'Isola.

La metà dei posti disponibili sarà messa a concorso e i rimanenti 700 posti saranno assegnati con la mobilità. Spazio dunque a 1.138 infermieri, 117 tecnici di radiologia, 105 fisioterapisti e 60 ostetriche. Per quel che riguarda la dirigenza medica, a disposizione ci sono 1.087 posti: 147 saranno assegnati con lo scorrimento di graduatorie, 606 attraverso nuovi concorsi pubblici, 334 per mobilità.

LEOLUCALEOLUCA ORLANDO

Non si tratta di numeri esagerati, in un campo già apparentemente affollato? I siciliani, secondo i dati disponibili al 31 luglio 2010, sono 5.046.654. Solo per pagare gli stipendi dei 49 mila dipendenti «strutturati» della sanità si spendono ogni anno 2 miliardi e 700 milioni di euro. E le cifre non considerano gli altri dipendenti pubblici, i 20.642 dipendenti della Regione, che costano un miliardo e 84 milioni all\'anno.

DiegoDiego Cammarata - Sindaco di Palermo

Una legge regionale di fine anno, che punta a stabilizzare 23 mila precari degli enti locali, è stata impugnata dal commissario dello Stato: assunzioni bloccate, per il momento, ma il principio della stabilizzazione rimane. In altri termini, prima o poi l\'esercito dei dipendenti pubblici arriverà a circa centomila persone: un siciliano su cinque.

«Lo sblocco delle assunzioni arriva grazie ad un\'attenta programmazione - dice l\'assessore Russo - ed alla definizione delle piante organiche secondo i parametri nazionali». Russo se l\'è presa con i «preconcetti e i pregiudizi» espressi contro la sanità siciliana: «In questi due anni la Sicilia ha prodotto un\'opera titanica nel campo della sanità, per ripianare i conti e riqualificare l\'offerta sanitaria. Siamo stati più volte elogiati pubblicamente dai rigorosi tavoli ministeriali della Salute e dell\'Economia per l\'eccellente lavoro svolto. Cambiare si può. Anzi, si deve».

ospedaleospedale

Per coprire i vuoti in organico con l\'assunzione dei precari, assicura l\'assessore, «la copertura in bilancio c\'è e non c\'è pericolo di bancarotta».


2 - PARADISO DEI DIPENDENTI, QUINTUPLICATI IN 30 ANNI...
Laura
Anello per \"la Repubblica\"

GuardiaGuardia forestale siciliana

L\' ultimo colpo di mano l\'hanno tentato alla vigilia delle feste, piazzando il regalone del posto fisso sotto l\'albero ai 22.500 precari degli enti locali. Ma Babbo Natale è stato battuto sul tempo dal commissario dello Stato, che ha annullato la legge dell\'Assemblea regionale, il Parlamento più antico d\'Europa. «L\'ennesima farsa, tutto previsto», hanno commentato i siciliani avvezzi al tragediamento, alla finzione, alla recita.

MassimoMassimo Russo

Avrebbero già saputo, gli «onorevoli», che quel provvedimento non sarebbe mai passato dagli organi di controllo, ma l\'importante era dimostrare di volerlo fare. Per poi allargare le braccia di fronte al rigore di un prefetto.

Meglio non scontentare nessuno, prima o poi c\'è sempre una tornata elettorale. In compenso, il dono era arrivato puntuale per i 4.500 precari della Regione, che ieri hanno preso servizio come dipendenti a tempo indeterminato dopo avere superato una prova-bluff in cui dovevano dimostrare di sapere mandare un fax e fare una fotocopia.

Insomma, paradossalmente la notizia del maxi-concorso nella sanità siciliana - con corredo di polemiche - è che si tratta, per la prima volta dopo quindici anni, di una selezione pubblica vera. Della prima opportunità, cioè, di guadagnarsi un posto regionale senza passare dalle anticamere di politici, dai comitati elettorali, dall\'ala amorevole di un capobastone.

L\'ultima selezione esterna conclusa con l\'assunzione dei vincitori risale a quindici anni fa, quando fu celebrato il concorso per trenta dirigenti e quello per operatori contabili all\'assessorato Bilancio. Se si passa alle qualifiche basse, bisogna risalire addirittura alla fine degli Anni Ottanta. A meno di non volere contare i concorsi banditi e mai fatti, o ritirati per burocrazia-lumaca, ostacoli, «mutate esigenze». Un\'altra declinazione del tragediamento.

Da dodici anni, per esempio, 376.749 candidati aspettano di sapere se avranno mai un posto nel dipartimento dei Beni culturali. E che dire del Comune di Palermo, che ha fatto partire e poi annullato i concorsi per funzionario ai quali nel 2005 avevano partecipato in 2.300? A selezione fatta, l\'amministrazione si è accorta che mancavano i soldi per pagare i nuovi stipendi. Altri 43 mila erano corsi al bando per 347 forestali che l\'allora governatore Salvatore Cuffaro bandì e poi ritirò, preferendo continuare a rimpallarsi la sorte dei 31.040 precari messi a guardia dei boschi.

TombinoTombino palermitano

Un patrimonio di alberi cinquanta volte inferiore dello Stato canadese del British Columbia, che può contare però su 10 mila rangers in meno. In Sicilia chi vince un concorso resta al palo, chi si affida a mezzi paralleli ha invece nutrite possibilità di guadagnare uno stipendio.

Infatti, nonostante questo blocco sostanziale delle assunzioni l\'amministrazione dell\'Isola negli ultimi trent\'anni ha quasi quintuplicato i suoi dipendenti. Nel 1980 erano 5.075, ora sono quasi 25 mila. Grazie a un\'invenzione, quella del precariato. Un\'idea sulla quale il Comune di Palermo - partito dai 350 «soggetti svantaggiati» dell\'ex sindaco Leoluca Orlando e arrivato ai 6.600 «lavoratori socialmente utili» del suo successore Cammarata - ha forse battuto la Regione per creatività: dalla conta dei tombini a quella dei posti auto, dall\'ammissione di autisti senza patente nei ranghi dell\'azienda Trasporti al caos sul verde, dove ci sono quattro diverse competenze intorno a un albero. Niente di cui stupirsi se è diventato il Comune con più personale d\'Italia: 9.594 occupati, uno ogni 69 abitanti.

Nell\'era Cuffaro, alla Regione, la clientela era diventata arte, sublime rappresentazione del potere, macchina elettorale più potente della Santa Inquisizione spagnola che quando arrivò nell\'Isola - nel Cinquecento - si sicilianizzò diventando in breve un carrozzone parastatale con 24 mila dipendenti, i temuti «familiares». «Abbiamo stabilizzato quasi tutti i 57 mila precari degli enti locali e i 3.500 della Regione. Adesso mi godo il successo elettorale», snocciolava l\'ex assessore Antonello Antinoro, recordman delle preferenze - oltre 30 mila - alle elezioni del 2006 e oggi inquisito per voto di scambio.

La giunta Lombardo - con un presidente indagato per concorso esterno in associazione mafiosa - paga adesso 6.500 stipendi inutili e fa i conti con gli esuberi. Senza licenziare nessuno, però. E infornando, storia di pochi mesi fa, altri 3200 precari «ex Pip» per la modica cifra di 36 milioni di euro all\'anno. Mansione? Nessuna.

 

 

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