SOLO NEL PAESE DI PULCINELLA! Conflitto \"con\" gli interessi - Al processo Mediatrade il ministero dell’Economia avrebbe dovuto costituirsi parte civile come sempre accade in questi casi (vedi caso Dolce&Gabbana), per contrattare i risarcimenti. Ma da Palazzo Chigi è arrivato il niet: il dipartimento affari giuridici della Presidenza del Consiglio ha deliberato che per ora non se ne parla. E l’Avvocatura dello Stato di conseguenza non si è presentata…

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Luigi Ferrarella per \"il Corriere della Sera\"

Il ministero dell`Economia parte civile in udienza preliminare per frode fiscale contro gli stilisti Dolce e Gabbana sì, contro Silvio Berlusconi no. Contro i commercialisti del gruppo Mythos sì, contro il presidente del Consiglio no. E chi lo decide? Il premier stesso: è stato infatti Palazzo Chigi a bloccare la costituzione in giudizio del ministero dell\'Economia quale parte civile contro l`inquilino di Palazzo Chigi nell`udienza preliminare Mediatrade.

BerlusconiBerlusconi e Ghedini

Berlusconi, insieme al presidente Mediaset Fedele Confalonieri e a suo figlio Pier Silvio come vice, è accusato di concorso in frode fiscale da 8 milioni di euro nel 2002-2005, con effetti tributari sino al 2009. Parte lesa è l`Agenzia delle entrate.

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Su questa base d`imputazione, il ministero dell`Economia avrebbe avuto tutto l`interesse a costituirsi parte civile contro gli imputati. Ma lunedì in udienza preliminare mancava proprio l`Avvocatura di Stato milanese: segno evidente che non era stata incaricata di patrocinare la costituzione di parte civile contro Berlusconi in questa fase.

Ma il \"niet\" è arrivato da Palazzo Chigi, non dal Tesoro. Non si è trattato \"solo\" di un silenzio tattico: una esplicita indicazione a non costituirsi è stata impartita dal «Dipartimento affari giuridici e legislativi» della presidenza del Consiglio all`Avvocatura di Stato. Il ministero di Giulio Tremonti, infatti, aveva svolto la propria istruttoria di rito, verificato il danno teorico, e proposto di deliberare la costituzione di parte civile nei confronti degli imputati.

BERLUSCONIBERLUSCONI FUORI DAL PALAGIUSTIZIA

La delibera è però di competenza di Palazzo Chigi, dove il «Dipartimento affari giuridici e legislativi» della presidenza del Consiglio ha invece teorizzato l`opportunità di rimandare la questione eventualmente al dibattimento in Tribunale, fase in cui è ancora possibile costituirsi parte civile: e, nel farlo, ha richiamato l`auto-precedente dei diritti tv Mediaset, nel quale la costituzione nel 2006 arrivò in primo grado (governo Prodi) e non già anche nell`udienza preliminare (quando Berlusconi era premier come oggi).

GIULIOGIULIO TREMONTI

La scelta, oltre a profilare un conflitto di interessi tra l`imputato Berlusconi e il premier Berlusconi, contrasta con la prassi quotidiana che nei processi per frode fiscale vede l`Avvocatura dello Stato autorizzata da Palazzo Chigi a costituirsi parte civile per il Tesoro sin dall`udienza preliminare, anche allo scopo di essere presente e poter trattare cospicui risarcimenti nel caso in cui i contribuenti scelgano di patteggiare (come i 21 milioni versati dai commercialisti della maxievasione Mythos).

dolce-gabbanadolce-gabbana

Così, ad esempio, nell`udienza preliminare in corso su Dolce e Gabbana è stata autorizzata da Palazzo Chigi quella costituzione di parte civile nell`interesse del ministero dell`Economia (tramite l`Avvocatura) che invece è stata bloccata lunedì a carico del premier.

 

 

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