1- DE MAGISTRIS È DIVENUTO PAZZO O C’È UN PAZZO CHE SI SPACCIA PER DE MAGISTRIS? - 2- I HAVE A DREAM! \"PORTARE IL PRESIDENTE OBAMA PER NATALE A NAPOLI, ALLA PIGNASECCA\" - 3- \"UNO COME ME, CHE È UN GRANDE TRASCINATORE, UN PUNTO DI RIFERIMENTO AMATO ANCHE DAI GIOVANI.... IO MI CONSIDERO UNA GRANDE RISORSA PER ITALIA DEI VALORI E RESTO NELL’IDV, MA ADESSO DOBBIAMO ANDARE OLTRE L’IDV.... IO MI PROPONGO IN QUESTO CONTESTO DA NAPOLI COME INTERLOCUTORE MERIDIONALE MA ANCHE NAZIONALE\" - 4- L’INTERVISTA AL \"MATTINO\" DI NAPOLI DI TRE GIORNI FA (MAI STATA SMENTITA DAL CHE GUEVARA DEL GOLFO) SI CONCLUDE COSì: \"CITO GRAMSCI, QUESTA ”CONNESSIONE SENTIMENTALE” E AGGIUNGEREI ANCHE DI CERVELLO CON I NAPOLETANI DURERÀ A LUNGO\" - 5- IERI: \"NAPOLITANO, MICA È IL PAPA! SECONDO ME NON DIFENDE IN MODO ADEGUATO LA COSTITUZIONE. HO AVUTO MODO DI RENDERMENE CONTO GIÀ NELLA MIA VICENDA DI PUBBLICO MINISTERO, QUANDO INTERVENNE IN VICENDE INTERNE ALLA MAGISTRATURA\" - 6- OGGI: \"NEGLI ULTIMI MESI HO DAVVERO MOLTO APPREZZATO LA CONVINTA DIFESA DELLA COSTITUZIONE DI NAPOLITANO DI FRONTE AI TENTATIVI EVERSIVI DI CHI VOLEVA DEMOLIRLA\"

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Luigi Roano per \"Il Mattino\" - INTERVISTA DEL PRIMO GIUGNO

DEDE MAGISTRIS resize

Sono le 8,15 quando il neosindaco Luigi de Magistris varca il portone di casa e si incammina verso via Cilea. Dopo 3 mesi di campagna elettorale vissuti sempre con decine di persone intorno è solo. È la prima passeggiata con la fascia tricolore - ancora virtuale non c\'è stata la proclamazione ufficiale - che lo cinge.

In giacca, ma senza cravatta, risponde con un sorriso ai tanti che lo incitano. La bandana arancione è riposta nell\'armadio, ma la felicità di una notte di festa gli si legge stampata sul volto: «Continuo ad avere addosso una enorme emozione che non ho ancora vissuto fino in fondo, è stato uno dei giorni più belli della mia vita. Mi ha ripagato anche di altre sofferenze istituzionali ingiuste subite negli anni passati. Si è creato un rapporto con i napoletani bellissimo che durerà per tanto tempo».

dede magistris

Allora sindaco, serve una cura da cavallo per tirare su Napoli dalla palude dell\'immobilismo, preoccupato?
«No, bisogna lavorare e lo stiamo già facendo. Napoli è bella, scommetto sulla mia città. Ho un sogno che potrebbe concretizzarsi. Portare il presidente degli Stati Uniti d\'America per Natale in città. Negli States sono molto attenti a questo fenomeno napoletano del movimento civico che mi sostiene. I contatti sono frequenti. Ci pensate Obama alla Pignasecca? Sarebbe un modo per attivare i lavori per Napoli come avvenne per il G7 che ci diede Carlo Azeglio Ciampi. Dimostreremmo che sappiamo spendere bene i soldi».

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Si dice: da Napoli parte la riscossa del sud e la risposta alla Lega, d\'accordo?
«Sì, è iniziata la riscossa in una ottica di unità: da Napoli a Milano uniti nel segno della libertà e dell\'uguaglianza. Fino a oggi il sud è stato sotto attacco della Lega, talvolta con argomenti validi come quello di non saper spendere i soldi, ora si cambia registro. Dal meridione arriva il messaggio dell\'unità ma anche che il popolo si è risvegliato».

Vale a dire?
«Quello che mi affascina è che si apre una nuova questione meridionale. Senza contrapposizioni e la Lega lo ha capito, ha utilizzato parole di rispetto nei miei riguardi. Ora siamo in grado di spostare il baricentro politico fino a oggi bloccato da Roma verso nord. Porrò la questione del centro produzione Rai, quella di una banca del sud e della Fincantieri. I rapporti di forza sono cambiati».

DEDE MAGISTRIS DI PIETRO resize

Resta nell\'Idv oppure il partito comincia a starle stretto?
«Resto nell\'Idv, ma lascio l\'incarico di responsabile del dipartimento affari e giustizia. Darò tutto il mio contributo per rilanciare un nuovo centrosinistra in Italia. A Napoli c\'è un laboratorio al lavoro. Occorre riaprire un grande dialogo col Pd, ne ho parlato al telefono con Bersani. E c\'è un discorso aperto con Nichi Vendola. Serve un modo nuovo e diverso di fare centrosinistra e io sono a disposizione».

DIDI PIETRO E DE MAGISTRIS

A questo punto lei è il garante di Antonio Di Pietro a livello nazionale. L\'Idv, nella sostanza, ha tenuto ma non ha sfondato, l\'unico exploit è il suo.
«Io mi considero una grande risorsa per Italia dei Valori e resto nell\'Idv, ma adesso dobbiamo andare oltre l\'Idv. Lo comprende perfettamente anche Di Pietro - con il quale i rapporti sono buoni - sono a disposizione di un nuovo modo di fare politica anche all\'interno del centrosinistra».

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Parla da leader.
«Uno come me, che è un grande trascinatore, un punto di riferimento amato anche dai giovani - che voglio motivare a fare politica - vuole essere riferimento di una cittadinanza attiva che man mano diventa classe dirigente. Ecco perché si deve andare oltre l\'Idv e oltre gli apparati dei partiti. Io mi propongo in questo contesto da Napoli come interlocutore meridionale ma anche nazionale».

Se cade il governo e la chiamano per fare il ministro cosa fa?
«Cito Gramsci, questa \"connessione sentimentale\" e aggiungerei anche di cervello con i napoletani durerà a lungo. Si apre un ciclo che mi auguro duri due mandati. Napoli ha bisogno di dieci anni di amministrazione di questo tipo e io voglio rimanere qua».

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Il suo successo è stata la sorpresa più grande delle amministrative. C\'è chi la definisce il re di Napoli chi il nuovo Masaniello. Come stanno le cose?
«C\'è un innamoramento dei napoletani verso di me e non è un fuoco di paglia. Dipende da tanti fattori. Uno è la mia credibilità che viene da quello che ho fatto in passato, ovvero il magistrato. Con coraggio, con umanità e senza disparità di trattamento. A questo si è aggiunto un modo di fare politica diverso come stare in mezzo alla gente e non fare differenze sociali. Io mi sono affidato a loro e loro si sono affidati a me».

Non ha risposto alla domanda.
«Masaniello se evoca il fatto di essere un trascinatore, un uomo del popolo va bene. Sia ben chiaro però che ci troviamo di fronte a un movimento di cervello anche se di grande passione. Non è un caso che tutto il mondo della cultura si è schierato con me».

BERSANIBERSANI

Non tradire le attese non sarà semplice.
«Certo, mi sento un carico di responsabilità addosso enorme, c\'è un\'aspettativa al limite del miracolistico, nel senso che la gente si aspetta da me di tutto. Miracoli certo non ne farò. Ma lavorerò tantissimo e non deluderò i napoletani. Faremo insieme piccole cose che diventeranno grandi».

Achille Lauro, Maurizio Valenzi e Antonio Bassolino: se dovesse scegliere un modello a chi si sente più vicino?
«Io sono io e ho la mia autonomia di pensiero e sono diverso da loro. È un gioco però che mi piace. E allora dico che sarebbe magnifico unire la capacità istituzionale di dirigente politico di Valenzi, il più illuminato del vecchio Pci, con la carica del primo Bassolino che ha senza dubbio cambiato Napoli. Il laurismo va superato perché legato alla concezione della politica di elargire qualcosa in cambio del consenso. Tuttavia Lauro è stato amatissimo soprattutto dal popolo».

VENDOLAVENDOLA

La monnezza. Come si fa a far decollare la differenziata senza soldi? Il suo avversario ha parlato di 90 milioni di euro per metterla a regime, dove trova questa montagna di denaro?
«Sto già mettendo a punto, a livello amministrativo, tutte le mosse da fare. Cominciamo col recuperare gli 8,5 milioni che già ci sono. Con il presidente della Regione Stefano Caldoro mi incontrerò appena sarò ufficialmente sindaco per questa questione. Valorizzerò le risorse umane di Asìa e di tutti gli amministrativi che hanno fatto corsi di formazione. Insieme alla differenziata mi sto muovendo per pulire Napoli da subito perché c\'è un rischio epidemia. Con Caldoro, responsabile dell\'ufficio flussi, parlerò anche di questo».

VENDOLAVENDOLA MASANIELLO

8,5 milioni sono però pochini per la differenziata.
«Servono per sbloccare il piano, fatto questo attiverò la procedura d\'urgenza alla Ue per sbloccare i 145 milioni, già finanziati, ma stoppati, per mancanza del piano stesso. E poi nell\'immediatezza cercheremo di utilizzare al meglio l\'inceneritore di Acerra. L\'incontro con Caldoro è fondamentale anche perché voglio spiegargli perché l\'inceneritore di Napoli est è inutile».

Il bilancio del Comune è povero. Berlusconi se avesse vinto Lettieri avrebbe aperto i rubinetti dei fondi con una legge speciale. Chiederà al premier altrettanta attenzione per Napoli?
«Prima entro in Comune e verifico concretamente la situazione del bilancio. Sono convinto che oggi a Napoli e non solo, tutte le autorità, ciascuna per le proprie competenze si metteranno a lavorare per il bene della città. Dico sì al dialogo con Berlusconi. E devo dire che dalle telefonate che ho avuto - anche da membri del governo e della giunta regionale oltre che dal presidente della Camera Fini - non sono preoccupato».

Insomma sull\'asse Napoli-Roma si può lavorare badando solo alle Istituzioni?
«Nel momento in cui mi pongo come garante della legalità credo di poter ottenere il massimo dei contributi per Napoli. Ma nessuna legge speciale. Il risultato elettorale è stato molto forte il governo sta in difficoltà e credo che farmi la guerra sia inutile».

DiDi Pietro De Magistris

Veniamo alla composizione della giunta: pescherà nell\'area dei riformisti storici della quale ha fatto parte anche Giorgio Napolitano?
«Può essere uno dei bacini in cui pescare. Quanto a Umberto Ranieri (il piddino carissima a Giorgio Napolitano, ndD) c\'è un dialogo interessante, ma ritengo che la giunta debba essere caratterizzata da persone che rappresentano la novità. Non sarà lui il vicesindaco. Ho iniziato a lavorare sulla squadra e mi auguro di poterla definire nel più breve tempo possibile».

I nomi.
«Il vicesindaco deve essere una persona di mia assoluta fiducia, sto lavorando perché sia donna e giovane. Il totoassessori non mi appassiona. Riccardo Realfonzo, Tommaso Sodano, Alberto Lucarelli, ma anche Raffaele Del Giudice, sono nomi su cui sto ragionando, ma potrebbero anche non essere inseriti nella mia giunta perché ho preso un impegno sulla presenza di donne e giovani».

Come procederà?
«Consulterò i partiti e mi aspetto indicazioni di qualità. Però ho la mia scaletta anche io nella formazione della giunta. Intendo consultarmi con il mondo dell\'università, delle forze produttive, gli industriali, i commercianti e terzo settore. Voglio dialogare sull\'attuazione del programma e chiederò anche nomi. Moderati e cattolici saranno nella mia giunta. Voglio giovani e discontinuità, eviterò personaggi che in qualsiasi modo hanno avuto a che fare con il passato. Pasquino lo voglio presidente del consiglio e mi consulterò certamente anche con lui per la formazione della giunta».

DEDE MAGISTRIS ESULTA

Lei si troverà con una macchina amministrativa non sua. Dal direttore generale, al segretario, passando per il capo dei vigili urbani. Cosa farà lo spoil system?
«Dico quello che ho sempre detto. Prima devo entrare a Palazzo san Giacomo e verificare. Poi decido, ascolterò gli interessati e tutti quelli che hanno un ruolo. Devo capire ciò che è stato fatto e quello che non è stato fatto. Direttore generale e capo dei vigili urbani e in generale tutte le figure apicali saranno le prime scelte che farò».

Ha preparato la sua famiglia a una simile fatica?
«Guadagnerò meno che da europarlamentare, mia moglie, che ringrazio perché senza di lei tutto questo non sarebbe stato possibile, perderà il lavoro perché si dovrà trasferire da Catanzaro e i miei figli dovranno rifarsi nuovi amici. L\'amore che ho per Napoli si vede anche in queste cose: darsi alla propria città senza nulla a pretendere».

2- IL \"RIBALTONE\" DI DE MAGISTRIS: DA ACCUSATORE A FAN DEL COLLE
Fabrizio Roncone per il \"Corriere della Sera\"

NAPOLITANONAPOLITANO

C\'è stato un tempo in cui Luigi de Magistris- sei giorni fa eletto trionfalmente sindaco di Napoli - si rivolgeva così al Presidente Giorgio Napolitano (e non era troppo tempo fa, ma venerdì 12 marzo 2010: tra vassoi fumanti di fettuccine ai funghi porcini e maialini arrostiti, al ristorante «Ai Due Ponti» , Roma, via Flaminia Vecchia, faceva l\'ospite d\'onore, come europarlamentare dell\'Idv ed ex magistrato, del primo Cenacolo di marzo, salotto conviviale).

Sentite. «Napolitano, scusate, mica è il Papa! E secondo me non difende in modo adeguato la Costituzione. No, non sono contento di come interpreta il suo ruolo. Ho avuto modo di rendermene conto già nella mia vicenda di pubblico ministero, quando intervenne in vicende interne alla magistratura. Poi c\'è stato il lodo Alfano: avrebbe dovuto rispedirlo indietro con un messaggio alle Camere, e invece non l\'ha fatto. E poi ancora c\'è stata la vicenda dello scudo fiscale... Ecco, sono queste le ragioni che mi portano a dire che abbiamo un Capo dello Stato del tutto inadeguato» .

Cercarono di placarlo. Ma lui, netto, continuò. «Deluso da Napolitano? No. Perché è un uomo del sistema, che proviene dall\'ala migliorista del Pci, quella coinvolta in Tangentopoli. Lui è questo, perciò non mi ha deluso» . De Magistris ruvido, irrispettoso. Ma, evidentemente, non definitivo. Il suo atteggiamento nei confronti del Presidente della Repubblica è infatti lentamente, e notevolmente, mutato. Quando è accaduto? E cosa, soprattutto, è accaduto?

NapolitanoNapolitano e Obama

Vediamo. I primi segnali più espliciti sono giunti nei giorni della rovente campagna elettorale napoletana. Più volte, e sempre scatenando bordate di applausi d\'approvazione tra coloro che lo ascoltavano, de Magistris ha usato nei confronti del Capo dello Stato toni concilianti, un miscuglio di rammarico e apprezzamento. «Devo ammettere che...» . «Beh, devo proprio riconoscere che...» . Un crescendo. Finché lunedì pomeriggio- saranno state le 19, se la memoria non inganna - appena avuta la certezza matematica di aver vinto il ballottaggio con Gianni Lettieri, de Magistris chiama il Quirinale e chiede di poter parlare con il Presidente.

E il Presidente, risponde. Il neo sindaco emozionato: «Ci tengo molto, signor Presidente, a sottolineare proprio a lei la portata di questa vittoria... una vittoria democratica e popolare, scatenata da una voglia di riscossa civile che è partita dal basso, pacificamente e coinvolgendo soprattutto i giovani...» . Pacata la risposta di Napolitano, che de Magistris stesso - soddisfatto - riferisce: «Mi ha fatto i complimenti, ricordandomi che fare il sindaco di Napoli è uno dei compiti più difficili che esistano» .

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Un de Magistris, come si vede, assai diverso (superfluo a questo punto ricordare anche la lettera polemica pubblicata dal Fatto, che egli indirizzò al Quirinale, il giorno dopo essersi dimesso dalla magistratura). L\'atteggiamento nei confronti del Quirinale è ufficialmente mutato. Ed è lui stesso, de Magistris: in una pausa dell\'incontro con il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, ad ammetterlo. «Sì, negli ultimi mesi ho davvero molto apprezzato la convinta difesa della Costituzione attuata da Napolitano di fronte ai tentativi eversivi di chi voleva demolirla. Tentativi messi in atto - spiega de Magistris - anche da chi ricopre alte cariche istituzionali» .

DEDE MAGISTRISI BEVE AD UNA FONTANA PUBBLICA

Non sembra nemmeno lui, de Magistris. Com\'è spiegabile un simile cambiamento? Facciamo rispondere all\'onorevole Umberto Ranieri del Pd, da sempre assai vicino al Presidente Napolitano e tra i primi, a Napoli, a schierarsi con de Magistris nei giorni del ballottaggio. «Guardi, le dico solo questo: il fatto che de Magistris, appena eletto sindaco, abbia avvertito l\'esigenza di rendere omaggio al Capo dello Stato, dimostra una sua intelligenza politico istituzionale, oltreché una nuova maturità. Ora, naturalmente, l\'attende un lavoro complesso...» . Da un paio di giorni gira voce che ad aiutarlo, in giunta, possa essere Lucia Valenzi, figlia di Maurizio, sindaco di Napoli dal 1975 al 1983 e - tra l\'altro- grande amico di Napolitano.

 

 

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