1- SULLA VITTIMA DEL PRIMO LINCIAGGIO MEDIATICO PLANETARIO GRAVA L’OMBRA DI OBAMA - 2- C’ERANO RUGGINI TRA IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE E IL TESORO USA: LA GESTIONE PER IL RISANAMENTO DEL DEBITO GRECO DA PARTE DI DSK FACEVA Sì CHE L’ATTENZIONE SI FOCALIZZASSE SULLA SITUAZIONE ALTAMENTE INSOSTENIBILE DELLE FINANZE PUBBLICHE AMERICANE. ED È OPINIONE DIFFUSA A WASHINGTON CHE NULLA DI SOSTANZIALE VERRÀ FATTO FINO AL 2013, FINO A DOPO CIOÈ LE PROSSIME ELEZIONI PRESIDENZIALI (COME SILVIO) - 3- PUTIN HA SEMPRE SOSTENUTO CHE SAREBBERO STATI GLI AMERICANI A FREGARE IL VECCHIO PORCONE PERCHÉ AVEVA SCOPERTO CHE “ERA SPARITO L’ORO CUSTODITO A FORT KNOX” - 4- I SOCIALISTI FRANCESI SPOSTANO LE PRIMARIE: SOLO DSK PUò BATTERE IL NANO SARKò -

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1- SUL CASO L\'OMBRA DEL DEBITO USA
Mario Margiocco per Sole 24 Ore

Due note hanno subito stonato nella vicenda boccaccesca dell\'ex direttore del Fondo Monetario, Dominique Strauss-Kahn, arrestato il 14 maggio a New York per violenza contro una cameriera dell\'albergo dove alloggiava. Non convinceva che si fosse trattato di un brutale assalto, e non delle ricorrenti pesanti avances che in modo colpevole l\'impenitente Strauss-Kahn ha più di una volta riservato a studentesse colleghe e collaboratrici. E secondo, l\'enfasi che le autorità americane decidevano di dare al caso. Due stonature oltre a quella, clamorosa e più che una stonatura, offerta da Strauss-Kahn stesso.

DominiqueDominique Strauss Kahn arrestato

È sacrosanto che anche un potente venga fotografato in manette fiancheggiato da due poliziotti, se esistono elementi di colpevolezza che nel caso non sono ancora del tutto, neppure dopo le ultime ammissioni degli inquirenti rivelate dal New York Times, dissipati. Ma prudenza avrebbe suggerito, una volta scattata e distribuita la foto, di gestire l\'episodio con maggiore riservatezza.

BARACKBARACK OBAMASTRAUSSSTRAUSS

Invece, e questa è la seconda e più significativa nota stonata, le autorità di New York hanno deciso di dare al caso il massimo di pubblicità. Ammettendo le telecamere all\'udienza preliminare, fatto non automatico negli Stati Uniti dove, dal processo del 1935 per il rapimento e l\'uccisione di baby Lindbergh, il figlio del trasvolatore atlantico Charles Lindbergh, fotografie e cineprese e poi telecamere sono state prima sempre, poi in molti casi tenute lontano dalle aule giudiziarie, per non ripetere l\'orribile atmosfera da circo in cui si concluse quel processo.

straussstrauss a pocesso

Solo i disegnatori riproducevano e spesso ancora riproducono udienze e scene in aule giudiziarie. Varie altre misure adottate, dall\'isolamento in carcere alla pesantezza della cauzione alle strette misure di libertà vigilata confermano la volontà di usare la mano pesante.

Possibile che fin dall\'inizio nessuno degli inquirenti avesse nutrito qualche dubbio?

È inoltre certo che una volta resisi conto del ruolo pubblico del ricercato e poi dell\'arrestato Strauss-Kahn le autorità di New York abbiano avvertito il ministro della Giustizia a Washington e questi il Tesoro, che del Fondo è negli Stati Uniti il diretto interlocutore ed era in passato, di fatto, il padrone.

Che il via libera per il trattamento di Strauss-Kahn sia venuto dai massimi livelli di Washington è più che un\'ipotesi. Magistratura indipendente? Certo, ma non nelle procedure con un cittadino straniero di tale rango, possibile prossimo presidente della Repubblica francese. E allora non resta che chiedersi perché.

SARLOZYSARLOZY E STRAUSS KAHNStraussStrauss Kahn IN TRIBUNALE

C\'erano ruggini tra il direttore del Fondo e il Tesoro, anche per la gestione del caso del debito greco e degli altri paesi traballanti della periferia europea. A difesa dell\'euro, con un occhio forse anche all\'imminente propria partecipazione alle presidenziali francesi, Strauss-Kahn aveva schierato le migliori batterie del Fondo.

Poi tutto si è ricomposto con l\'appoggio americano alla candidatura di Christine Lagarde, il ministro dell\'Economia di Parigi, da cinque giorni successore di Strauss-Kahn al Fondo.
Questo non cancella però il fatto che, almeno dagli anni di Nixon, esistono nell\'élite americana due scuole per quanto riguarda i rapporti con l\'Europa.

La prima considera gli europei più di impaccio che altro, spesso capaci solo di legare le mani all\'America, e trovava la sua massima espressione nei primi anni di Reagan nella famosa, poco gentile frase attribuita al suo ministro del Tesoro, Donald Regan. A chi gli ricordava il gravoso peso per l\'Europa della politica monetaria americana di aumento dei tassi, fino al 1982, rispondeva: «We upped ours, up yours», con un pesante doppio senso.

La seconda scuola riconosce agli europei, nonostante frizioni, interessi diversi e spesso palese concorrenza, il ruolo di alleati utili e, in varie situazioni, non facilmente sostituibili, perché i più simili all\'America.

STRAUSSSTRAUSS La cameriera nascosta sotto un lenzuolo dagli agenti FBI LagardeLagarde e Strauss Kahn

Quanto alla posta in gioco oggi, è chiaro che più i guai dell\'Europa e dei suoi grandi debitori sono dominanti sulla scena internazionale, meno attenzione si focalizza sulla situazione per nulla rosea delle finanze pubbliche americane. Sono su un binario altamente insostenibile. Ed è opinione diffusa a Washington che nulla di sostanziale verrà fatto fino al 2013, fino a dopo cioè le prossime elezioni presidenziali.

Si potrà aspettare fino ad allora? I mercati continueranno a finanziare il debito pubblico americano? Sì, se non c\'è alternativa, che al momento può venire solo dall\'area euro. No, se non a costi nettamente più alti, se l\'Europa dell\'euro potrà rappresentare un rifugio alternativo credibile, nel breve-medio periodo.

L\'aver cancellato di colpo dalla scena Strauss-Kahn ha fatto temere per due o tre settimane che la strategia di intervento in Grecia, e altrove, fosse a grave rischio. Poi, gradatamente, e con comprensione anche delle buone ragioni di chi criticava l\'esponente socialista francese e il suo approccio, si è trovata una ricomposizione.

STRAUSSSTRAUSS KAHN UN COLPEVOLE QUASI PERFETTO

Gli inquirenti di New York hanno alla fine dimostrato correttezza, ammettendo che il loro caso non poggiava su basi del tutto solide. I risvolti politico-finanziari del caso Strauss-Kahn potrebbero seguire.


2- LA «PROFEZIA DI MAGGIO» E I SOSPETTI RUSSI: LA RIVINCITA DEI COMPLOTTISTI
Guido Olimpio per Corriere della Sera

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Dominique Strauss-Kahn si comporterà come il conte di Montecristo. Accusato ingiustamente, preparerà la sua tremenda vendetta. Il paragone - forzato - è di un commentatore francese, forse davvero convinto che il politico socialista sia rimasto vittima di un complotto. E chi interpreterà il ruolo del perfido banchiere Danglars, l\'uomo che provocò l\'arresto del conte? La scelta è ampia. Dipende da chi parla.

Sin dal giorno dell\'arresto, soprattutto in Francia, sono circolate le storie più strane sulla «trappola» tesa a DSK nella stanza del Sofitel a New York. Amici e compagni di partito, pur conoscendo i disinvolti comportamenti di Strauss-Kahn verso le donne, dicevano: «Non è possibile che abbia violentato Nafissatou. Lo hanno incastrato per toglierlo di mezzo dalla scena politica» .

Strauss-KahnStrauss-Kahn PRIMEPRIME PAGINE STRAUSS KAHN

Qualcuno, sapendo che l\'allora presidente del Fondo monetario si prendeva delle libertà con le cameriere, ha pensato ad un piano semplice quanto efficace. Gli mandiamo una donna nella stanza e lui farà il resto. Poi scatterà la denuncia. Uno scenario con una variante. Strauss-Kahn stava aspettando una ragazza per un appuntamento «al buio» e quando si è trovato davanti la cameriera guineana pensava che fosse consapevole del gioco.

Invece, lei era all\'oscuro e l\'incontro è diventato uno stupro. Se è vera questa teoria chi è il mandante? L\'entourage di DSK ha alluso a molti presunti sospetti. Il primo, ovviamente, era il rivale delle presidenziali: l\'attuale capo di Stato Nicolas Sarkozy. E si è parlato di azioni clandestine dei servizi speciali dell\'Eliseo.

STRAUSSSTRAUSS KAHN IN MANETTE 2

Le «ombre» , ben informate sugli atteggiamenti privati del socialista Strauss-Kahn, hanno teso la rete usando Nafissatou come esca. Quanto è avvenuto al Sofitel «sembrava già scritto» . Nelle prime pagine di un libro uscito in Francia e dedicato al caso si legge la profezia di una funzionaria di un ministero. È il 6 aprile, oltre un mese prima del fattaccio. «DSK esploderà in volo... Sarà polverizzato da una bomba atomica, da uno tsunami. Avverrà in maggio. Non potrà nemmeno partecipare alle primarie del partito» .

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L\'autore del libro, Michel Taubmann, ha precisato che la sua fonte ha confermato la versione anche dopo l\'arresto. In alternativa al grande complotto c\'è quello «occasionale» : la cameriera, una volta scoperta l\'identità del suo presunto aggressore, ha deciso di «spennarlo» seguendo i suggerimenti di qualcuno. Dalle trame francesi si è passati a quelle internazionali.

StraussStrauss Kahn e Segolene

«I russi vogliono farmi fuori dal Fondo» , avrebbe confidato Strauss-Kahn. E ciò ha alimentato le voci su Putin o sulla battaglia legata al destino dell\'euro. In un bizzarro sviluppo da Mosca hanno invece sostenuto che sarebbero stati gli americani a fregare Strauss-Kahn perché aveva scoperto che «era sparito l\'oro custodito a Fort Knox» .

Racconti da romanzo, dove tutto è possibile, anche l\'impossibile. Una storia che non va considerata chiusa. Strauss-Kahn fino a poche settimane fa era un uomo perduto. Ieri è apparso sollevato. Ma deve ancora dimostrare di non aver fatto nulla di male. Il mantello del conte di Montecristo può attendere.

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3- TENTAZIONE SOCIALISTA: E SE SFIDASSE SARKOZY?
Stefano Montefiori per Corriere della Sera

La Francia del post-post Sofitel: parata trionfale di Porsche Panamera sugli Champs Elysées, effigie di Saint\'Anne Sinclair su tutti i francobolli, avances lecite al posto del bonjour alle signore, crisi di nervi di Martine Aubry che si era appena candidata dopo mille esitazioni.

Nelle battute che accompagnano la clamorosa - seppur parziale - liberazione di Strauss-Kahn c\'è tutto lo choc di un Paese che stava appena ritrovando l\'equilibrio. In un mese e mezzo la Francia è cambiata; adesso può riavvolgere il nastro? Soprattutto, DSK può tornare, candidarsi e vincere?

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Dopo una giornata di burocratici appelli alla riflessione, con la rivale Ségolène Royal che terrorizzata ripeteva «ma no, vediamo, è troppo presto, lasciamogli tutto il tempo di decidere» , il coraggio lo ha trovato l\'altro protagonista delle primarie socialiste, François Hollande: «Non ho alcun dubbio, bisogna spostare la data di presentazione delle candidature per permettere a Dominique di presentarsi» .

MARTINEMARTINE AUBRY

Dopo il ko - che sembrava definitivo, ma non lo è più - di DSK il 14 maggio scorso, Hollande è balzato in testa ai sondaggi tra gli esponenti socialisti che, a ottobre, si sfideranno nelle primarie per scegliere chi debba affrontare il presidente uscente Nicolas Sarkozy. Per iscriversi c\'è tempo fino al 13 luglio, cioè cinque giorni prima della nuova udienza a New York, confermata per il 18 luglio.

L\'avvocato Benjamin Brafman si dice sicuro che il 18 Strauss-Kahn verrà finalmente prosciolto, e anzi potrebbero verificarsi nuovi colpi di scena a lui favorevoli ancora prima. Ma la scadenza parigina del 13 luglio arriva comunque troppo presto, ed è per questo che Hollande - interpretando un sentimento diffuso tra i militanti e i tanti fedelissimi di Strauss-Kahn all\'interno del partito - propone di «prorogare il termine alla fine di luglio o anche, se necessario, alla fine di agosto» .

DominiqueDominique Strauss Kahn Franc ois Hollande et Se gole ne Royal

Il cammino di Strauss-Kahn verso l\'Eliseo è sembrato inesorabile fino al sabato mattina del Sofitel, poi impossibile; con la svolta di ieri, i giochi si riaprono davvero. «La verità fa progressi, vorrei che avanzasse ancora più rapidamente» ha detto Martine Aubry, che martedì scorso si era dimessa da segretaria del Partito socialista per presentare - finalmente, dopo tante incertezze - una candidatura che ha raccolto la maggioranza degli orfani di Strauss-Kahn.

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La figlia di Jacques Delors era legata a DSK dal «patto di Marrakesh» : in sostanza lei si sarebbe tirata indietro qualora DSK, al tempo direttore generale del Fmi, avesse deciso di presentarsi. Quel patto è ancora valido? A giudicare dalle lacrime della Aubry quando DSK è stato incriminato, e dalla gioia di ieri nel vederlo libero, sembrerebbe di sì. I socialisti sanno che Dominique Strauss-Kahn è capace di battere Sarkozy: l\'asso è miracolosamente ricomparso nella manica, difficile privarsene.

librolibro strauss kahn

«La sua presenza con noi sarebbe determinante per avere successo alle elezioni presidenziali » dice Jack Lang, che lo ha difeso senza esitazioni sin dal primo giorno. Resta da vedere se il protagonista di questa inimmaginabile vicenda avrà la forza di riprendere la corsa là dove l\'aveva interrotta.

Il compagno di partito e amico Julien Dray ha la risposta: «Dominique è stato vittima del primo linciaggio mediatico planetario. Credo di conoscere un po\' il suo carattere: se sopravvive a questa prova, avrà voglia di mangiarsi il mondo» .

 

 

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