1- TANGENTI ROSSE PER IL PARTITO DEMOCRATICO, VOLI DI LUSSO GRATIS PER IL MAGO DALEMIX - 2- IL PRESIDENTE DEL COPASIR - NEL TIMORE DELLO SCANDALO - SI SCAPICOLLA A RIVELARE DI AVER VIAGGIATO SENZA PAGARE 5 VOLTE SUI JET DELLA SOCIETÀ CHE VERSAVA BUSTARELLE A PRONZATO, CONSIGLIERE ENAC E RESPONSABILE TRASPORTI DEL PD - 3- MA PIÙ CHE DEGLI AEROTAXI PRESI A SBAFO, IL GRANDE TIMONIERE (DELL’IKARUS) FAREBBE BENE A PREOCCUPARSI DELLE VERE E PROPRIE TANGENTI. FINITE GRAZIE A UN SISTEMA CODIFICATO UN TERZO A UN CONSULENTE AMICO DI D’ALEMA, UN TERZO ALLA FONDAZIONE DALEMIANA ITALIANI-EUROPEI E UN TERZO AL PD DEL COMPAGNO (DI MERENDE) BERSANI - 4- IL PROPRIETARIO Di “ROTKOPF AVIATION” (I VOLI OFFERTI A D’ALEMA SAREBBERO PIÙ DI CINQUE) INCASTRA ANCHE LA GOVERNATRICE DELL’UMBRIA CATIUSCIA MARINI: SI PARLA DI 20MILA EURO COLLEGATI PRESUMIBILMENTE ALLA SPONSORIZZAZIONE DI UMBRIA JAZZ

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1- UN TERZO DI TANGENTI AL PD, A D\'ALEMA VOLI DI LUSSO GRATIS -
Franco Bechis per Libero

VIGNETTAVIGNETTA KRANCIC SU BERSANI E PRONZATO

Massimo D\'Alema ha offerto una primizia alla procura di Roma. Ieri ha rivelato a mezzo stampa - tramite portavoce - di avere in effetti viaggiato a sbafo cinque volte nel 2010 su aerei della Rotkopf di Riccardo e Viscardo Paganelli, che potevano volare grazie a permessi debitamente oliati rilasciati dall\'Enac su pressione di Franco Pronzato, consigliere dell\'ente e responsabile trasporti del Pd.

La procura non sapeva di quei voli, perché il nome di D\'Alema generosamente ospitato dall\'allegra compagnia finita in gattabuia, non compariva fra le carte sequestrate. Il leader Pd - nel timore dello scandalo- ha pensato bene di fare la prima mossa e mettere in piazza quei voli.

PAOLOPAOLO SCARONI GIANCARLO ELIA VALORI MASSIMO DALEMA

Ma più che degli aerotaxi presi a sbafo, D\'Alema farebbe bene a preoccuparsi delle dichiarazioni del teste chiave da cui è originata tutta l\'inchiesta su appalti e mazzette rosse dei pm Giuseppe Cascini e Paolo Ielo. Perché lì non sono in ballo passaggi in aerotaxi regalati come caramelle. Ma vere e proprie tangenti. Finite grazie a un sistema codificato un terzo a un consulente amico di D\'Alema, un terzo alla Fondazione Italiani europei e un terzo al Partito democratico.

BersaniBersani con Franco Pronzatoarticle

Tutto è partito nel settembre 2010 da un imprenditore ben noto alle cronache economiche: Pio Piccini, titolare di quelle Omega srl e Themis srl nate dal tragico spezzatino di Eutelia, quello che ha messo per strada e portato ad ‘Annozero\' centinaia di incolpevoli lavoratori.

Piccini che fra i marosi di Eutelia navigava come poteva, racconta ai magistrati di avere trovato all\'improvviso la sua ciambella di salvataggio. Il miracolo avviene \"fra la fine del 2007 e gli inizi del 2008\", quando Piccini viene invitato a un dibattito della Fondazione italiani europei e conosce Vincenzo Morichini, assicuratore di fede Pd e grande amico di D\'Alema (insieme a lui e a Roberto De Santis acquistò la celebre prima barca a vela del leader Pd, Ikarus).

Morichini rassicura Piccini: non ti preoccupare, ho molte conoscenze, ti trovo io contatti e soprattutto i contratti giusti. Siccome ho una società di consulenza, per ogni contratto acquisito ti chiederò una percentuale. Fin qui tutto più o meno normale, anche se il lobbismo fatto a percentuale è cosa assai diversa e più significativa di quello indagato dall\'inchiesta sulla P4.

MASSIMOMASSIMO DALEMA TARAK BEN AMAR

Con la società di Morichini viene fatto un contratto di consulenza a prescindere dai risultati per una cifra modesta: 2.500 euro al mese. In più viene chiesto uno sforzo economico una tantum per la Fondazione Italiani europei: 15 mila euro versati dalla Themis e 15 mila euro versati da Omega. In tutto 30 mila euro regolarmente fatturati solo nella speranza di avere contratti e commesse.

FRANCOFRANCO PRONZATO

E qui che entra in scena la postilla del \"metodo Morichini\". L\'amico di D\'Alema si dà un gran daffare per Piccini. Gli fa incontrare manager di società Finmeccanica per un appalto sui sistemi di intercettazione da fornire alle procure. Poi gli fa incontrare i vertici della Regione Umbria per accreditarlo come fornitore delle Asl.

Prima di firmare contratti e commesse, ecco che arrivano le regole. Che così Piccini descrive ai pm: \"gli accordi prevedevano il riconoscimento a favore della Sdb di una percentuale sugli affari conclusi, in misura del 5,5% del fatturato, da ripartire poi in misura pro-quota fra la Sdb, la Fondazione Italiani Europei e il Partito democratico\".

MORICHINI,MORICHINI, SEDUTO

Nella testa di chi chiede quel 5,5% si tratta naturalmente di una intermediazione. Ma se Morichini più o meno poteva spacciarsi come intermediario, è chiaro ai pm che questa non possa essere la funzione né della Fondazione Italiani Europei né tanto meno del Pd. Quelli non sono intermediari. I soldi - una percentuale di circa il 2% di ogni contratto o commessa- che versano alla Fondazione dalemiana e al Pd per il codice penale sono tangenti.

Si capisce bene che con questo teste-chiave D\'Alema possa essere un po\' preoccupato. I voli? Sì, anche quelli sono poco commendevoli. Chissà quante persone c\'erano a bordo insieme al leader Pd. Se il valore di quei passaggi gratis avesse superato i 50 mila euro nel 2010, ci sarebbe anche violazione della legge sul finanziamento dei partiti, perché alla tesoreria della Camera non è stata depositata la necessaria dichiarazione congiunta.
Altrimenti è solo questione di stile.

GIANCARLOGIANCARLO ELIA VALORI MASSIMO DALEMA

D\'Alema dice che erano voli di lavoro. Lui lavora per il Copasir, organismo che non può accettare donazioni di questo genere. Se invece il lavoro era per il partito, i voli dovevano essere pagati dal Pd, non dai Paganelli. L\'avrebbe capito assai bene Enrico Berlinguer. Ma non si può chiedere quell\'etica a quel che è rimasto di quel Pci...

2- - IL PROPRIETARIO Di “ROTKOPF AVIATION” (I VOLI OFFERTI A D\'ALEMA SAREBBERO PIÙ DI CINQUE) INCASTRA ANCHE LA GOVERNATRICE DELL\'UMBRIA CATIUSCIA MARINI: SI PARLA DI 20MILA EURO COLLEGATI PRESUMIBILMENTE ALLA SPONSORIZZAZIONE DI UMBRIA JAZZ

Gian Marco Chiocci - Simone Di Meo per Il Giornale

 

C’è anche il nome di Catiuscia Marini, presidentessa piddina della Giunta regionale dell’Umbria, nei «pizzini» trovati negli uffici di Viscardo Paganelli, il proprietario della linea aerea «Rotkopf aviation» arrestato qualche giorno fa insieme a Franco Pronzato, consigliere d’amministrazione Enac ed ex responsabile del trasporto aereo per il Pd, per una storia di mazzette che rischia di travolgere il partito di Bersani in Liguria, in Umbria e nel Lazio. In questi «pizzini», l’ultimo riferimento alla Marini vedrebbe accostata una cifra di 20mila euro collegata presumibilmente alla sponsorizzazione di Umbria Jazz.


Questi documenti rappresenterebbero, nell’ottica della Procura, il «libro mastro» dei versamenti elargiti dall’uomo d’affari a politici e amministratori per un ammontare complessivo di circa 200mila euro. Ma a che titolo sarebbero stati corrisposti questi finanziamenti? CATIUSCIACATIUSCIA MARINI

  CatiusciaCatiuscia Marini

Gli investigatori sono al lavoro proprio su questo nuovo filone, che potrebbe portare a sviluppi rapidi e clamorosi, soprattutto alla luce di un’ammissione di uno dei principali protagonisti dell’inchiesta. Pronzato, infatti, ha ammesso che i 40mila euro associati al suo nome in un altro appunto scoperto durante la perquisizione della società di Paganelli rappresenterebbero una sorta di «gratifica» che il consigliere d’amministrazione Enac avrebbe ricevuto da Vincenzo Morichini, cacciatore di doti della fondazione ItalianiEuropei nonché ex comproprietario della barca di Massimo D’Alema e lobbista specializzato in appalti pubblici, ma in nome e per conto dello stesso Paganelli, per la velocità con cui l’Ente nazionale dell’aviazione civile avrebbe «licenziato» i certificati di abilitazione al trasporto passeggeri del monomotore Cessna per le due rotte dell’Isola d’Elba verso Pisa e Firenze. Soldi che, nell’interrogatorio di garanzia, Pronzato specifica di non aver mai richiesto ma di aver accettato, in due tranche, come dono natalizio e di aver poi, a sua volta, diviso con lo stesso Morichini.


Una condotta sospetta, agli occhi dei magistrati, anche e soprattutto alla luce da un’altra traccia lasciata da un bonifico bancario da 28mila e ottocento euro, pagato ancora una volta da Paganelli, a beneficio di Giuseppe Smeriglio, amico di Pronzato, per una consulenza che in realtà non c’è mai stata. In totale quasi 70mila euro finiti nelle tasche di un consigliere dell’Enac e di un suo compagno come forma di gratitudine per ungere qualche ruota? PIERLUIGIPIERLUIGI BERSANI MASSIMO DALEMA DALEMADALEMA E BERLUSCONI


Altro filone che si prospetta ricco di novità è quello che riguarda invece i rapporti tra il proprietario della «Rotkopf aviation» e D’Alema, presidente della fondazione ItalianiEuropei e numero uno del Copasir, il comitato parlamentare di controllo sull’attività dei servizi segreti. Secondo gli inquirenti, infatti, non sarebbero soltanto cinque i viaggi offerti a Baffino, nel solo anno 2010, «per situazioni di lavoro circoscritte e particolari», come hanno spiegato dall’entourage dell’ex premier, ma probabilmente molti di più. Una circostanza, questa, che di fatto lega a filo doppio D’Alema al contesto investigativo e al ruolo giocato nell’affaire da Morichini, già indagato per corruzione e frode. BERULLABERULLA A COLLOQIO DI DALEMA

3- TUTTI GLI UOMINI DI BAFFINO AMMETTONO LE MAZZETTE
Roberta Catania per Libero

Massimo D\'Alema aveva iniziato a trovarsi in una situazione imbarazzante già all\'indomani degli arresti di martedì scorso, quelli per la presunta tangente Enac. Non appena si parlò dei 40mila euro che l\'imprenditore Viscardo Paganelli (interrogato ieri dal gip diRoma nel carcere di Regina Coeli) ha detto di avere dato al membro del cda Enac in quota Pd, Franco Pronzato, il quale a sua volta (l\'altro ieri nel carcere di Genova) aveva chiarito di avere intascato per tramite di Vincenzo Morichini.

A dire il vero Pronzato aveva intascato solamente una parte di quel denaro, perché l\'ex comproprietario di Ikarus (la storica barca a vela dell\'ex premier) ed ex ad di Ina Assitalia Roma, indagato anch\'egli in questa stessa inchiesta per le proprie intermediazioni, pare fosse solito trattenere per sé metà delle mazzette che prendeva dagli imprenditori cui prometteva affari e appalti facilitati.

PaoloPaolo Ielo CATIUSCIACATIUSCIA MARINI PIERO FASSINO

Paganelli incluso, in questo caso tassato perciò di 20mila euro. L\'imbarazzo di D\'Alema, oltre che per la stretta amicizia con Morichini, cresce quando si scopre - proprio grazie al suo ufficio stampa che vorrebbe metterci una toppa - che il presidente del Copasir ha accettato cinque voli dalla società finita nel mirino dei pm di Roma, in particolare dell\'ex gip di Mani Pulite Paolo Ielo, che oggi da magistrato di Roma guarda con sospetto questo scambio di favori.

D\'Alema prese cinque passaggi aerei, tre dei quali da Roma in Puglia, a bordo dei mezzi della compagnia Rotkopf Aviation, quella sotto inchiesta per avere ottenuto un «aiuto» nella gara d\'appalto dei voli tra l\'isola d\'Elba e la Toscana e l\'aeroporto di Roma-Urbe. Il Lider Maximo accettò quei voli gratis e senza tornaconti? In teoria sì, anche se a un politico non sarebbe concesso ricevere doni di grande valore, e in più D\'Alema lo ha ricevuto da quello stesso personaggio da cui intasca anche 30mila euro.

DALEMADALEMA PRONZATO CONSORTE MORICHINI TEDESCO DAL FATTO

Non direttamente Massimo, per carità, bensì la sua Fondazione Italianieuropei, alla quale Paganelli fece due finanziamenti (perfettamente leciti) di 15mila euro ciascuno «su disposizione di Morichini». Versamenti registrati e, quindi, legali. Come aveva fatto Pio Piccini, altro imprenditore guidato da Morichini, che a verbale dice di avere «finanziato » la Fondazione di D\'Alema «con due contributi in denaro di 15mila euro».

D\'AlemaD\'Alema cade dal canotto

Nel suo caso, come raccontò davanti ai finanzieri del Nucleo Valutario, era uno dei dazi da pagare per avere «l\'assegnazione di appalti per le pubbliche forniture (..) il cui fatturato era da ripartire tra Sdb (Morichini), la Fondazione Italianieuropei ed il Partito democratico » Ad ogni modo i problemi sono nati (e forse ne nasceranno altri) quando si è aperta la prima falla.

Il Pd ha iniziato a tremare quando Morichini, l\'8 giugno scorso, ha iniziato a collaborare con i magistrati che si occupano di reati contro la Pubblica Amministrazione. Un duro colpo, avere un \"pentito\" in casa. Poi, la seconda stilettata, il centrosinistra se l\'è presa da Pronzato, che nonostante abbia dato le dimissioni da rappresentante aereo del partito, ha gettato di riflesso un\'ombra sul Pd.

GIUSEPPEGIUSEPPE CASCINI dalemadalema berlusconi

Ma il vero pasticcio il consigliere Enac è in procinto di farlo a giorni. Lo hanno annunciato ieri i suoi legali, che impugneranno l\'ordinanza di custodia cautelare al tribunale del Riesame. A questo punto i magistrati romani, Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, depositeranno gli atti dell\'inchiesta per permettere al collegio di decidere. Tra le carte, lunedì o martedì, insieme al parere degli inquirenti, è possibile che venga allegato il famigerato \"pizzino\" con i sei referenti di Paganelli.

Un foglio dove l\'imprenditore avrebbe appuntato nomi e cifre da elargire e che, finora, hanno trovato riscontro (i 40mila euro per Pronzato e i 30 mila - però legali - per la Fondazione Italianieuropei). Gli altri quattro, per un totale di 200mila euro, potrebbero mettere nei guai altri esponenti di area Pd, probabilmente più in carriera rispetto a un referente aereo. Guarda caso malelingue mormorano che studi legali di grido abbiano già ricevuto visite importanti.

 

 

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