“CHIUDO IL SIPARIO, NON POSSO STARE CON UN UOMO CHE FREQUENTA LE MINORENNI" - VERONICA ANNUNCIA DI VOLER DIVORZIARE DA BERLUSCONI: HA CAPITO DI AVER PERSO - "VOGLIO FARLO SENZA CLAMORE” - COME NO! DOPO L’ANSA, ECCO 'STAMPA' E ‘REPUBBLICA’) - (E MENTRE SI SOLLAZZAVA NOEMI, LA FIGLIA BARBARA HA RISCHIATO DI PERDERE IL FIGLIO)

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VERONICA: "NOEMI? MAGARI FOSSE SUA FIGLIA. PERCHÉ LA CONOSCEVA ANCHE PRIMA CHE COMPISSE 18 ANNI" - "NON C'ENTRANO IL PATRIMONIO E LE DIVISIONI FRA I FIGLI. SE IL PROBLEMA FOSSE QUESTO ME NE STAREI TRANQUILLA E NON MI METTEREI IN UNO SCONTRO FRONTALE CON L'UOMO PIÙ RICCO E POTENTE D'ITALIA"
Luca Ubaldeschi per La Stampa

La decisione l'ha presa. Verrà il tempo delle carte bollate e delle dispute legali, ma nel cuore e nella testa di Veronica Berlusconi c'è già ben chiaro che quella parola a lungo rimasta sospesa - divorzio - oggi non è più un tabù.

Ha già incontrato il suo avvocato e alle amiche più fidate ha confidato la scelta. I fatti dei giorni scorsi «sono un punto di non ritorno» per il suo matrimonio e non vede «alternative alla separazione». Raggiunta al telefono, la moglie del presidente del Consiglio non smentisce e si limita a un commento telegrafico: «Sono stata costretta a questo passo, non voglio aggiungere altro».

Determinata come al solito, sa che quella del divorzio è una decisione destinata a lasciare tracce non soltanto all'interno di una famiglia, ma sull'intera scena politica. Così, a chi le ha ricordato le qualità persuasive del premier, prospettandole la possibilità di un cambiamento d'idea, ha replicato che non c'è più nulla che il Cavaliere possa dire per farla recedere, per ricomporre un'ennesima volta i rapporti salvaguardando anche soltanto formalmente l'unità.

D'altronde non è un caso che non si siano più parlati da quando, martedì sera, Veronica Berlusconi ha sollevato il velo sui rapporti con il coniuge attraverso una dichiarazione all'agenzia Ansa: «Ciarpame senza pudore», era stato il suo giudizio a proposito del «caso veline», cioè la ventilata candidatura alle elezioni europee di alcune ragazze uscite da programmi televisivi e concorsi di bellezza. «Voglio che sia chiaro - aveva sostenuto - che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire».

Ma non sono state le liste per il voto di giugno la reale causa di questa sofferenza. Il problema è stata la partecipazione del premier alla festa dei diciotto anni a Napoli di una ragazza, Noemi Letizia: «La cosa ha sorpreso molto anche me - aveva detto -, anche perché non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli pur essendo stato invitato». Se si vuole parlare di casus belli, non ci sono dubbi che Veronica Berlusconi l'abbia visto lì. «Perché non mi interessa certo polemizzare sulle veline», è stato il suo sfogo, «anche se sono convinta che chi si candida a svolgere un servizio per la collettività debba avere una determinata preparazione, a prescindere dal lavoro che abbia fatto prima».

Mara CarfagnaMara CarfagnaFrancesca DelleraFrancesca Dellera

La vicenda-elezioni, nel ragionamento della moglie del premier, è servita per la coincidenza temporale. Mentre leggere sui giornali «che frequenta una ragazza minorenne, perché la conosceva anche prima che compisse 18 anni», leggere «che lei lo chiama "papi" e racconta dei loro incontri a Roma o Milano, con i genitori che evidentemente non hanno da obiettare, ecco, quello sì che è inaccettabile. Come si può restare con un uomo così?».

Con una postilla: «Che nonostante tutto questo mio marito abbia ancora un gradimenti altissimo e quindi non sia stato danneggiato dalla vicenda». Nei commenti dei giorni scorsi, per altro, sono rimbalzate ipotesi e illazioni, molte legate proprio a quell'espressione confidenziale pronunciata dalla ragazza, «papi». Chi glielo ha fatto notare ha avuto in risposta da Veronica Berlusconi poche parole: «Magari fosse sua figlia».

Quando, negli anni, sono emersi momenti di crisi nel rapporto tra il premier e la moglie, una domanda è ritornata con grande frequenza: perché lei non lo lascia? Ora la risposta prende forma. Un ruolo l'ha avuto il desiderio del Cavaliere e della moglie di provare a tenere unita la famiglia: magari le ragioni erano diverse, ma l'obiettivo in qualche modo coincidente. La first lady introduce però un elemento ancora più personale, cioè il fatto di dover accettare «il fallimento di una vita». Perché di questo si tratta, «dopo trent'anni che ci conosciamo, dopo tre figli, quando un matrimonio finisce così e non sono certo nelle condizioni di poter pensare di ricostruirmi una vita».

Evelina MannaEvelina Manna

Se quindi adesso Veronica Berlusconi ha deciso per il divorzio è perché, a suo giudizio, «nulla è cambiato da quando gli avevo rivolto un ultimatum e la misura ora è colma». Il riferimento è alla lettera a Repubblica del gennaio 2007, scritta dopo la partecipazione del Cavaliere alla cena dei Telegatti. Belle donne - il futuro ministro Mara Carfagna fra loro - e commenti galanti del premier. «Affermazioni che interpreto come lesive della mia dignità», aveva scritto, «a mio marito e all'uomo pubblico chiedo quindi pubbliche scuse, non avendone ricevute privatamente».

Le scuse arrivarono, il quadro familiare sembrò ricomporsi. L'estate scorsa, poi, ci furono anche le foto di loro due in vacanza, con i figli e Alessandro, il nipotino. La celebrazione dell'happy family? Una sintesi sbrigativa, si capisce ora. «Non è che tutto vada bene soltanto perché sono fotografata vicino a mio marito. Servirebbe uno sguardo più attento».

Molto si è parlato anche dell'aspetto economico, di un'unità preservata in nome di future spartizioni ereditarie. Alle amiche che le hanno fatto notare come anche in questi giorni qualche giornale sia tornato a battere il tasto dei soldi, Veronica Berlusconi ha riservato uno sguardo sconsolato: «Siete fuori strada, non c'entrano il patrimonio e le divisioni fra i figli. Se il problema fosse questo me ne starei tranquilla e non mi metterei in uno scontro frontale con l'uomo più ricco e potente d'Italia».

2 - "NON POSSO STARE CON UN UOMO CHE FREQUENTA LE MINORENNI"

Dario Cresto-Dina per La Repubblica

"Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale". Dopo quasi trent'anni, i due si conobbero nel 1980 e si sposarono con rito civile il 15 dicembre 1990, le strade del presidente del Consiglio e di sua moglie, già spezzate sul piano sentimentale e personale, si dividono anche giuridicamente.

Veronica Lario ha avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi, portando a termine un percorso cominciato molto tempo fa come ammise lei stessa alla fine dell'estate 2008, quando confessò che all'eventualità di una separazione stava meditando da dieci anni.

Ora ha scelto l'avvocato che la seguirà passo dopo passo davanti ai giudici: "Finalmente una persona di cui mi posso fidare fino in fondo". È una donna. Una professionista lontana dallo star system e dalla politica. L'ha sentita al telefono il primo maggio, l'avvocato era in vacanza su un'isola del Sud Italia. È stato in pratica il loro primo vertice sulla separazione. Veronica le ha spiegato: "Voglio tirare giù il sipario, ma voglio fare una cosa da persona comune e perbene, senza clamore. Vorrei evitare lo scontro". Il legale le ha risposto: "Stia tranquilla. Parto subito, prendo un aliscafo e rientro immediatamente a Milano. Lei è consapevole che non sarà facile e che dovrà sopportare attacchi pesanti? È sicura di volerlo fare?".

Nella risposta non ci sono state esitazioni: "So tutto. Voglio andare avanti". Ieri le due donne si sono incontrate a Macherio per studiare la strategia e si rivedranno molto presto, all'inizio della settimana. Vogliono stringere i tempi, evitare il contropiede di un uomo sempre molto abile a ribaltare le situazioni, capace di convocare una conferenza stampa per dire che il divorzio lo ha deciso lui per primo, e non la "signora".

noeminoemi

Naturalmente nei giorni scorsi Veronica ne ha discusso con i figli e le persone più vicine, un paio di amiche molto care, sottolineando ancora una volta le ragioni del suo distacco dalla vita pubblica del marito e insistendo sull'importanza che rappresenta per una donna come lei il valore della dignità: "Ora sono più tranquilla - ha confidato loro - . Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni".

Per i suoi ragazzi - Barbara di 24 anni, Eleonora di 22 che studia negli Stati Uniti e Luigi di 20, il più legato al mito imprenditoriale e politico del papà - sono state ore di grande amarezza e di sofferenza, ma alla madre tutti e tre hanno assicurato che rispetteranno ogni sua decisione per dolorosa possa essere: "Non muoveremo mai un dito contro nostro padre, ma tu mamma fai ciò che ti fa stare bene".

L'inizio della fine arriva la mattina di martedì 28 aprile. Veronica guarda i giornali, la sua attenzione si sofferma sull'articolo di "Repubblica" che svela come nella notte di domenica il premier si sia presentato a sorpresa in una villetta di Casoria, dove si celebravano i diciott'anni di Noemi Letizia.

Lei è bella, bionda, studia da grafica pubblicitaria a Portici e sogna una carriera televisiva, tanto che avrebbe inviato il suo "book" fotografico al presidente del Consiglio in persona. Un album che avrebbe provocato la scintilla. Accanto a Noemi ci sono il padre Elio e la madre Anna.

La ragazza chiama Berlusconi "papi", ai giornalisti dirà più tardi che lo conosce da tempo e che spesso lo va a trovare a Milano e Roma, "perché lui, poverino, lavora molto e non può sempre venire a Napoli". Il Cavaliere le ha portato un regalo, una collana d'oro giallo e bianco con pendente di brillanti. C'è chi mormora anche le chiavi di un'auto, ma Noemi smentisce.

Veronica legge e rimane stupefatta, chiama al telefono un'amica: "Basta, non posso più andare a braccetto con questo spettacolo". A Roma infuria la polemica sulle "veline" pronte a entrare nelle liste elettorali del Pdl e ci sono, soprattutto, quella ragazzina di Casoria, Noemi, e la sua mamma Anna che si rivolgono a Berlusconi con gli affettuosi diminutivi di "papi" e "papino". Veronica non ce l'ha né con le giovani donne aspiranti europarlamentari né con Noemi. Interpreta la loro parabola quasi epicamente, come "figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica". La sconcerta, però, che il metodo da "ciarpame politico" non faccia scandalo, che quasi nessuno si stupisca, che "per una strana alchimia il paese tutto conceda e tutto giustifichi al suo imperatore", come racconta a chi le sta vicino.

Quell'imperatore è ancora suo marito ed è il padre dei suoi figli, un padre che, seppure invitato, non ha mai partecipato alla festa dei loro diciott'anni. Di fronte alla nuova pubblica offesa sceglie di replicare pubblicamente con una dichiarazione che manda all'agenzia Ansa soltanto dopo le dieci di sera. È stato infatti un giorno di angoscia a villa Belvedere. Barbara, incinta di sette mesi del suo secondo figlio, è stata ricoverata all'ospedale San Raffaele. Sono lunghe ore di ansia, c'è il rischio di un parto prematuro. Veronica Lario ha in casa il nipotino Alessandro, chiede alla segretaria Paola di fermarsi fino a mezzanotte. La misura è colma, il "ciarpame" non è soltanto politico.

La mattina successiva Berlusconi dalla Polonia attiva la cortina fumogena e la contraerea dopo una notte di rabbia. Ordina che le "veline" spariscano quasi tutte dalle liste europee, ridimensiona il rapporto con Noemi a una antica conoscenza con il padre ex autista di Craxi (notizia poi smentita da Bobo Craxi e cancellata comicamente addirittura da un comunicato di Palazzo Chigi) e liquida con una battuta maschilista e greve l'indignazione della moglie, evitando di pronunciarne il nome e il ruolo: "La signora si è fatta ingannare dai giornali della sinistra. Mi spiace". Rientrato a Roma, annulla un incontro in calendario per il giorno successivo con il presidente della Camera Gianfranco Fini.

VERONICA larioVERONICA lario

La sua intenzione è di andare a Milano, come fece due anni or sono, per ricucire lo strappo con Veronica. Non ci andrà, lo ferma la sua fidatissima segretaria Marinella. Veronica Lario, infatti, l'ha appena chiamata: riferisca a mio marito che non mi si avvicini, non ho più nulla da dire e nulla da ascoltare, tutte le parole sono state consumate.

Giovedì i giornali del Cavaliere e i blog del Pdl fanno capire all'ex first lady di Macherio che aria tira. Dietro al "come si permette?" si scatena una minacciosa muta di cani. Il quotidiano "Libero" pubblica nella testata di prima pagina tre fotografie in bianconero della giovane attrice Veronica Lario a seno nudo. Il messaggio è più che mai trasparente, sembra arrivata l'ora dell'olio di ricino.

Quando vede quelle fotografie la moglie del premier capisce, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere davvero sola e di essere minacciata. In quelle foto si sente "come davanti a un plotone di esecuzione qualche secondo prima della fucilazione". Alla figlia Barbara dice: "Sono molto preoccupata di ciò che potrà accadere, ma ho la libertà per andare avanti".

Cala il sipario. La lettera affidata a "Repubblica" due anni fa da Veronica era un ultimatum. Qualche ora dopo Berlusconi inviò le sue scuse pubbliche alla moglie. Era il 31 gennaio 2007: "La tua dignità non c'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento". A sigillo un grande bacio. Qualche mese dopo, ad appannaggio esclusivo dei settimanali patinati della famiglia, arrivarono le passeggiate della coppia mano nella mano nel giardino della villa in Costa Smeralda e sui moli di Portofino.

Immagini che oggi sembrano lontanissime. "Mi domando in che paese viviamo - ha raccontato Veronica l'altro giorno a un'amica - , come sia possibile accettare un metodo politico come quello che si è cercato di utilizzare per la composizione delle liste elettorali del centrodestra e come bastino due mie dichiarazioni a generare un immediato dietrofront. Io ho fatto del mio meglio, tutto ciò che ho creduto possibile. Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo avessero capito, mi sono sbagliata. Adesso dico basta".

 

 

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