Al ricevimento del Quirinale per il 2 giugno era rilassato. Disteso. Ha scherzato con tutti. Ha ironizzato su Gianni Letta vero dominus di Palazzo Chigi, come ai bei tempi. Ha cercato di ricucire con Enrico Mentana. Insomma, ha cercato di far capire che il peggio è passato. Le giornate di depressione sono alle spalle. Il caso Noemi si è instradato nella via sperata. L'altro giorno il Riformista ha riportato la sua rabbia per lo staff e i suoi consiglieri: "Nessuno è riuscito a inventarsi un diversivo, dopo un mese di titoli sui presunti rapporti con le minorenni". E allora ha dovuto pensarci lui.
BERLUSCONI MENTANA OCCHETTOA quattro giorni dal voto la super manovra diversiva è servita in tavola, i media rispondono come sempre. I temi imposti sono quelli scelti da lui. L'opposizione, a parte le quote panda previste nei telegiornali Rai, è scomparsa. Da giorni per Franceschini ci sono solo trafiletti e titoletti nei quotidiani maggiori.
VERONICA-LIBEROBasta analizzare i punti e si comprende perfettamente che il Cavaliere come al solito è riuscito a rimodulare tutto il discorso pubblico. Con buona pace del fatto che tutto si poggia su basamenti d'argilla, basta scostare un po' la sabbia e si vede il bluff.
1) LE FOTO SARDE SONO STATE BLOCCATE PER VIOLAZIONE DELLA PRIVACY DEI FIGLI DI TOPOLANEK NUDI. MA QUESTE FOTO NON SONO MAI EMERSE
I titoloni se li ricordano tutti. Sembrava che stesse scoppiando un affare di stato per la lesione della privacy di un premier straniero. I quotidiani (Corriere in primis) avevano spiegato: il blocco delle foto era dovuto al fatto che gli scatti ritraessero persino i figlioletti minorenni del premier ceco Topolanek come mamma li ha fatti. Una grave invasione della privacy, hanno lasciato intendere.
Ma oggi si scopre che nessuna foto del genere è mai stata inviata da Zappadu a "Panorama". Scrive Guido Ruotolo sulla "Stampa": "Ci sono gli scatti di maggio. Quelli del 31, che immortalano l'allora premier ceco Mirek Topolanek ai bordi della piscina. Prende il sole come mamma l'ha fatto. Sdraiato su un lettino, mentre cammina o parla al telefono. Non ci sono i suoi «ragazzi», i figli, ma due donne in bikini e un box per bambini che ancora devono imparare a camminare".
ZAPPADU BERLUSCONI, BALLERINA FLAMENCO OSPITE AEREO DI STATOTra l'altro risulta ormai evidente che le foto censurate fossero su piazza da mesi. Il fotografo Antonello Zappadu le aveva già proposte a dicembre a "Panorama", senza riscuotere successi. Poi è stato Giacomo Amadori, giornalista del settimanale e amico di Zappadu, a ricercarle, dando avvio alla trafila giudiziaria che è culminata con l'esposto di Niccolò Ghedini
2) L'ACCUSA PARLA DI 700 FOTO, MA GLI SCATTI SONO SOLO 41
L'accusa, rilanciata dagli ambienti della difesa di Berlusconi, ha parlato inizialmente di ben 700 foto intrusive dentro la casa privata del premier. Si scopre, invece che gli scatti sono solo 41, poi c'è una parte che non ha niente a che vedere con eventuali denunce e si riferisce a un luogo pubblico, l'aeroporto di Olbia. Scrive Paolo Berizzi su "Repubblica": "Mentre il temporale prende a schiaffi Pettegolandia, la lingua di terra nota come Costa Smeralda, ‘Zap', così lo chiamano gli amici, parte da un numero: 41. «Non 70, come dice Ghedini». Sono le foto ‘incriminate', quelle inviate come ‘demo' a Panorama".
3) L'ESPOSTO DI GHEDINI PRESENTANO A ROMA, MA E' COMPETENTE TEMPIO PAUSANIA, CHE AVEVA GIA' ARCHIVIATO UN CASO ANALOGO. E ROMA SEQUESTRA COMUNQUE
La Procura competente sulle foto di Villa Certosa è quella di Tempio Pausania. Eppure Ghedini presenta l'esposto alla Procura di Roma, che pur non essendo legittimata ad agire procede subito al sequestro delle foto (prevenendo qualsiasi pubblicazione), salvo solo in seguito passare il fascicolo a chi è competente (i magistrati sardi).
Insomma, la pubblicazione viene scongiurata con un blocco lampo che fa impallidire i tempi biblici della nostra giustizia, solo in seguito viene ristabilito il giusto iter. Lo spiega alla perfezione Luigi Ferrarella sul "Corriere della sera": "Perchè a sequestrare le foto sono stati i pm di Roma? Perché, pur sapendosi incompetenti, hanno ritenuto di esercitare la facoltà di disporre provvedimenti urgenti prima di trasmettere il fascicolo a Tempio Pausania, quali il sequestro finalizzato a scongiurare ulteriori conseguenze del ventilato reato o la dispersione delle prove. E perché Ghedini non ha presentato l'esposto subito a Tempio Pausania? Forse perché questa Procura ha già manifestato il proprio orientamento in materia quando ha chiesto l'archiviazione (alla quale il premier si è opposto) della medesima accusa mossa allo stesso fotografo per analoghe foto (ragazze sulle ginocchia di Berlusconi a Villa Certosa) pubblicate nel 2007 da Oggi".
ghedini taormina previtiIl merito dell'operazione è certamente quello di aver bloccato le foto e di aver imposto il tema della privacy per giorni sui giornali.
4) LA DIFESA DI PALAZZO CHIGI: SUGLI AEREI DI STATO SEGUITA LA NORMATIVA. MA LA DIRETTIVA E' PRECEDENTE AL VOLO DI APICELLA
Un'altra chiave giocata da Palazzo Chigi, che ha aperto i giornali, è quella di aver seguito la normativa vigente sui voli di Stato. Lasciando da parte il fatto che proprio la normativa vigente è stata approvata solo alcuni mesi fa su decisione del presidente del Consiglio (che quindi se l'è cantata e suonata da solo), emerge che le foto incriminate, quelle che ritraggono il musicante/posteggiatore Mariano Apicella mentre scende dall'aereo blu per allietare il weekend di Berlusconi in Sardegna, risalgono a prima della direttiva in vigore adesso.
Scrive ancora Guido Ruotolo sulla "Stampa": "La direttiva del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha introdotto una certa elasticità sugli ospiti a bordo, viene registrata alla Corte dei Conti soltanto il 4 agosto, mentre sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 22 agosto 2008. Cioè tre mesi dopo quel volo del presidente del Consiglio accompagnato da Apicella e dalla donna".
5) BERLUSCONI ANNUNCIA L'INCONTRO CON OBAMA, MA LA CASA BIANCA NON CONFERMA
Un altro tassello fondamentale del blitz mediatico di Berlusconi per spostare l'attenzione delle aperture dei media dal Casoria-Gate viene dall'annuncio che finalmente il premier italiano si incontrerà con il presidente americano Obama. L'annuncio, venuto dal presidente del Consiglio in persona lo scorso weekend, è stato sparato pure in apertura del "Corriere" lunedì 1° giugno. Eppure ancora nessuna conferma dalla Casa Bianca.
Scrive Claudio Tito su "Repubblica": "Nessuno a Via del Plebiscito nasconde la paura che le ultime vicende abbiano intaccato l'immagine del presidente del consiglio all'estero. Basti pensare che ancora ieri Berlusconi ha confermato l'incontro con il presidente Usa, Barak Obama: «E tutto a posto. Andrò in America». Eppure da Washington ancora non è arrivato la conferma ufficiale. Con ogni probabilità arriverà alla fine di questa settimana.
Ma molti temono che il ritardo con cui agisce la Casa Bianca sia un modo per prendere le distanze. Un sospetto confermato nei giorni scorsi dai rappresentanti della diplomazia italiana negli States che hanno spiegato al governo italiano di non aver riscontrato entusiasmo nello staff di Obama".