L’ULTIMA TENTAZIONE DI PAPI: MI INGINOCCHIO DA PADRE PIO E RICONQUISTO I CATTOLICI - CESTINATE LE MUTANDE PAZZE DI BARI E CASORIA, ECCO A VOI “SAN SILVIO GODETTI” - LA CHIERICHETTA CHE LO SCORTA A PIETRELCINA è LA BONISSIMA NUNZIA DE GIROLAMO - IL PARADOSSO CATTOLICO: ORA CHE NON VIVE PIù MORE UXORIO CON LA FALSONICA VERONICA (SPOSATA IN COMUNE) IL PUZZONE DI VILLA CERTOSA NON è Più PECCATORE!

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1 - PADRE PIO, L'ULTIMA TENTAZIONE DI SILVIO
Mattia Feltri per "La Stampa"

"C'è una cosa che Silvio Berlusconi deve capire». La cosa è questa: il divorzio da Veronica Lario, per la dottrina cattolica, è un bene. E di consiglieri cattolici, Berlusconi ne ha parecchi: Sandro Bondi, Gianni Letta, Carlo Rossella, più qualcun altro di seconda fila. E gli spiegano, giorno dopo giorno, nei lunghi tempi lasciati liberi dalle fanciulle ormai messe alla porta, che un gesto di contrizione darebbe fiato al popolo cristiano deluso dai bagordi del talamo. Viene dunque a pennello questa storia di Padre Pio, e da Palazzo Chigi dicono che l'ipotesi di una visita ai luoghi natali del santo è davvero un caso spuntato per magia.

Nunzia De Girolamo - Copyright PizziNunzia De Girolamo - Copyright Pizzi

Insomma, la giovane e bella Nunzia De Girolamo, deputato azzurro e devota del frate di Pietrelcina, da mesi prepara la festa di Forza Italia nel Sannio e, siccome Pietrelcina nel Sannio sorge, ha in seguito deciso di conciliare la cerimonia politica con l'atto di fede. Quando già il premier aveva accettato l'invito.

«Quello che Berlusconi deve capire è che, non vivendo più more uxorio con Veronica, per la Chiesa non è più nel peccato. Veronica l'ha sposata in comune: celebrò il sindaco di Milano, Paolo Pillitteri. Carla Dell'Oglio, la madre di Marina e Piersilvio, la sposò in chiesa e non hai mai chiesto l'annullamento rotale. Dunque deve andare a confessarsi, dire che ha avuto altre donne, che ha vissuto more uxorio con un'altra signora, che tutto è finito, ottenere l'assoluzione e prendere la comunione».

E' tutto così facile? I consiglieri di Palazzo Chigi ci credono, nonostante Antonio Belpiede da Cerignola, portavoce dei frati cappuccini del convento di San Giovanni Rotondo, abbia detto al sito Pontifex che Berlusconi sarebbe «senz'altro ben accetto», ma senza omettere che Padre Pio «alcune volte ha messo alla porta del confessionale dei penitenti» a suo giudizio un pochino insinceri.

Veronica Lario BerlusconiVeronica Lario Berlusconi

E però la strategia sarebbe tracciata, e una visitina compunta a Pietrelcina non guasterà, specie se preceduta dall'ammissione pubblica («non sono un santo») dell'ex unto dal Signore. E' però ingiusto valutare il processo in termini soltanto utilitaristici. Come ricorda in un bel libro Sergio Luzzatto ("Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento", ed. Einaudi, 2007), il presidente del Consiglio conserva l'immagine del frate su una credenza ad Arcore, e ne pubblicò una seconda nel pamphlet elettorale "La vera storia italiana".

Berlusconi e Carla Dall'Oglio nel 65Berlusconi e Carla Dall'Oglio nel 65

Sebbene Berlusconi non sia ufficialmente un consacrato a Padre Pio, come lo sono Giulio Andreotti o Rosi Bindi visti spesso in ginocchio sulla tomba di San Giovanni Rotondo, in famiglia non mancano precedenti conclamati. Pochi mesi fa, il premier ricordò la devozione della madre appena morta che in suffragio del figlio recitava sei rosari al giorno; letta la notizia, un ragazzo barese regalò a Berlusconi una foto di mamma Rosa raccolta al sepolcro del Santo. E poco prima di cedere alla malattia, anche Maria Antonietta, amata sorella di Silvio, spiegò di essersi affidata al medesimo esempio.

Da novant'anni, del resto, il mondo della politica si accompagna alla guida di Padre Pio. Quando il frate sperimentava l'origine dei suoi guai con la gerarchia ecclesiastica, fu un editore fascista, Giorgio Berlutti (l'inventore dello slogan «libro e moschetto...»), a pubblicare le primissime due biografie. E il Duce in persona vergò una specie di profetica sentenza di Cassazione: «Sia benedetto Iddio per averci dato un frate come te, un Santo».

NOEMINOEMI

Negli anni tribolati gli diede una mano Alcide De Gasperi, per quanto la ritrosia dell'uomo impedisca di iscriverlo fra i fedeli. E circola la storia, verosimile ma non comprovata, di una consistente donazione arrivata dal leggendario sindaco di New York, Fiorello La Guardia.

Oggi che Padre Pio è morto da quarantun'anni, che il Vaticano lo ha canonizzato, che i suoi nemici sono più seppelliti di lui, non è difficile imbattersi in amministratori pubblici votati al culto del frate. Beppe Pisanu e Maurizio Gasparri furono in testa alla sfilata davanti alla cripta del convento quando partirono le trasmissioni di TelePadrePio. Bondi, come il premier, esibisce sulla scrivania una foto incorniciata.

Nel 2006, alla vigilia dell'elezione del presidente della Repubblica, un'escursione con preghiera di Francesco Rutelli a San Giovanni Rotondo fu interpretata come la ricerca di una sacra ispirazione. Nel 2005, uscito illeso dalla fanghiglia di Telekom Serbia, Clemente Mastella si fece pellegrino e andò a piedi da Ceppaloni a San Giovanni Rotondo «per ringraziare Padre Pio».

il set del servizio fotografio di Patrizia D'Addario, dal blog di Novella 2000il set del servizio fotografio di Patrizia D'Addario, dal blog di Novella 2000

A Napoli, poi, sarà per la tradizione, sarà perché di miracoli c'è bisogno, si sono dichiarati sia il sindaco Rosa Russo Iervolino («sono una fervida devota del frate con le stimmate», a cui attribuisce la guarigione d'una nipotina) sia il governatore Antonio Bassolino («è un Santo sociale, la cui vicenda umana e spirituale riflette quella più corale dell'intero Mezzogiorno d'Italia»).

Si potrebbe andare avanti con Pierluigi Castagnetti, Roberto Napoli, Mario Cutrufo, persino Guido Bertolaso, visto che il frate è diventato Santo protettore della protezione civile, cioè un protettore al quadrato. Ma è impossibile non citare Antonio Di Pietro che, come al solito, sa unire sacro e profano quando va al convento per trovare pace e giocare a bigliardino con fra' Modesto e padre Gerardo.

SANDRO BONDI - copyright PizziSANDRO BONDI - copyright PizziPadrePio PadrePio

2 - NUNZIA DE GIROLAMO: "SONO CATTOLICA, IL CAVALIERE NON MI HA MAI REGALATO FARFALLINE O TARTARUGHE"
Antonello Caporale per "la Repubblica"

Alta, mora, sorriso largo. Giovane ma parecchio volitiva, molto ben disposta all´impegno e alla responsabilità, Nunzia De Girolamo, trentaquattrenne deputata sannita, invita Silvio il peccatore a Pietrelcina, nella terra di Padre Pio, nella casa del Santo.

Vi raccoglierete finalmente in preghiera.
«Nooo. Lì è in programma la festa provinciale del Pdl. Essendo la coordinatrice ho pensato che fosse utile coniugare...».

Ha coniugato bene.
«Io sono profondamente cattolica».

Anche Berlusconi lo è. E, a quel che si sa, altrettanto profondamente.
«Il presidente».

Silvio.
«Non riesco a chiamarlo col suo nome. Non ce la faccio».

Le colleghe seguono con gli occhi il suo passo svelto. Il presidente la vuole sempre accanto a sé.
«Mi impegno tantissimo, la politica è la mia vita».

Se c´è un pizzico d´invidia è molto comprensibile. Il sentimento è umanissimo.
«Io sorrido, non bado. E comunque, volessi, potrei dire delle cose...».

Carlo Rossella - copyright PizziCarlo Rossella - copyright Pizzi

Potrebbe.
«Io parlo con Casini. Parlo con Di Pietro. Parlo con D´Alema».

Ha personalità e il tempo non lo vuole osservare scorrere invano. Ricorda Heidegger? Noi siamo il tempo.
«Mi do molto da fare».

Adesso lei e lui da Padre Pio.
«Non è sicuro».

Il presidente è un peccatore.
«Anch´io sono una peccatrice».

Siamo tutti macchiati dal peccato.
«Non mortale però».

Quelli soliti.
«Normali, diciamo».

Berlusconi forse avrà peccati più grandi da confessare.
«I miei sono più piccoli (forse perché sono più giovane eh eh)».

Farfallina?
«No».

Tartarughina?
«Non mi ha fatto regali».

Strano.
«Perché strano?»

Ha sempre un pensiero per tutte e un dono per ciascuna.
«A me niente. Politica e politica».

GIANNI LETTA E BRUNO VESPA - copyright PizziGIANNI LETTA E BRUNO VESPA - copyright Pizzi

Le inviò il bigliettino in Parlamento: "Gabry, Nunzia, siete libere...". Ma lei secchiona, volle restare incollata alla sedia di deputata.
«Ero stata appena eletta».

Brava. Va veloce e punta in alto. Tra dieci anni?
«Ministro dell´Agricoltura».

Ottimo: gran bel ministero. Di peso.
«Le nostre radici e il nostro futuro. Sono di Benevento e so quali potenzialità questo dicastero è in grado di sviluppare».

E tra cinque anni dove vorrebbe essere?
«Al ministero dell´Agricoltura».

Caspita! E se ci fosse un improvviso rimpasto nelle prossime settimane, una crisi-lampo.
«In questo caso il presidente valuterebbe».

Però Nunzia si vedrebbe bene...
«Le ho detto e confermo: Agricoltura».

nozze di silvio berlusconi veronica lario nozze di silvio berlusconi veronica lario

3 - "LA VISITA SENZA CONFESSIONE NON È UN SEGNO DI PENTIMENTO"
Da "la Repubblica"
- «Fino a che non si viene a confessare, io non posso sapere la vera storia della sua vita. Per noi è un pellegrino che viene a pregare Padre Pio». Frate Antonio Belpiede, portavoce dei frati minori cappuccini di San Giovanni Rotondo parla della probabile visita del premier Silvio Berlusconi sulla tomba di Padre Pio. «Ad oggi non abbiamo nessuna notificazione ufficiale di un suo pellegrinaggio», dice. Per Frate Antonio «un conto è l´accoglienza, un altro è il pentimento che riguarda chi va a confessare i suoi peccati».

 

 

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