1. ATTENZIONE! TUTTE LE NOMINE SONO BLOCCATE FINO A CHE NON PASSA LA GRANDE RIFORMA RENZIANA AL SENATO! MATTEUCCIO HA PROMESSO TROPPE COSE A TROPPA GENTE, E PER DARE LA POLTRONA A UNO DEVE SCONTENTARNE CENTO: CHE POI MAGARI, IN AULA, GLI VOTANO CONTRO. PERCIÒ STATE BUONINI, SE POTETE... TUTTO E' RIMANDATO A DOPO L’ULTIMO VOTO 2. OGGI COMMEMORAZIONE DI GIOVANNI SPADOLINI, SFEGATATO SOSTENITORE DELLA CAMERA ALTA. CI SI ASPETTA PERCIÒ UN GIORNO DURISSIMO SUL FRONTE DELLA MALEDIZIONE 3. TRE SENATRICI NEL MIRINO: ANNA FINOCCHIARO, ROSARIA CAPACCHIONE, LINDA LANZILLOTTA 4. AVVISO AI FOTOGRAFI. SMETTETELA, RAGAZZI, TANTO ALLA MARIA ELENA NON GLIELA FATE. CHÉ È FURBINA PROPRIO, MONNA BOSCHI DA LATERINA. LEI, CHE PASSA TUTTO IL TEMPO IN AULA A SMANETTARE SULL’IPHONE E SULL’IPAD, HA CAPITO CHE È VITALE NON FAR VEDERE AL MONDO COSA SCRIVE E COSA LEGGE: PERCIÒ COPRE LO SCHERMO CON LA MANINA. TRANQUILLO, MATTEO, I VOSTRI COLLOQUI RIMARRANNO PER TUTTI UN DOLCE SEGRETO

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DAGOREPORT

 

FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

Attenzione! Attenzione! Caveat indispensabile per affrontare col giusto animo i lavori di questa settimana al Senato! Tutte le nomine sono bloccate fino a che non passa la grande riforma renziana! Matteuccio (o Lotti per lui) ha promesso troppe cose a troppa gente, e per dare la poltrona a uno deve scontentarne cento: che poi magari, in aula, gli votano contro.

 

Perciò zitti, quieti, buoni, ci sono le presidenze delle bicamerali da assegnare, c’è la commissione da nominare, ci sono le partecipate… state buonini, eh… tutto rimandato a dopo l’ultimo voto. Voi intanto votate bene e votate giusto. Sono graditi gli interventi in aula a sostegno della riforma. Però ha capito bene, senatore Donato Bruno? Corte costituzionale o Csm che sia, dovrà bramare ancora a lungo la nomina. E non è detto che arrivi.

FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

 

E dai, che oggi si ricomincia. Previsto che a Palazzo Madama sarà tutto un toccamento di balle e uno sfregare di cornetti. Siamo al 4 agosto, ventennale della morte di Giovanni Spadolini, sfegatato sostenitore della Camera Alta. E chissà quanto si rigirerà nella tomba, l’ex presidentissimo, a venir commemorato nella sua ex aula condannata ad estinguersi.

 

CALDEROLI FINOCCHIARO CALDEROLI FINOCCHIARO

Ci si aspetta perciò un giorno durissimo sul fronte della maledizione, maledizione che, ricordiamolo, ha già portato tre senatori a imbracarsi con gessi e tutori (Calderoli, Ruvolo, Bianconi), due a imbottirsi di antipiretici e antibiotici (Esposito e Zeller), uno al collasso in aula (Nunziante), più un’altra dozzina a malanni e accidenti assortiti (Maran, Fabbri, Bonfrisco…).

 

roberto calderoli maria elena boschi roberto calderoli maria elena boschi

Aggiungiamoci Maurizio Sacconi, sempre bendato all’occhio sinistro, e due senatori colpiti da gravi lutti famigliari nel giro di pochi giorni (Calderoli e Micheloni), e capirete perché a Villa Arzilla sono tutti un po’ nervosi. A cominciare dal presidente Grasso, che sta stuprando prassi e regolamento pur di approvare in frettissima la morte del Senato. Presidente, La preghiamo, non vorremmo portarLe sfiga ma pure Lei si doti di un bel corno anti-jella. E stia attento oggi a quel che dice commemorando Spadolini. Chi il Senato ferisce, di Senato perisce…

 

SPADOLINI SPADOLINI

Infatti Lucio Malan, il questore di Forza Italia, è parecchio nervoso anche lui. L’ha scritto al presidente Grasso e gliel’ha detto e ripetuto anche in pubblico: se i dipendenti lavorano h 9-24 per venti giorni di fila, sabato e domenica compresi, ci fanno causa e noi andiamo in galera.

Noi chi?

 

Lucio Malan Lucio Malan

Ecco il punto: chi sono i responsabili della sicurezza in Senato? I questori. E Malan, che tiene famiglia, in galera non ci vuole andare. Senza contare che, per quel che costano i dipendenti alla comunità, se qualcuno muore (tocca ferro!) il Senato va in rovina per ripagarlo.

 

Risultato: tutti spediti a casa sabato 2 agosto all’ora di pranzo, senatori e dipendenti. A riprendersi, i primi, e curarsi, i secondi.

 

finocchiaro finocchiaro

Visto il clima cimiteriale che aleggia a Villa arzilla, tocca a questo punto riferire il nuovo soprannome che i colleghi hanno dato ad Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali: Anna la becchina. Relatrice di maggioranza (insieme a Calderoli, che si sa com’è messo: tutto rotto, bendato e con un lutto in famiglia) della riforma che seppellirà il Senato, Anna, che pure non è mai stata una giovialona, arriva ogni mattina con gli occhiali scurissimi; e l’aria più che cupa: truce, torva, funerea; e con le sopracciglia irte come e peggio di Zanda. Unica nota femminile in tanta tetraggine sono i tendaggi. Ma sì, quei suoi scialli che assomigliano sempre più alla tappezzeria di un negozio vicino al Senato. Come spiega un collega esperto di moda, lo scialle e le tende devono sempre essere intonati alla tappezzeria di casa. Chapeau.

FINOCCHIARO ALL'IKEA FINOCCHIARO ALL'IKEA Anna Finocchiaro Anna Finocchiaro

 

Ma è brutto parlar male delle donne. E dunque facciamolo. In aula se ne sentono davvero di ogni contro la povera senatrice Lanzillotta, specialmente quando presiede: Loredana De Petris di Sel la contesta punto per punto sul regolamento e sulla prassi, Roberto Calderoli le smonta perfino le sillabe, il senatore Ferrara le rinfaccia sadicamente l’incoerenza tra le sue odierne posizioni anti-voto segreto e quelle filo-voto segreto di suo marito Franco Bassanini quand’era in questa stessa aula tra le fila dei Ds.

ultspgg06 linda lanzillotta franco bassanini ultspgg06 linda lanzillotta franco bassanini

 

Bastonata da ogni parte, la povera Linda cerca sempre con gli occhi il sostegno del capogruppo Pd Zanda, e quando può gli copia paro paro gli interventi. Ma il problema vero ormai s’è capito: ha la palma della vicepresidente che sta più sulle balle a tutti. Sarà per il neo-renzismo esasperato? Per il disprezzo con cui tratta senatori e senatrici della minoranza, soprattutto i cinque stelle e i leghisti (che la odiano)? Per la sfacciataggine con cui fa i solitari sull’iPad durante le sedute? Per i vestiti trasparenti, non adatti al decoro del posto?

spi44 linda lanzillotta franco bassanini spi44 linda lanzillotta franco bassanini

 

rosaria capacchione rosaria capacchione

O forse è per via del marito, il mitico presidente della Cassa depositi e prestiti, che in questo momento è il vero padrone dell’Italia renziana? O per via degli stipendi d’oro e d’argento che la coppia è riuscita a portarsi a casa negli ultimi dieci anni? Ah, saperlo…

 

Ma a proposito di vestiti. Ehm, ehm. Tocca di nuovo riportare l’attenzione delle gentili senatrici sul drammatico problema mutande. Il dress code locale prevederebbe calze, scarpe, vestiti sobri e possibilmente accollati e mai, mai, mai trasparenti. L’esibizione in aula delle mutande (ma anche di slip, culotte, tanga e perizoma) non è prevista né dalla prassi né dal buon gusto.

Maria Elena Boschi davanti a Palazzo Ruspoli a Firenze resize Maria Elena Boschi davanti a Palazzo Ruspoli a Firenze resize

 

Perciò, ehm ehm, senatrice Capacchione, si ricordi che sopra di lei, là in alto, in tribuna, c’è una schiera di fotografi e operatori pronti a immortalare la sua lingerie. E ringrazi la collega Cardinali: tirandole la maglietta giù sulla schiena l’ha salvata almeno una volta dal pubblico ludibrio. Non potrebbe, ehm ehm, mettersi almeno una maglietta della misura giusta? Almeno questa settimana? Sia buona.

LA MANO DI RENZI SULLA SCHIENA DI MARIA ELENA BOSCHI LA MANO DI RENZI SULLA SCHIENA DI MARIA ELENA BOSCHI

 

Avviso ai fotografi e cineoperatori. Smettetela, ragazzi, tanto alla Maria Elena non gliela fate. Ché è furbina proprio, monna Boschi da Laterina. Lei, che passa tutto il tempo in aula a smanettare sull’iPhone e sull’iPad, ha capito che è vitale non far vedere al mondo cosa scrive e cosa legge: perciò copre accuratamente lo schermo con la manina. Tranquillo, Matteo, i vostri colloqui rimarranno per tutti un dolce segreto.

RENZI, BOSCHI, RENZI, BOSCHI,

 

E ora, vai col tango.

 

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