AVVISO AI NAVIGATI: GIANLUIGI PARAGONE, SENATORE M5S, È IN ASSOLUTO IL GRILLINO CHE RICEVE PIÙ VISIBILITÀ SUI SOCIAL DEL MOVIMENTO DOPO LUIGI DI MAIO, MOLTO PIÙ DEL PREMIER GIUSEPPE CONTE E DEI MINISTRI - È LUI IL CAVALLO SU CUI PUNTA DAVIDE CASALEGGIO? 

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Mauro Munafò per http://espresso.repubblica.it

 

GIANLUIGI PARAGONE RENZI BOSCHI GIANLUIGI PARAGONE RENZI BOSCHI

C’era una volta l’Unità, l’organo ufficiale del Pci, da consultare per capire i sommovimenti interni al partito: poteva nascondere messaggi trasversali persino nella rubrica delle lettere. Interviste, foto, eletti a cui dare visibilità a scapito di altri: niente era lasciato al caso e anche un avverbio in più aveva un significato preciso. Nella politica tutta social e dirette del 2019, finiti i giornali di partito, sono cambiati anche gli strumenti per interpretare gli umori e le strategie dei vertici di un movimento. Anzi, del Movimento.

 

gianluigi paragone sergio bramini gianluigi paragone sergio bramini

Sì, perché questo vale soprattutto per i 5 Stelle: gli ex grillini nel panorama attuale sono di gran lunga i più centralisti per quanto riguarda la gestione della comunicazione, saldamente in mano a Rocco Casalino e ai suoi uomini per volere di Davide Casaleggio.

 

Le cronache giornalistiche sul rigido controllo delle ospitate televisive dei vari esponenti 5 Stelle da parte dell’ex concorrente del Grande Fratello e oggi portavoce del premier Giuseppe Conte non si contano. Meno visibilità è stata data invece a un’altra leva del potere esercitato dai vertici del Movimento, oggi tanto importante quanto la televisione: le apparizioni su Facebook.

 

gianluigi paragone gianluigi paragone

Tutti gli esponenti grillini hanno ovviamente una loro pagina pubblica che gestiscono in autonomia o con l’aiuto di collaboratori affidati loro dai vertici del Movimento, ma solo a pochissimi è riservato il lusso di essere “condivisi” dalla pagina ufficiale del partito. Un profilo che oggi conta un milione e 400 mila fan ed è, dopo quello di Luigi Di Maio e al pari di quello di Alessandro Di Battista, la principale bocca di fuoco del Movimento.

 

L’Espresso ha analizzato i post su Facebook della pagina ufficiale M5S nell’ultimo mese e mezzo: circa 500 messaggi postati che permettono di creare una classifica della visibilità garantita ai diversi pentastellati dallo staff della comunicazione. E da cui emerge in maniera evidente che no, uno non vale uno, per citare un vecchio slogan dei grillini. La graduatoria della visibilità, “l’Esposimetro 5 stelle”, fornisce alcune conferme e non poche sorprese su chi conta davvero nella galassia 5 Stelle , su quali nomi siano in ascesa e quali in declino nelle grazie dei capi.

gianluigi paragone emilio carelli gianluigi paragone emilio carelli

 

Non stupisce che il primo per numero di citazioni sia Luigi Di Maio: vicepremier, biministro e capo politico, la sua parola è quella più rilanciata dalla pagina dei 5 Stelle che per lui è tuttavia solo una seconda stampella da aggiungere alla pagina personale che conta oltre 2 milioni di fan. Più interessante è la seconda posizione dell’Esposimetro 5 Stelle, occupata dall’ex direttore della Padania, poi conduttore Rai in quota Lega e ora senatore Gianluigi Paragone.

 

gianluigi paragone gianluigi paragone

Per lui ci sono 27 citazioni, che spaziano da dirette video in cui fa la rassegna stampa mattutina a interventi sulle banche o contro i giornalisti. Una visibilità che non è giustificata da nessun ruolo politico di rilievo, nel governo o nel partito: a differenza di chi lo segue in classifica, Paragone non è ministro, sottosegretario o capogruppo. Le sue continue comparsate digitali e la sua capacità di cavalcare qualsiasi tipo di polemica, unite all’assenza di un incarico da ricoprire, fanno di Paragone il “nuovo Di Battista” del Movimento made in Di Maio, di cui è un fedelissimo.

 

GIANLUIGI PARAGONE A IN ONDA GIANLUIGI PARAGONE A IN ONDA

L’enorme peso mediatico concesso a Paragone emerge in maniera ancora più evidente se si vede chi lo segue in classifica: a distanza infatti troviamo il premier Giuseppe Conte, con un terzo delle citazioni in meno, e il ministro della Giustizia Bonafede, in ascesa con la cattura di Cesare Battisti. Altro nome in risalita è quello dell’ex deputato Alessandro Di Battista, tornato dai suoi viaggi in Sud America solo nelle scorse settimane e già reclutato per una serie di video e apparizioni in coppia con Di Maio.

 

gianluigi paragone 3 gianluigi paragone 3

Infine nella top 7 troviamo Sara Marcozzi, speranza per conquistare alle elezioni in Abruzzo la prima guida di una regione, e il ministro per i rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, altro fedelissimo di Di Maio. In fondo alla classifica, e quindi in declino o al momento lasciati in ombra dai vertici pentastellati, troviamo il presidente della Camera Roberto Fico con appena due citazioni in oltre 45 giorni e Barbara Lezzi, ministra del Sud che è stata nominata solo 3 volte. Casualmente due nomi non troppo graditi a Luigi Di Maio.

 

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