BANANA RESPINTO! - LA CONSULTA BOCCIA IL RICORSO - MA LUI È IN MOOD STATISTA: “NONOSTANTE L’ACCANIMENTO GIUDIZIARIO, CONFERMO IL LEALE SOSTEGNO AL GOVERNO”

Per la Consulta, i giudici di Milano hanno avuto ragione nel dire “no” al legittimo impedimento: “Più volte il tribunale aveva rideterminato il calendario, e Berlusconi ha spostato il Consiglio dei Ministri senza dare spiegazioni né date alternative” - La condanna in appello a 4 anni per i diritti Mediaset è salva, e a B. non resta che sperare nella Cassazione…

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la sala della corte costituzionalela sala della corte costituzionale

1- CONSULTA:L.IMPEDIMENTO, RESPINTO RICORSO BERLUSCONI
(ANSA) - Respinto, dalla Consulta, il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sul mancato riconoscimento del legittimo impedimento dell'ex premier Silvio Berlusconi a comparire nell'udienza del processo Mediaset - del primo marzo 2010 - in quanto impegnato a presiedere un Consiglio dei ministri non programmato.

PALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALEPALAZZO DELLA CORTE COSTITUZIONALE

2- L.IMPEDIMENTO; IL COMUNICATO DELLA CORTE
(ANSA) - La Corte costituzionale - si legge in una nota diffusa da palazzo della Consulta - "in relazione al giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato vertente fra il Presidente del Consiglio dei ministri e il Tribunale ordinario penale di Milano, ha deciso che, in base al principio di leale collaborazione - e fermo rimanendo che il giudice, nel rispetto del principio della separazione dei poteri, non può invadere la sfera di competenza riservata al Governo -, spettava all'autorità giudiziaria stabilire che non costituisce impedimento assoluto alla partecipazione all'udienza penale del 1° marzo 2010 l'impegno dell'imputato Presidente del Consiglio dei ministri di presiedere una riunione del Consiglio da lui stesso convocata per tale giorno, giorno che egli aveva in precedenza indicato come utile per la sua partecipazione all'udienza".

Berlusconi in tribunaleBerlusconi in tribunale

"A questa decisione la Corte - conclude la nota - è giunta osservando che, dopo che per più volte il Tribunale aveva rideterminato il calendario delle udienze a sèguito di richieste di rinvio per legittimo impedimento, la riunione del Consiglio dei ministri, già prevista in una precedente data non coincidente con un giorno di udienza dibattimentale, è stata fissata dall'imputato Presidente del Consiglio in altra data coincidente con un giorno di udienza, senza fornire alcuna indicazione (diversamente da quanto fatto nello stesso processo in casi precedenti), né circa la necessaria concomitanza e la 'non rinviabilità' dell'impegno, né circa una data alternativa per definire un nuovo calendario".

PROTESTA PDL DAVANTI AL TRIBUNALE DI MILANO PRO BERLUSCONIPROTESTA PDL DAVANTI AL TRIBUNALE DI MILANO PRO BERLUSCONI

3- CONSULTA: DATA CDM CAMBIATA SENZA FORNIRE INDICAZIONI
(ANSA) - Nel dare ragione ai giudici di Milano che avevano detto no alla richiesta di legittimo impedimento di Berlusconi, la Corte Costituzionale ha osservato che "dopo che per più volte il Tribunale (di Milano, ndr), aveva rideterminato il calendario delle udienze a seguito di richieste di rinvio per legittimo impedimento, la riunione del Consiglio dei ministri, già prevista in una precedente data non coincidente con un giorno di udienza dibattimentale, è stata fissata dall'imputato Presidente del Consiglio in altra data coincidente con un giorno di udienza, senza fornire alcuna indicazione (diversamente da quanto fatto nello stesso processo in casi precedenti), né circa la necessaria concomitanza e la 'non rinviabilita'' dell'impegno, né circa una data alternativa per definire un nuovo calendario".

BERLUSCONI IN TRIBUNALEBERLUSCONI IN TRIBUNALE

4- BERLUSCONI, CONFERMO LEALE SOSTEGNO A GOVERNO
(ANSA) - "Dalla discesa in campo ad oggi - afferma Silvio Berlusconi in una nota - la mia preoccupazione preminente è sempre stata ed è il bene del mio Paese. Perciò anche l'odierna decisione della Consulta, che va contro il buon senso e tutta la precedente giurisprudenza della Corte stessa, non avrà alcuna influenza sul mio impegno personale, leale e convinto, a sostegno del governo né su quello del Popolo della Libertà.

E ciò nonostante continui un accanimento giudiziario nei miei confronti che non ha eguali nella storia di tutti i Paesi democratici. Questo tentativo di eliminarmi dalla vita politica che dura ormai da vent'anni, e che non è mai riuscito attraverso il sistema democratico perché sono sempre stato legittimato dal voto popolare - conclude - non potrà in nessun modo indebolire o fiaccare il mio impegno politico per un'Italia più giusta e più libera".

 

 

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