BANANA SPLIT - ‘’IL NOSTRO CANDIDATO A ROMA SARÀ ALFIO MARCHINI. ANCHE A MILANO ABBIAMO INDIVIDUATO UNA FIGURA FUORI DALLA POLITICA, DI ALTO PROFILO, L’HO PROPOSTA A SALVINI E MI SEMBRA D’ACCORDO. LO PRESENTEREMO A GIORNI’’


berlusconi nunzia de girolamo

Carmelo Lopapa per “la Repubblica”

 

«Il nostro candidato a Roma sarà Alfio Marchini. Lui comunque si candida, proporre un nostro nome alternativo porterebbe a una sconfitta certa. Anche a Milano abbiamo individuato una figura fuori dalla politica, di alto profilo, l’ho proposta a Salvini e mi sembra d’accordo. Lo presenteremo a giorni».

 

berlusconi nunzia de girolamo

E poi l’Italicum «che Renzi cambierà», il tifo per la Clinton, il dispiacere procurato dalla biografia di Friedman, le unioni civili lasciate alla libertà di coscienza. Silvio Berlusconi sembra tornato il fiume in piena di un tempo, in palla, siede nel salottino privee della terrazza di un grande albergo romano, Mariarosaria Rossi sempre presente, Licia Ronzulli a fargli da ombra.

 

È la festa dei 40 anni di Nunzia De Girolamo, rientrata dall’Ncd ma mai allontanatasi realmente dal Cavaliere, e lui mai se la sarebbe persa. Anche a costo di presentarsi senza Francesca Pascale (le due non si prendono) e ripetere un paio di volte la battuta «sono tornato single, ora cerco un miliardario per un matrimonio o una unione civile».

Berlusconi e Meloni

 

Nunzia è entusiasta per l’ospite d’onore, al polso il bracciale con cinque giri di perle tenuti da quattro strisce di diamanti, che le ha appena regalato. Il marito Francesco Boccia, deputato Pd, lo saluta, poi resta di là, a parlare con Nico Stumpo, altro invitato, minoranza dem. Carfagna, Biancofiore, Bernini, ma non c’è un solo alfaniano.

 

Andrà dunque alla manifestazione leghista dell’8?

«Vado, il centrodestra deve essere unito. Anche perché Salvini fa queste fughe in avanti... È bene stargli accanto, non farlo fuggire. Si sono sentiti mercoledì per concordare i dettagli, il leghista Gianluca Pini e il forzista Gregorio Fontana organizzeranno insieme la manifestazione di Bologna».

 

BERLUSCONI SALVINI

Che rapporto ha con Salvini?

«In privato è diverso da come lo vedete in pubblico. In tv appare aggressivo, parla alla pancia della gente. Invece è simpatico, per altro più milanista di me. E quando alza la voce gli dico: guarda che non ti faccio fare più il vicepresidente del Milan. Con Bossi è diverso, siamo quasi fratelli, lo sento tuttora ». Alla festa arriva giusto la delegazione leghista: Barbara Saltamartini, Gianluca Pini e Giancarlo Giorgetti, foto ricordo col presidente anche per loro.

 

Su Milano brancolate ancora nel buio?

Paolo Romani Renato Brunetta Matteo Salvini Giovanni Toti foto Lapresse

«No, no. Abbiamo un nome, una figura esterna alla politica che io ho proposto e piace anche a Salvini, di caratura internazionale. Non posso dire altro altrimenti lo brucio ».

 

E a Roma? La Meloni sarebbe un buon sindaco?

«Non credo, perché Giorgia punta alla Regione. Lei sarebbe un buon governatore. Al comune c’è già Marchini e se proponessimo un altro candidato vorrebbe dire andare divisi e perderemmo di sicuro. Marchini non l’ho visto, ma l’ho sentito di recente. Piace, piace soprattutto alle donne. È una figura sulla quale si può puntare».

MANNONI BERLINGUER

 

Trascorrono pochi minuti e al salottino si avvicina per un saluto rapido (e poco caloroso) proprio la Meloni. Quando subito dopo le racconteranno delle parole del leader forzista strabuzzerà gli occhi: “Ma davvero ha detto così? Marchini non sarà mai il nostro candidato”. Berlusconi nel frattempo continua.

 

Certo che Forza Italia ormai arranca dietro la Lega.

«Noi siamo in crescita, Salvini è bravo, ha un gradimento personale che supera il trenta per cento, è alle spalle di Renzi che però cala di dieci punti. Io terzo al 25 e la cosa ha del miracoloso, senza essere stato mai in tv a differenza loro. Ma ora torno, eccome ».

renzi con andreotti e buttiglione ritwittato da beppe grillo

 

Vede Myrta Merlino de “L’aria che tira” su La7 e coglie la palla al balzo: «Se mi invita, presto sarò da lei». Saluta il direttore Bianca Berlinguer e Maurizio Mannoni del Tg3 e con lui si lancia: «Fate il miglior tg della tv italiana». Sembra passato un secolo dalle guerre di un tempo.

 

Pensa sia stato un errore votare l’Italicum?

«Renzi lo cambierà perché gli conviene così. Non potrebbe mai ripetere il 40 delle Europee e con Grillo rischia. Vedrete che lo cambierà».

RENZI E GRILLO a bbed a aee b ae aad

 

Non tornerebbe a discutere con lui di riforme?

«Ma come faccio a discutere con chi ha avallato la mia espulsione dal Parlamento? No, non ci sono più le condizioni».

 

Ha più sentito Verdini?

«Non lo sento, no. E non è vero che quella sia stata una operazione concordata. Però la nostra è stata una rottura politica, non personale».

 

Negli Usa per chi fa il tifo? E se vince la Clinton?

TRUMP BERLUSCONI

«Lo spero. Ho conosciuto i Clinton nel ‘94 e siamo ancora in buoni rapporti . È la più preparata di tutti. Trump invece dice di ispirarsi a me e che vorrebbe chiedermi consigli. Se lo facesse, il primo che gli darei sarebbe di tagliarsi quei capelli».

 

Unioni civili? Perché non ne ha mai parlato?

«C’è stato un dibattito ai gruppi l’altro giorno. Tra i nostri ci sono Gasparri e altri che la pensano in un modo, altri in maniera opposta. È un tema etico, lascio libertà di coscienza. Sempre che ne abbiano una» (ride).

 

simone baldelli saluta mariarosaria rossi

Berlusconi parla da quasi un’ora nel salottino. La De Girolamo decide che basta, lo porta per mano nel cuore della festa, lui si rifiuta di cantare («Lo rifarò solo quando tornerò allo splendore dell’innocenza») ma resta fino a notte fonda.

 

I selfie con Anna Falchi, giornaliste Mediaset e signore varie fioccano, distribuisce calici di champagne, va al microfono per lo sketch della telefonata col fedele di un tempo Sandro Bondi, imitato dal vicepresidente della Camera Simone Baldelli (“Presidente chiuda lei, io non ce la faccio”). Sulla barzelletta dedicata agli ormai “ ex” Cicchitto e Bondi, vittime della tribù africana del Bunga Bunga, è meglio lasciare scendere il sipario.