LA BANDA DEGLI ONESTI – ALDO GRASSO E L’ARRESTO DI DE VITO: “PER CHI HA FATTO DELL’ONESTÀ UNA SORTA DI DIVERSITÀ ANTROPOLOGICA, PER CHI HA VOTATO IN FRETTA E FURIA LA LEGGE “SPAZZACORROTTI” È UN BRUTTO COLPO” – “ CONCLUSIONI: ERANO COSÌ ONESTI CHE SI SONO LASCIATI CORROMPERE UNA SOLA VOLTA: QUANDO C’È STATA «UNA CONGIUNZIONE ASTRALE» (TRADUZIONE: QUANDO GLI È CAPITATA L’OCCASIONE)”
-Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
Tema. «Ci si conserva onesti il tempo necessario che basta per poter accusare gli avversari e prendergli il posto» (Leo Longanesi).
Svolgimento. La banda degli onesti a Cinque Stelle ha colpito ancora. Quasi tre anni di governo e altrettanti arresti eccellenti nel Comune di Roma (più 10 assessori cambiati). Il primo è Raffaele Marra, all’epoca braccio destro della Raggi. Accusato di corruzione. Il secondo è Luca Lanzalone, presidente di Acea. Si credeva il mister Wolf della «sindaca a sua insaputa».
Il terzo è Marcello De Vito: nelle carte dei pm è accusato di aver ricevuto soldi dal costruttore Parnasi e influenzato le scelte del Campidoglio. Certo per chi ha fatto dell’onestà una sorta di diversità antropologica, per chi ha votato in fretta e furia la legge «spazzacorrotti» è un brutto colpo.
E non basta che Luigi Di Maio espella con un tweet il reo («De Vito non lo caccio io, lo caccia la nostra anima, lo cacciano i nostri principi morali, i nostri anticorpi»), non basta la teoria della mela marcia (la mela non cade mai lontano dall’albero, soprattutto se è marcia); non basta far finta che tutti gli onesti arraffi dei Cinque Stelle non rappresentino una «questione morale».
Conclusioni. Erano così onesti che si sono lasciati corrompere una sola volta: quando c’è stata «una congiunzione astrale» (traduzione: quando gli è capitata l’occasione).