1. BENVENUTI NELL’ERA DEL GOVERNO BOSCHI! LA VERGINE DELLE BANCHE LICENZIA VISCO E GENTILONI LA COPRE: ‘HO PIENA FIDUCIA’. RENZI INTIGNA: ‘ABBIAMO COMMISSARIATO ETRURIA’
2. IL PADRE INDAGATO E MULTATO PER ETRURIA. IL FRATELLO, EX DIRIGENTE DELLA BANCA, È SOCIO DI BONIFAZI, CHE INCIDENTALMENTE È IL SUO EX FIDANZATO E SIEDE NELLA COMMISSIONE SUI CRAC. E MARIA ELENA BRIGA PURE PER FAR FUORI IL GOVERNATORE DI BANKITALIA
3. È LA STESSA CHE TRAFFICAVA PER FAR COMPRARE ETRURIA DA UNICREDIT, COSÌ DA FAR PAGARE ALLA BANCA DI GHIZZONI IL CRAC DELL'ISTITUTO VICEPRESIEDUTO DAL PAPÀ…


 

 

 

1. PALAZZO CHIGI SI PIEGA AL VERO PREMIER. ECCO IL GOVERNO BOSCHI - GENTILONI COPRE IL SOTTOSEGRETARIO: PIENA FIDUCIA. BERLUSCONI: BANCA D'ITALIA NON VIGILA A DOVERE

Massimiliano Scafi per ‘Il Giornale

 

BOSCHI E GENTILONI

Ebbene sì, dice Silvio Berlusconi, c'è del marcio in Danimarca: «Certamente la Banca d'Italia non ha svolto il controllo che ci si attendeva e non sono del tutto senza senso le volontà di un controllo su quello che si è verificato».

 

Però secondo il Cavaliere il caso Visco dimostra pure un'altra cosa, «la voglia della sinistra di occupare tutte le posizioni di potere; una volta lo facevano dopo le elezioni ora lo fanno prima». Un blitz? No, replica Matteo Renzi, il premier sapeva tutto. «Anzi, era d'accordo. Ho sentito Paolo prima dell'ok alla mozione».

GENTILONI BOSCHI

 

E Gentiloni conferma, Palazzo Chigi deve mestamente piegarsi alla linea del segretario. Dopo essersi sfogato con il Quirinale, dopo aver fatto trapelare la sua rabbia per il «tradimento» della Boschi, adesso è costretto addirittura a coprirla: «piena fiducia» a Maria Elena e nessun conflitto tra lei e Gentiloni, «anche mercoledì sera hanno lavorato insieme alla legge di bilancio». Quanto alla conferma del governatore, «la scelta sarà basata sulle prerogative attribuite dalla legge ed ispirate esclusivamente al criterio di salvaguardia dell'autonomia dell'Istituto».

 

Se Gentiloni smussa, media e diluisce, Renzi non sembra intenzionato a mollare la presa. «Stiamo discutendo da 48 ore - spiega - di una cosa su cui tutti erano informati. Da Rosato a Finocchiaro, tutti ne erano a conoscenza. Il presidente del consiglio mi ha chiamato martedì pomeriggio per dirmi che secondo lui c'erano dei punti della mozione da cambiare». Infatti alla fine è stato presentato un testo molto più soft. Nella forma.

boschi e gentiloni

 

La sostanza invece è che il segretario ha imposto una sorta di irrituale ma forse elettoralmente utile sfiducia nei confronti di Ignazio Visco. Che cosa succederà adesso? «Se il governo vuole cambiare il governatore - insiste - lo farà. Ma il funzionamento della Banca d'Italia non è stato un granché. Si può dire? Rispetterò la decisione di Paolo ma non è lesa maestà pensare a un rinnovamento dei vertici».

 

IGNAZIO VISCO MATTEO RENZI

Dunque niente passi indietro. Al contrario, Renzi tornato Rottamatore appare a suo agio nella bagarre che si è creata. «Mi domando anch'io perché questa levata di scudi a favore di Visco. Mi sono chiesto: ma cosa ho toccato? Non so se sono poteri forti, però tra stare coi cittadini o coi banchieri non ho dubbi».

 

E non è vero, giura, che la sua sia una mossa difensiva, un ombrello per riparare il Pd dalla vicenda del crac Etruria. «Vorrei che gli italiani sapessero che il mio governo ha commissariato Banca Etruria e il cda in cui sedeva il babbo di Maria Elena Boschi. Se vogliamo parlare dei veri scandali ci sto. Ma non ho niente da rimproverarmi sul decreto delle popolari». Non solo. «In questi anni il mio governo ha fatto quello che altri non hanno fatto». Tipo Mario Monti, che lo ha attaccato. «Le banche si potevano salvare in quei due anni lì, quando l'Italia disse di non aver bisogno di niente, mentre la Germania intervenne».

 

In serata interviene anche Romano Prodi, irritato dai «maldestri tentativi maldestri tentativi di ricercare precedenti alla improvvida mozione presentata dal Pd».

 

 

RENZI VISCO

2. LA VERGINE DELLE BANCHE - IL PADRE INDAGATO E MULTATO PER ETRURIA. L' EX FIDANZATO PIAZZATO NELLA COMMISSIONE SUI CRAC. INTANTO MARIA ELENA BOSCHI BRIGA PER FAR FUORI IL GOVERNATORE DI BANKITALIA. PUÒ ACCADERE SOLTANTO NELL' ITALIA DI RENZI

Maurizio Belpietro per “la Verità

 

A una tizia che abbia il padre multato dalla Banca d' Italia dovrebbe essere impedito di decidere del prossimo governatore della Banca d' Italia. E invece no.

A Maria Elena Boschi, figlia di Pierluigi, ex vicepresidente della Popolare dell' Etruria fino al giorno in cui l' istituto di Arezzo è stato commissariato dal ministro dell' Economia su suggerimento della Banca d' Italia, non solo è consentito di mettere becco su chi debba guidare via Nazionale, ma le è pure permesso di giubilare colui che, seppur indirettamente, contro il padre ha avviato una serie di iniziative, ultima delle quali una causa di risarcimento danni per un valore di 520 milioni.

gentiloni e renzi

 

Certo, in questo Paese ai conflitti di interessi, ma soprattutto agli intrecci fra faccende personali e decisioni istituzionali, siamo abituati. Tuttavia quelli che riguardano la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio li superano tutti in spregiudicatezza e disprezzo della decenza. La storia in breve è la seguente.

 

Come è a tutti noto, Pierluigi Boschi è stato per alcuni anni nel consiglio di amministrazione della banca toscana, prima come semplice consigliere e poi come vicepresidente. Per questo il papà dell' ex ministra delle Riforme è stato multato tre volte: due dalla Banca d' Italia per gravi carenze gestionali nella conduzione dell' istituto e una dalla Consob per la scarsa trasparenza nell' emissione delle famose obbligazioni subordinate, quelle - tanto per intenderci - piazzate senza alcun scrupolo nei portafogli di migliaia di risparmiatori senza che fossero informati dei rischi cui andavano incontro. Su Boschi senior poi pende ancora un' indagine della Procura di Arezzo per bancarotta fraudolenta.

pierluigi boschi

 

Come se non bastasse, il papà dell' ex ministro diventata sottosegretario deve anche spiegare perché, nel bel mezzo della crisi bancaria che travolse la Popolare aretina, egli si sia rivolto a un noto bancarottiere e massone come Flavio Carboni. Incontrare il suddetto ovviamente non costituisce un reato, ma essendo l' uomo al centro di numerose trame e soprattutto inseguito da molte ombre forse qualche problema di natura politica lo pone, soprattutto se si ha la figliola a Palazzo Chigi.

 

Come se non bastasse questo po' di curriculum a consigliare a Maria Elena Boschi di stare alla larga da banche e dintorni, c' è poi il curioso caso dell' ex fidanzato del sottosegretario, ossia Francesco Bonifazi. Parlamentare anch' egli e tesoriere del Pd, non solo è stato moroso, nel senso di innamorato, dell' ex madrina delle riforme costituzionali, ma è pure socio del fratello.

 

emanuele boschi

Emanuele Boschi, dal 2007 al marzo del 2015 è stato un dirigente di Etruria, poi, dopo il commissariamento della banca, si trasferì per qualche tempo nello studio di Luciano Nataloni, un commercialista consigliere della banca toscana e pure lui, come papà Boschi, indagato per bancarotta. Lì pero il fratello della ministra è stato giusto il tempo necessario per accasarsi da Bonifazi. Il quale Bonifazi, oltre che socio del figlio dell' ex vicepresidente di Etruria, è anche uno degli esponenti del Pd nella commissione parlamentare che deve indagare sul crac delle banche. Insomma, l' uomo giusto al posto giusto.

 

E in tutto questo rincorrere di Boschi, padre, figlio, ex fidanzato e così via, che cosa succede? Capita che il Partito democratico su indicazione del suo segretario Matteo Renzi, un tipino-fino la cui fondazione è stata finanziata da Banca Etruria prima che questa saltasse, decide di votare una mozione parlamentare per chiedere la testa di Ignazio Visco, ossia del governatore della Banca d' Italia.

 

E a chi viene sottoposto il testo per l' approvazione se non addirittura per la redazione? Risposta ovvia, a una persona al di sopra delle parti, ossia a Maria Elena Boschi, la quale ne è informata prima del presidente del consiglio e addirittura lima e integra la mozione che deve servire a far secco Visco e rifarsi una verginità bancaria.

 

boschi bonifazi

Ultima annotazione: la Boschi, quella che traffica per mettere un nuovo governatore, è la stessa che trafficava per far comprare Etruria da Unicredit, così da far pagare alla banca di Federico Ghizzoni il crac dell' istituto vicepresieduto dal papà. Tutto torna.

Anche la faccia di tolla.

 

 

MARIA ELENA BOSCHI FRANCESCO BONIFAZI A FORMENTERA