BIANCO, ROSSO E VERDINI - L’EX BRACCIO DESTRO DI BERLUSCONI VA IN PRESSING SUI PEONES ANZIANI DI “FARSA ITALIA” PER CREARE UN GRUPPO PARLAMENTARE AUTONOMO - LA ROTTURA CON L’EX CAV AVVERRÀ DOPO LE REGIONALI


Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS

«Allora, Remigio? Che cosa pensi di fare?». «No, Denis, io rimango dove sono». «Sei alla terza legislatura, Remigio. Sei sicuro che ti convenga rimanere dentro Forza Italia?». «Sì, Denis, da qui non mi muovo». 


In ordine di tempo, l’ultimo a essere contattato — a sentire il resoconto della telefonata che il diretto interessato ha fatto ad alcuni colleghi — è stato il senatore Remigio Ceroni, entrato in Parlamento nel 2006 e a tutt’oggi coordinatore di Forza Italia nelle Marche. Dall’altro capo del telefono c’è Denis Verdini.

SILVIO BERLUSCONI DENIS VERDINI

 

Che, dopo l’ultimo scontro con Silvio Berlusconi dell’altro giorno, avrebbe intensificato il pressing su alcuni colleghi per sottoporgli l’ipotesi di lasciare la «casa del padre» e trasferirsi armi e bagagli. Dove? In gruppi parlamentari nuovi di zecca, fatti da fuoriusciti di Forza Italia. Che, all’indomani delle Regionali e in occasione della terza lettura della riforma della Costituzione, potrebbero nascere lontano dai berlusconiani e crescere all’interno della maggioranza di governo. 

MATTEO RENZI E DENIS VERDINI


Le carte del divorzio sono ormai pronte. E il fatto che Verdini sia pronto a un’uscita da Forza Italia è comprovato da una lunga serie di piccoli episodi che sembrano più «solidi» delle smentite di circostanza. Tra questi, oltre alle telefonate a parlamentari come Ceroni, merita una menzione speciale la «rottura politica» tra il senatore toscano e la sua grande amica Daniela Santanché.

 

Che sarebbe avvenuta, giurano amici comuni, proprio nelle ultime settimane e proprio sulla scelta di abbandonare o meno Forza Italia. Di fronte all’insistenza dell’ex plenipotenziario berlusconiano, che forse ne avrebbe volentieri fatto la «frontwoman» da mandare in tv dei nuovi gruppi parlamentari, la Pitonessa ha risposto con un secco no. «Io sono un paracarro e non lascerò mai Berlusconi», è stato il ragionamento opposto dalla Santanché di fronte alle insistenze di Verdini.

 

daniela santanche denis verdini e francesca

Un ragionamento che la deputata-imprenditrice, sapendo ovviamente che il punto di approdo di questi famosi gruppi sarebbe la maggioranza di governo, ha corredato con un definitivo «io con Renzi e Alfano non andrò mai e poi mai». Fine della storia? Tutt’altro. Almeno a prendere per buona la storiella che circola da giorni dentro Forza Italia, secondo cui la Santanché — dopo gli attacchi a Renzi sferrati giorni fa in televisione al programma Linea Notte — si sarebbe ritrovata bersagliata da sms di verdiniani stizziti, compreso uno spedito da «Denis» in persona. 

DENIS VERDINI DANIELA SANTANCHE


Come ogni progetto che si rispetti, anche quello di Verdini di creare i suoi gruppi parlamentari «a sostegno delle riforme di Renzi» è corredato da nomi e date. Alla Camera il senatore toscano conta, tanto per cominciare, su un numero di deputati che varia dalle dieci alle quindici unità. Tra questi i fedelissimi, da Luca d’Alessandro a Gregorio Fontana, da Ignazio Abrignani a Massimo Parisi.

 

A cui si aggregherebbero una serie di new entry che rispondono ai nomi di Giorgio Lainati, Monica Faenzi e, soprattutto, Gigino Cesaro. Tutti parlamentari con più di tre mandati sul groppone, tutte possibili «vittime» della rottamazione berlusconiana. A questi va aggiunto senz’altro il proprietario di cliniche (ed editore di Libero ) Antonio Angelucci, che negli ultimi giorni avrebbe provato a sondare Berlusconi sull’ipotesi di riavvolgere il nastro degli ultimi mesi e di tornare al Patto del Nazareno con Renzi. Ricavandone, in cambio, un secco «no, questa cosa non esiste, non torno indietro». 

DANIELA SANTANCHE DENIS VERDINI


E a Palazzo Madama? I verdiniani sostengono che «ci sarebbero già quindici parlamentari pronti a lasciare Forza Italia per venire con noi». Ma il numero, secondo loro, potrebbe essere rivisto al rialzo. Perché? Per lo stesso motivo di cui Verdini avrebbe parlato al telefono con Ceroni. I senatori forzisti hanno fatto quasi tutti più di tre legislature. Sono le «vittime annunciate» (virgolette d’obbligo) della tagliola rottamatrice che Arcore farà scattare dopo le Regionali. E potrebbero essere interessate, più degli altri, a far parte di un gruppo «responsabile» che allunghi il tempo della legislatura. Magari garantendola fino al 2018 . 

MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO DANIELA SANTANCHE DENIS VERDINI
MANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO DENIS VERDINI DANIELA SANTANCHE