BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI - MENTRE CONTINUANO GLI AVVISTAMENTI DI DELL’UTRI, COL BANANA CONDANNATO CHE NON POTRÀ DIFFAMARE I MAGISTRATI, SALVINI CANDIDA UNO DEGLI INDIPENDENTISTI. ORA ALFANO PUÒ CANDIDARE FORMIGONI E LE LISTE PER LE EUROPEE LE MANDIAMO DIRETTAMENTE ALL’INTERPOL

Il caso comunque è politico, con grillini e vendoliani che chiedono le dimissioni del ministro Alfanayev “perché la fuga di Dell’Utri era ampiamente prevedibile” - Pittibimbo continua con le gitarelle: dopo la passerella al Vinitaly, oggi al Salone del Mobile di Milano: “L’Italia è viva e ce la può fare”…

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Francesco Bonazzi per Dagospia

nuzzi twitta la spiaggia di santo domingo dove dell utri ha la casanuzzi twitta la spiaggia di santo domingo dove dell utri ha la casa

Mentre continuano gli avvistamenti di Marcello Dell'Utri in varie parti del globo, il pg del Tribunale di Milano avvisa il Banana: se diffami i magistrati, finisci agli arresti. Ma la politica non intende farsi mettere i piedi sulla testa dalle toghe e Matteo Salvini annuncia la candidatura a Strasburgo di almeno uno degli indipendentisti veneti appena arrestati dalla Procura di Verona.

Gli alfanoidi potrebbero rispondere con la candidatura in Europa di Roberto Formigoni, che con quei miseri 18 euro sul conto troverà almeno il modo di mettere insieme ogni giorno una birra e un paio di gauffre. A riprova del fatto che ormai l'album di famiglia dei nostri rappresentanti è direttamente consultabile presso gli uffici dell'Interpol.

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Dunque, mentre Berlusconi Silvio aspetta l'ufficialità di un blando affido ai servizi sociali, uno dei co-fondatori del Biscione e di Forza Italia prende il largo da questo barbaro e illiberale paese. L'ex senatore Marcello Dell'Utri, in attesa tra pochi giorni della sentenza definitiva al processo che lo vede accusato di associazione esterna alla mafia, semplicemente non si trova. Il suo cellulare squilla a vuoto da giorni e per la Procura di Palermo, che voleva ritirargli il passaporto ma è stata stoppata dal Tribunale, è ufficialmente latitante.

DELLUTRI E BERLUSCONIDELLUTRI E BERLUSCONI

Il padrino di Publitalia è sicuramente stato a Beirut e il suo avvocato oggi giura che non è scappato, ma ha dovuto sottoporsi a un'angioplastica all'estero. Dell'Utri ha anche una villa a Santo Domingo, dove però dice sempre che dopo pochi giorni si annoia tanto. Il caso comunque è politico, con grillini e vendoliani che chiedono le dimissioni del ministro Alfanayev "perché la fuga di Dell'Utri era ampiamente prevedibile".

E' sicuramente impopolare a dirsi - e Dell'Utri, che ha mezzo spolpato la biblioteca Girolamini, manco se lo meriterebbe - ma chiunque abbia studiato un po' di legge sa che il diritto alla fuga è sacro e che i reati associativi sono impalpabili e stanno bene giusto in un codice penale ancora fascistello come il nostro.

alfano formigoni maronialfano formigoni maroni

E sono più che legittime, ma suonano davvero male in una democrazia occidentale, le parole del Pg del Tribunale di Milano che ha avvertito il capo dell'opposizione in vista della campagna elettorale: niente attacchi diffamatori ai giudici, altrimenti niente beneficio dell'affidamento in prova ai servizi sociali.

In realtà al Banana non mancano i deputati, coperti da immunità, che possono dire tutto quello che vogliono sulle odiate toghe. Però in questo momento ha altri problemi ben più urgenti, come la preparazione delle liste entro il 15 aprile. Tra epurati, arrestati e gente che lo ha scocciato a suon di minaccette, toccherebbe affidarsi all'usato sicuro modello Galan, ma anche qui arrivano i rifiuti.

PAOLO BONAIUTIPAOLO BONAIUTI

E poi c'è il noto fenomeno della fuga dei cervelli. Anche da Forza Italia. I boatos danno per fatto il passaggio di Paolino Bonaiuti, uno dei tanti che non ne può più del Cerchio magico, tra le truppe alfanoidi. Il problema è che si parla di 8-10 abbandoni e quindi la faccenda rischia di farsi seria.

CLAUDIO DESCALZICLAUDIO DESCALZI

In una giornata segnata dalla disperante immagine di una classe politica che ha sempre problemi con la giustizia, almeno Pittibimbo ha fatto una bella gitarella. Dopo la passerella al Vinitaly di Verona, oggi è toccato al Salone del Mobile di Milano. Dalla capitale immorale d'Italia ha lanciato messaggi di speranza e di guerra, alla sua maniera: "L'Italia è viva e ce la può fare" e "occorre una violenta lotta alla burocrazia, a cominciare da noi politici". Poi, tra un pensile d'autore e un divano dalle forme improbabili, procederà con comodo alle nomine pubbliche in quel poco che è rimasto delle grandi industrie italiane.

Va detto che per ora Palazzo Chigi sembra ancora in alto mare e si sa solo che cambierà il più possibile, ma forse senza vere rivoluzioni. In Eni ed Enel salirebbero di grado gli interni Claudio Descalzi e Francesco Starace, tanto per capirsi. Poi, una spruzzata di presidenze "en rose", come da Dolce Stil novo renziano.

 

 

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