BUENOS AFFAIRES (KIRCHNER, I FURBETTI D'ARGENTINA) - LA COPPIA PRESIDENZIALE SPECULANDO SPECULANDO HA INTASCATO 200MILA $ - GRAZIE A INFORMAZIONI PRIVILEGIATE LEI DECIDEVA DI SVALUTARE I PESOS E LUI COMPRAVA DOLLARI IN ANTICIPO – MA è UNA NAZIONE O UN COMITATO D'AFFARI MODELLO LITTLE ITALY?....


Emiliano Guanella per "la Stampa"

Néstor Carlos Kirchner

Molte cose si possono dire di Nestor Kirchner ma non che non sia abile nel delicato gioco della speculazione finanziaria. Dopo che il suo nome è apparso in una lista diffusa dalla Banca Centrale, l'ex presidente argentino, marito dell'attuale capo di Stato Cristina Fernandez, ha ammesso di aver comprato ai primi di ottobre del 2008 due milioni di dollari, pagandoli in moneta locale.

Cristina Kirchner

Fin qui tutto bene, la legge lo permette: il problema è che a fine mese, a causa di una manovra decisa dal governo per far fronte alla crisi finanziaria globale, il peso argentino è stato svalutato del 10%, facendo così guadagnare chi aveva deciso di scommettere sul biglietto verde.

Kirchner, che al momento dell'operazione poteva contare su informazioni privilegiate sulla politica monetaria del governo guidato dalla consorte, ha incassato poco meno di duecentomila dollari. La coppia ha un patrimonio dichiarato di undici milioni di dollari. Un insider trading ad altissimo livello, l'ultimo di una serie di scandali riportati dalla stampa e dall'opposizione, che ora chiede l'apertura di un'inchiesta.

dollaro

«Comprando dollari in un momento di incertezza per il Paese - ha scritto ieri Marcos Aguinis su "La Nacion" - l'ex presidente dimostra la scarsa fiducia nella solidità della moneta e sulla capacità del governo di far fronte alle turbolenze finanziarie».

Kirchner si è difeso in una lettera alla stampa, dicendo che i dollari non furono cambiati di nuovo in pesos ma usati per comprare un hotel a Calafate vicino allo splendido scenario del ghiacciaio Perito Moreno: non ci avrebbe quindi guadagnato nulla. I dubbi restano. Pochi mesi fa la magistratura ha archiviato un'inchiesta per arricchimento illecito per lo straordinario exploit nella fortuna del matrimonio presidenziale cresciuto del 150% in meno di due anni.

Per il giudice federale Norberto Oyarbide i guadagni sono stati il frutto d'interessi accumulati in azioni e depositi bancari, di utili negli hotel di loro proprietà (almeno tre nel Sud del spese) e gli affitti di una trentina di case e appartamenti.

Sta di fatto che si tratta si una fortuna accumulata in un momento di instabilità dell'economia argentina, mai ripresa completamente dal tracollo del 2001 e con problemi di cassa per il pagamento del debito estero. Per far fronte alle rate in scadenza il governo vuole attingere alle riserve monetarie, una manovra al limite della costituzionalità. Intanto è già caduta la testa del presidente della Banca Centrale Martin Redrado. È una battaglia complicata perché l'esecutivo non ha la maggioranza in Parlamento. Nel frattempo il peso argentino continua a perdere terreno sul dollaro, i prezzi dei prodotti importati salgono e l'inflazione galoppa.