IL BULLO DI FIRENZE A CACCIA DI GUAI – A RENZI MANCAVA SOLO UNO SCONTRO ISTITUZIONALE (“DAI TECNICI DEL SENATO FALSE PREVISIONI SULLE COPERTURE IRPEF”) E PIERO GRASSO S’INCAZZA

È un botta e risposta che rischia di diventare scontro istituzionale quello tra il premier Matteo Renzi e il presidente del Senato Pietro Grasso sulle coperture al Dl Irpef. - A lanciare il sasso stamattina a “La telefonata di Belpietro” è il presidente del Consiglio, che accusa di «falsità» i rilievi dei tecnici del Senato… -

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La Stampa.it

PIERO GRASSO SENATOPIERO GRASSO SENATO

È un botta e risposta che rischia di diventare scontro istituzionale quello tra il premier Matteo Renzi e il presidente del Senato Pietro Grasso sulle coperture al Dl Irpef.
A lanciare il sasso stamattina a "La telefonata di Belpietro" è il presidente del Consiglio, che accusa di «falsità» i rilievi dei tecnici del Senato. Le coperture ci sono, ha sottolineato, e nel farlo ha aggiunto di avere chiesto al Senato «alcuni sforzi». I tecnici dicano, continua Renzi, «se è vero o no che» la lotta all'evasione «porterà 300 milioni di euro. Sì. Che abbiamo iniziato a vendere le auto blu. Sì. Che abbiamo ridotto i costi dei politici e abbiamo fatto pagare alle banche».

GRASSO: "UFFICI DEL SENATO AUTONOMI E INDIPENDENTI"
La risposta del presidente di Palazzo Madama non si è fatta attendere. Contattato dall'Agi ha fatto sapere: «Mi faccio assolutamente garante dell'autonomia e dell'indipendenza degli uffici di Palazzo Madama». «In particolare - aggiunge Grasso - del servizio del bilancio che da 25 anni, nei confronti di tutti i governi, fornisce analisi finanziarie approfondendo con attenzione i dati che accompagnano tutti i provvedimenti legislativi, analisi che possono suscitare dibattiti sul piano tecnico e reazioni sul piano politico, ma mai accuse di falsità né sospetti di interessi corporativi o addirittura personali». «L'unico faro dell'ufficio bilancio è il pieno rispetto dell'articolo 81 della nostra Costituzione», conclude il presidente riferendosi alla norma che impone che qualsiasi legge finanziaria abbia idonea copertura.

"SMENTIREMO LE STIME DELL'OCSE, L'ITALIA CRESCERA' DI PIU'"
Oggi Renzi ha parlato anche della situazione economico finanziaria dell'Italia. Ieri Moody's ha detto che l'Italia può crescere fino al 2%, altro che 0,5%», ha detto Renzi, scommettendo con il conduttore che le previsioni dell'Ocse, che ha tagliato le stime della crescita italiana allo 0,5%, «saranno smentite». E sul dl Lavoro si dice ottimista. «Si può sempre fare meglio; di specialisti del "bisognava fare di più" ne conosco a centinaia. Io intanto inizio a fare». Se però ci si chiede, ha eccepito il capo dell'Esecutivo, se una legge possa creare posti di lavoro, «la risposta è no. Però una legge può far perdere posti di lavoro». Quanto alla riforma Fornero poi ha tirato una frecciata ai parlamentari presenti al momento del voto. «era molto complicata e arzigogolata. Peraltro l'avevano votata tutti insieme».

"SERVE UNA EUROPA CON MENO REGOLE"
Ore dopo Renzi coglie l'occasione del convegno "The State of the Union" per parlare del ruolo dell'Italia in Europa. L'Ue, sottolinea, deve essere «più light», deve avere meno regole, che siano semplici e condivise.

SENATO VUOTOSENATO VUOTO MATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSEMATTEO RENZI IN CONFERENZA STAMPA A PALAZZO CHIGI FOTO LAPRESSE

E ha aggiunto: «Noi le regole Ue le rispettiamo». Proprio per questo motivo «abbiamo diritto di chiedere che queste regole siano cambiate. L'Italia lo può dire con determinazione» e lo farà durante il suo semestre di presidenza europea. L'Italia, come presidente Ue, «provvederà a riorientare» l'Ue sulla base, tra l'altro, di «crescita e occupazione come valore costitutivi dell'Unione e non solo rigore». Un rigore «giusto per salvare banche ma ora abbiamo bisogno di salvare la classe media».

Infine, a preoccupare il premier Renzi non tanto «lo spread finanziario, che è passato a meno 150 punti base», ma lo «spread del populismo, tra ciò che si aspettano da noi i cittadini e ciò che vedono realizzato nella vita di tutti i giorni». Ecco perché, aggiunge, le forze europeiste più convinte «alzino la testa, mostrino il coraggio e spieghino con dovizia di particolari, ma anche con emozione e non solo con il linguaggio della tecnocrazia, che un'Europa più forte e più coesa è l'unica soluzione in questo tempo di globalizzazione per affrontare le difficoltà del nostro tempo».

GIANCARLO CASELLI E PIERO GRASSOGIANCARLO CASELLI E PIERO GRASSO

 

travaglio e belpietro xtravaglio e belpietro x GRILLO A ROMAGRILLO A ROMA

 

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