NELLA CABINA ELETTORALE DIO NON TI VEDE, GLI SGHERRI DI PUTIN SÌ – DURANTE IL VOTO IN RUSSIA, UN MILITARE IN MIMETICA E ARMATO FINO AI DENTI, ENTRA NEL SEGGIO MENTRE LE PERSONE VOTANO - CHE IL VOTO IN RUSSIA FOSSE UNA FARSA SI SAPEVA, MA A QUESTI LIVELLI NON ERA MAI ARRIVANO NEMMENO “MAD-VLAD” – L’APPELLO DEGLI “EREDI” DI NAVALNY: “VOTATE A MEZZOGIORNO E ANNULLATE LA SCHEDA”

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soldato russo controlla voto al seggio 3

SOLDATO ARMATO NELLE CABINE DEI SEGGI RUSSI, IL VIDEO È VIRALE

(ANSA) - Un soldato in mimetica, con il volto coperto da un passamontagna e un kalashnikov in mano, che entra e esce dalle cabine elettorali di un seggio in Russia mentre all'interno si trovano degli elettori nel momento in cui stanno esprimendo la loro volontà.

 

E' quanto mostra un breve video, lungo circa 15 secondi, diventato virale sui social. Le immagini - diffuse anche sul canale Telegram dell'agenzia ucraina Unian e di cui è difficile verificarne l'autenticità e se si riferiscono a questa tornata elettorale - mostrano delle tende con il simbolo della Russia e una piccola bandiera russa poggiata sul banco del seggio elettorale.

 

 

IL GIORNO DELLA PROTESTA DEGLI EREDI DI NAVALNY “VOTATE A MEZZOGIORNO E ANNULLATE LA SCHEDA”

Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “La Repubblica”

 

soldato russo controlla voto al seggio 2

Si commuovono tutti, ciascuno a suo modo, davanti alla tomba di Aleksej Navalny. L’anziano imbacuccato, il papà con bambino e la ragazzina vestita di rosa. A un mese da quel 16 febbraio in cui il leader diventato martire dell’opposizione russa è morto in un carcere nell’Artico, sono venuti in tanti a rendergli omaggio nel cimitero Borisovskoe, 25 km a Sudest dalla Piazza Rossa.

 

Venerdì sera i genitori avevano fatto rimuovere la montagna di fiori che oscurava il ritratto del figlio, ma in appena otto ore si è formato un nuovo tumulo di mazzi ammonticchiati. Non ci sono le file di inizio marzo, ma vuol dire che si può indugiare in semicerchio e in silenzio. […]

 

alexei navalny e vladimir putin by edoardo baraldi

Polden protiv Putina, Mezzogiorno contro Putin, si chiama l’azione di protesta sposata da Navalny un mese fa e rilanciata dalla vedova Yulia e dalla sua squadra. Obiettivo: andare ai seggi alle 12 di questa terza e ultima giornata di presidenziali per mostrare il proprio dissenso contro Putin e la sua offensiva in Ucraina.

 

«Questa protesta è una sorta di testamento di Navalny. Promuoverla è il nostro modo di raccogliere la sua eredità», ci dice in videocollegamento da Vilnius il 27enne Ruslan Shaveddinov, rattristato di non poter rendere omaggio all’amico e mentore a Mosca. Da quando si è unito giovanissimo a Navalny, ormai 11 anni fa, Shaveddinov è stato arrestato più volte, arruolato con la forza in una base nell’arcipelago artico Novaja Zemlja e, come tutti i dirigenti del Fondo anti-corruzione Fbk, costretto all’esilio tre anni fa. In patria è un “agente straniero” e un “estremista e terrorista” ricercato dalle autorità. […]

 

VLADIMIR PUTIN E IL TE - MEME BY EMILIANO CARLI

L’impegno di Ruslan e degli altri dirigenti di Fbk non finisce qua. Giovedì hanno presentato l’app Foton che suggerisce in modo casuale come boicottare Putin: se votare per uno dei tre rivali fantoccio di Putin o invalidare la scheda. A spiegare come funziona, un messaggio postumo di Navalny: «Albert Einstein, Niels Bohr e Werner Heisenberg corrono in aiuto degli indecisi. Non siate pigri. Andate ai seggi a mezzogiorno e sparate fotoni».

 

Qui in mezzo all’ufficio abbiamo questa scatola fotonica che irradia luci e indica che cosa fare». Per Shaveddinov queste presidenziali non sono vere elezioni. «In due giorni l’affluenza ha già superato il 50%. È un copione già visto di brogli, pressioni e intimidazioni». In confronto a oggi, dice, sono da rimpiangere persino le elezioni del 2018 quando fu il portavoce della vana campagna di Navalny di candidarsi al Cremlino.

 

soldato russo controlla voto al seggio 1

 «In sei anni Putin ha scatenato una guerra in Ucraina, fatto cacciare o ammazzare o incarcerare gli oppositori, chiuso ong e media indipendenti ed eliminato gli osservatori elettorali. È un’elezione sotto legge marziale. Non c’è nulla che possa ostacolare la sua vittoria». La sfida, è consapevole Shaveddinov, è enorme. E in gioco c’è anche la sua sicurezza personale. Martedì Leonid Volkov, uno dei leader di Fbk, è stato aggredito a martellate sotto casa a Vilnius da «scagnozzi di Putin», ha detto. «Ci rendiamo conto dei rischi. Contro di noi c’è l’enorme macchina della sicurezza statale russa», dice Ruslan.  […]

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