CAFONAL DEL PAESANO - IL SINDACO DI NEW YORK DE BLASIO ACCOLTO COME UN SANTO PATRONO A GRASSANO, PAESE D’ORIGINE - “È BELLO ESSERE A CASA, SE HO AVUTO SUCCESSO NELLA VITA LO DEVO ALLO SPIRITO DI QUI”


Eliana Di Caro per “Il Sole 24 Ore

 

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«È bello essere a casa, lo voglio dire a tutti i grassanesi, ci sono grassanesi qua?». Un boato di sì misto ad applausi ha accolto le parole di Bill De Blasio, sindaco di New York, sul palco allestito a Grassano, una quarantina di chilometri da Matera, dove sua nonna Anna Briganti era nata e da dove partì nel 1903 per gli Stati Uniti d'America.

 

Un paese che, con i suoi 5.500 abitanti, ha vissuto un 24 luglio memorabile: Bill ne ha fatto una tappa del proprio tour italiano con la moglie Chirlane e i figli Dante e Chiara - «due giovani di origini grassanesi» ha sottolineato con un sorriso - ricordando con emozione le sue radici e diventandone cittadino onorario.

 

Nella piazza principale (strapiena «come a Sant'Innocenzo, il nostro patrono» dice la signora Domenica, 74 anni), c'era un'atmosfera calda e per certi versi d'altri tempi: il sindaco è stato accolto dalla banda del paese composta da 35 elementi; sullo sfondo del palco, una riproduzione un po' artigianale del centro lucano e la scritta "Grassano saluta Bill De Blasio", bandierine americane e italiane qui e là, balconi gremiti e bambini in festa, tanti sindaci a rappresentare l'intero territorio lucano.

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Insomma, un'aria semplice e decisamente autentica. Festosa, pensando al momento degli inni nazionali che hanno aperto la manifestazione. La cantante Vittoria Sigillino, grassanese, ha interpretato quello americano, poi tutti assieme si è cantato l'inno italiano.

 

È toccato quindi al primo cittadino di Grassano fare gli onori di casa. Francesco Sanseverino ha ringraziato De Blasio che «ha mostrato grande affetto per la nostra terra e orgoglio per le sue radici, anche nel corso della campagna elettorale». Ne ha poi sottolineato un tratto politico caratterizzante, l'impegno «a non lasciare nessuno indietro, fondamentale nella gestione dei temi della politica». E rivolto al pubblico: «Noi ti sentiamo uno di noi, vero?» suscitando una grande ovazione.

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Se Sanseverino ha concluso con l'auspicio di De Blasio alla Casa Bianca, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, si è augurato una «moltiplicazione di De Blasio» per la Basilicata, «perché questa terra ha grandi potenzialità, può e deve farcela» e un'icona come De Blasio è il giusto esempio e stimolo.

 

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Quando infine è toccato a Bill, si è sentito subito il tono tipicamente americano nella scelta delle parole e nella forza della retorica: «Grassano è un posto speciale per me. Mia nonna, sua sorella Imperia e sua madre Maria emigrarono oltre un secolo fa, erano parte di una famiglia straordinaria che comprendeva Pasquale e Domenico e poi Gaetano che rimase all'Università di Napoli. Chi andò via raggiunse il sogno americano, chi restò si nutrì dei valori della città natale».

 

«Abbiamo mantenuto i contatti - ha continuato il sindaco di New York - e un grande apprezzamento per questo posto, i messaggi che ho ricevuto dopo le elezioni mi hanno commosso, soprattutto quelli dei giovani. Grazie giovani! Per questo eravamo desiderosi di venire qui, per ringraziarvi.

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Non ho conosciuto mia nonna, ma a detta di tutti era una donna incredibilmente forte, intelligente e piena di risorse. Abbiamo ereditato lo spirito grassanese che ci ha permesso di avere successo nella vita di oggi. Ogni giorno, quando combatto per una città più giusta ed equa, lo faccio perché è quello che ho imparato da mia madre, che a sua volta l'aveva imparato da sua madre… Grazie di tutto, Grassano".