CAMERON E MERKEL DIVISI SU TUTTO - NESSUN ACCORDO SU IMMIGRAZIONE E RIFORME UE, IL PREMIER INGLESE AGITA LO SPETTRO DEL REFERENDUM: “DECIDERANNO I CITTADINI SE RESTARE NELL’UNIONE’’ - OTTIMISMO DELLA MERKEL SULLA GRECIA: “VOGLIAMO CHE RESTI NELL’EUROZONA”

Divisi sulla concezione dell’Europa, sull’immigrazione, sulla libertà di movimento nella Ue, Cameron e la Merkel si ritrovano uniti dal tragico attacco terroristico contro la Francia - Il segnale più importante della visita londinese di Frau Angela non è diretto alla Gran Bretagna ma alla Grecia: “Faranno la loro parte e noi mostreremo solidarietà”...

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Enrico Franceschini per “la Repubblica

 

cameron e angela merkel cameron e angela merkel

Divisi sulla concezione dell’Europa, sull’immigrazione, sulla libertà di movimento nella Ue, David Cameron e Angela Merkel si ritrovano uniti dal tragico attacco terroristico contro la Francia. La visita del cancelliere tedesco a Londra sposta inevitabilmente il focus dall’economia alla sicurezza, cominciando poche ore dopo il massacro nella redazione del settimanale Charlie Hebdo a Parigi.

 

«Un atto nauseante, la Gran Bretagna è al fianco dei francesi in questo giorno terribile per tutta Europa», dice il premier britannico, dopo aver telefonato insieme alla Merkel al presidente francese Hollande per esprimergli solidarietà e sostegno. La leader tedesca usa parole analoghe nella conferenza stampa congiunta. Ci manca poco che i due premier affermino, parafrasando il celebre discorso di Kennedy a Berlino, di essere «tutti europei». I sentimenti sono palpabilmente simili, nella sala stampa di Downing street. Ma l’Europa spinge i due leader in direzioni differenti.

 

TSIPRAS TSIPRAS

Cameron ha accolto la Merkel con la richiesta di una riforma dei trattati dell’Unione Europea per modificare radicalmente le leggi sull’immigrazione, e in particolari sull’assistenza statale agli immigrati, che tanto suscitano proteste in Gran Bretagna. La Merkel gli ha risposto che la Germania è pronta ad appoggiare cambiamenti relativi ai benefici assistenziali di cui usufruiscono gli immigrati, ma senza toccare i trattati esistenti.

 

E’ una posizione pressoché unanime nella Ue. Offre al primo ministro britannico un contentino: Berlino condivide la necessità di mettere un freno al welfare facile per gli immigrati comunitari. Cameron vuole che debbano avere un lavoro prima di poter ricevere assistenza. La cancelliera è sostanzialmente d’accordo. «Io non sono contro la libertà di movimento in Europa», afferma il leader conservatore nella conferenza stampa. «Sono contro gli abusi della libertà di movimento», cioè è contro chi usa la libertà di emigrare e lavorare in qualunque paese della Ue per farsi mantenere dai contribuenti anziché cercare un impiego.

hollande e la bella indigena hollande e la bella indigena

 

Basterà questa distinzione a trovare un accordo? Non subito e del resto non era questa l’aspettativa della breve visita di ieri della Merkel, una delle missioni che farà in tutto il continente come nuovo presidente di turno della Ue. Ma Cameron spera che una disponibilità a trattare da parte della Germania lo aiuti a vincere le elezioni britanniche del maggio prossimo. Al resto, ovvero al referendum sull’appartenenza del Regno Unito alla Ue che il premier conservatore vuole fare nel 2017, penserà poi.

 

Ieri ha ripetuto la sua posizione al riguardo: «Io voglio che la Gran Bretagna resti parte di un’Unione Europea riformata. Sono convinto di poter risolvere i problemi nella relazioni tra Regno Unito e Unione Europea». Ma ha anche aggiunto che sul restare o meno in Europa «decideranno i cittadini britannici», lasciando aperta la porta a qualunque ipotesi.

 

farage al parlamento europeo farage al parlamento europeo

Il segnale più importante lanciato dal cancelliere tedesco nella rapida tappa londinese, in realtà, non è diretto alla Gran Bretagna, bensì alla Grecia. «La Germania vuole che Atene rimanga nell’eurozona», ha detto la Merkel rispondendo alla domanda di un giornalista. E poi ha ribadito: «Io stessa e il mio governo abbiamo sempre seguito una politica diretta a tenere la Grecia nell’euro.

 

La Grecia ha fatto molti sacrifici. Per molti greci questi sono stati anni molto difficili. Abbiamo fatto molta strada e io non ho dubbi che arriveremo anche stavolta a una conclusione soddisfacente, in cui da un lato la Grecia dovrà fare la sua parte e dall’altro noi dovremo mostrare solidarietà». Se c’è stata una buona notizia, nella tragica giornata di ieri per tutti gli europei, è stata forse l’ottimismo della cancelliera per quello che accadrà ad Atene.

 

 

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