CAMERON CON VISTA, MA NON SU BRUXELLES - IL PREMIER, SCAMPATO IL REFERENDUM, SFANCULA L’EUROPA (“TROPPI ITALIANI”!) PER NON FARSI SCAVALCARE DA FARAGE: “IL REGNO È MILLE VOLTE PIÙ IMPORTANTE DELL’UNIONE”

Evitata la secessione scozzese, nel 2015 ci saranno le elezioni e nel 2017 l’altro referendum su cui si è impegnato Cameron: quello sul restare o meno nell’Unione Europea - Sul rapporto con Bruxelles, sul flusso di immigrati dal Vecchio continente, oltre che sull'economia, si combatteranno le elezioni...

Condividi questo articolo


Gaia Cesare per "il Giornale"

 

nigel farage nigel farage

Il primo ministro David Cameron al congresso dei Conservatori a Birmingham applaude durante l'intervento del collega di partito e rivale Boris Johnson, sindaco di Londra. Il capo del governo teme nuove defezioni a favore degli avversari politici dell'Ukip e la concorrenza dello stesso Johnson.

 

Il referendum più importante, quello sull'indipendenza della Scozia, lo ha vinto dopo una grande paura. «Un sollievo andare a letto primo ministro del Regno Unito e svegliarsi primo ministro del Regno Unito». Le due ore dopo il risultato sono state «le più felici dell'anno», ha ammesso il capo del governo britannico. Ma ora c'è un altro referendum sul quale David Cameron non intende giocarsi la carriera e perdere la faccia. È il voto, rischioso, che ha promesso per il 2017, garantendo ai cittadini britannici la facoltà di scegliere se restare nell'Unione europea o lasciarla.

 

farage al parlamento europeo farage al parlamento europeo

Sul rapporto con l'Europa, sul flusso di immigrati che arriva dal Vecchio continente, oltre che sull'economia, si combatterà la battaglia cruciale delle elezioni di maggio 2015. Prima di arrivare al referendum, i Tory dovranno vincere le politiche. Ma proprio sui nodi centrali del referendum potrebbero perderle.

 

Ecco perché oggi il primo ministro parlerà al Congresso dei Tory a Birmingham annunciando il suo piano per sfidare le regole europee. Il premier vuole più controlli sulle proprie frontiere e maggiori poteri per limitare l'immigrazione in arrivo dal continente. E ha già avvertito: se non riuscirà a rinegoziare il rapporto con Bruxelles, è pronto a fare campagna elettorale per l'uscita del Regno Unito dall'Unione.

 

david cameron nigel farage david cameron nigel farage

Il messaggio ha due destinatari: gli euroburocrati, a cui Cameron chiede maggiori concessioni - pena l'addio all'Ue - ma soprattutto gli elettori di centrodestra sempre più tentati dal cambio di casacca a favore degli euroscettici dell'Ukip, il partito di Nigel Farage che ha sbaragliato tutti alle europee.

 

Dopo lo sgambetto del parlamentare Mark Reckless, che ad apertura di Congresso ha annunciato l'addio proprio perché il primo ministro «ha deluso il Paese sulla riforma dell'Europa e l'immigrazione», ieri è arrivato lo schiaffo dell'ex vicesindaco di Londra (2008-2012) ed ex membro dei Tory Richard Barnes, anche lui favorevole all'uscita dalla Ue e assoldato dall'Ukip.

 

david cameron boris johnson david cameron boris johnson

In molti prevedono e minacciano che nei prossimi mesi altri seguiranno. Ecco perché Cameron tenta oggi di fermare l'emorragia flirtando con i «nemici» di Bruxelles per recapitare un messaggio chiaro: solo se voterete Tory potrete avere di più dall'Europa, cioè una posizione «riformata» in seno alla Ue «che io credo sia la risposta migliore per la Gran Bretagna». Ma se questo non accadesse avrete la garanzia di un referendum per lasciarla, una consultazione in cui io certo non mi batterò per chiedervi di restare.

 

Le parole pronunciate ieri non lasciano dubbi: «Il Regno Unito è mille volte più importante della Ue. Siamo franchi, l'Unione non sta funzionando adeguatamente per noi adesso». E sempre con riferimento alla Scozia: «Quella era una questione strappacuore. Restare nell'Unione è una questione di importante pragmatismo». Tradotto: non mi si spezzerebbe il cuore se dovessimo lasciarla.

david cameron boris johnson david cameron boris johnson

 

«Al centro» della rinegoziazione, Cameron fa sapere che ci sarà l'immigrazione dall'Europa e non quella da fuori, come negli anni passati. Il premier si batterà per avere una deroga alle regole sulla «libertà di movimento» che ora permettono ai cittadini europei, tra cui moltissimi italiani, di lavorare nel Regno Unito: «La nostra economia è cresciuta molto più in fretta di quella di altri Paesi europei che non stanno crescendo affatto. Paradossalmente non abbiamo tanti immigrati da Romania e Bulgaria ma un numero altissimo di italiani, spagnoli e francesi».

david cameron alla conferenza tory di birmingham david cameron alla conferenza tory di birmingham

 

Urge una riforma, insomma. Anche perché intanto il sindaco di Londra Boris Johnson - che a maggio correrà per un seggio a Westminster provando di avere aspirazioni da premier - ha già detto che senza riforma, la Gran Bretagna starebbe meglio fuori dall'Unione.

 

cameron clegg farage miliband in galosce cameron clegg farage miliband in galosce

I Tory sanno di essere forti sull'economia. Un recente sondaggio per l'Observer svela che il 35% degli inglesi è convinto che l'accoppiata Cameron-Osborne possa affrontare i problemi economici meglio dell'accoppiata laburista Miliband-Balls (23%). Il divario col Labour si è ristretto ad appena due punti (34% contro il 32 dei Conservatori). Il resto del match si gioca su Europa e immigrazione.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...

DAGOREPORT – BENVENUTI ALLA PROVA DEL “NOVE”! DOPO LA COSTOSA OPERAZIONE SUL ''BRAND AMADEUS'' (UN INVESTIMENTO DI 100 MILIONI DI DOLLARI IN 4 ANNI), A DISCOVERY NON VOGLIONO STRAFARE. E RESTERANNO FERMI, IN ATTESA DI VEDERE COSA SUCCEDERA' NELLA RAI DI ROSSI-MELONI - ''CORE BUSINESS' DEL CANALE NOVE: ASCOLTI E PUBBLICITÀ, QUINDI DENTRO LE SMORFIE E I BACETTI DI BARBARELLA D'URSO E FUORI L’INFORMAZIONE (L’IPOTESI MENTANA NON ESISTE) - LA RESPONSABILE DEI CONTENUTI DI DISCOVERY, LAURA CARAFOLI, PROVO' AD AGGANCIARE FIORELLO GIA' DOPO L'ULTIMO SANREMO, MA L'INCONTRO NON ANDO' A BUON FINE (TROPPE BIZZE DA ARTISTA LUNATICO). ED ALLORA È NATA L’IPOTESI AMADEUS, BRAVO ''ARTIGIANO" DI UNA TV INDUSTRIALE... 

DAGOREPORT – L’INSOFFERENZA DI AMADEUS VERSO LA RAI È ESPLOSA DURANTE IL FESTIVAL DI SANREMO 2024, QUANDO IL DG RAI GIAMPAOLO ROSSI, SU PRESSIONE DEI MELONI DI PALAZZO CHIGI, PROIBI' AI RAPPRESENTANTI DELLA PROTESTA ANTI-GOVERNATIVA DEI TRATTORI DI SALIRE SUL PALCO DELL'ARISTON - IL CONDUTTORE AVEVA GIÀ LE PALLE PIENE DI PRESSIONI POLITICHE E RACCOMANDAZIONI PRIVATE (IL PRANZO CON PINO INSEGNO, LE OSPITATE DI HOARA BORSELLI E POVIA SONO SOLO LA PUNTA DELLA CAPPELLA) E SI È LANCIATO SUI DOLLARONI DI DISCOVERY – L’OSPITATA “SEGRETA” DI BENIGNI-MATTARELLA A SANREMO 2023, CONSIDERATA DAI FRATELLINI D’ITALIA UN "COMIZIO" CONTRO IL PREMIERATO DELLA DUCETTA, FU L'INIZIO DELLA ROTTURA AMADEUS-PRESTA…