IL CAV: “I SOLDI A LELE MORA? UN ATTO DI GENEROSITA’, ERA NEI GUAI. ADESSO, PERO’, NON GLI RISPONDO AL TELEFONO. I CONTATTI LI HA POI TENUTI SPINELLI” – BERLUSCONI AL PROCESSO PER CONCORSO IN BANCOROTTA DI EMILIO FEDE – IL GIORNALISTA PRESE UN MILIONE DAL PRESTITO ALL’EX AGENTE DEI VIP

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Dal Corriere della Sera

 

BERLUSCONI PROCESSO LELE MORA BERLUSCONI PROCESSO LELE MORA

Quel prestito da circa 2,8 milioni di euro a Lele Mora nel 2010 «è stato un mio atto di generosità». Lo ha detto Silvio Berlusconi testimoniando lunedì pomeriggio nel processo milanese per concorso in bancarotta a carico di Emilio Fede che, secondo l’accusa, avrebbe trattenuto oltre un milione di euro dei soldi (circa 2,8 milioni) che dovevano servire a salvare la società di Mora. Poi di quel prestito, concesso per lo stato di «difficoltà delle aziende» dell’ex agente dei vip, «ritenni - ha aggiunto - di non interessarmene più».

 

Nel corso della breve deposizione, durata circa 15 minuti, il pm Eugenio Fusco ha anche chiesto a Berlusconi, testimone e mai indagato nel procedimento (in aula c’erano comunque i suoi legali Niccolò Ghedini e Federico Cecconi, oltre all’avvocato di Fininvest Salvatore Pino), quando avesse saputo che una parte dei soldi che aveva prestato a Mora erano stati «intascati» da Fede. «Non so se dai giornali o se qualcuno me ne ha parlato, ma si diceva in azienda anche che Mora aveva restituito a Fede parte di un prestito che quest’ultimo gli aveva concesso».

 

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Ad ogni modo, ha proseguito Berlusconi, «il signor Fede ha chiuso il suo rapporto con l’azienda (Mediaset, ndr) e non ho più parlato con lui di questo e neanche con Mora che mi ha cercato a volte, ma io ho preferito non rispondere su suggerimento dei miei avvocati». In quel periodo, infatti, era esploso il caso Ruby che ha fatto finire a processo anche l’ex talent scout e l’ex direttore del Tg4. Inoltre, sempre al pm che gli ha chiesto quale atteggiamento avesse avuto quando circolavano le voci dei soldi trattenuti da Fede, Berlusconi ha risposto: «Non c’è stato alcun atteggiamento da parte mia, il prestito è stato un mio atto di generosità e poi ritenni di non interessarmene più».

 

LE DIFFICOLTÀ

«Ho ricostruito con il ragionier Spinelli e con i miei collaboratori che fu Fede, durante un cena in cui era presente anche Mora, a richiedermi la dazione del prestito e io poi incaricai Spinelli di precedere a un prestito infruttifero», ha specificato Silvio Berlusconi. L’ex premier ha raccontato di conoscere sia Fede sia Mora «da oltre 30 anni» e di aver ricostruito «con i miei legali le dazioni del prestito in tre tranche: una di 1 milione all’inizio del 2010, la seconda di 1,5 milioni nella primavera del 2010 e la terza di 300 mila euro nel settembre dello stesso anno».

LELE MORA IN TRIBUNALE LELE MORA IN TRIBUNALE

 

Un fatto, comunque, «di oltre 7 anni fa che, in realtà, non ricordavo più come fosse avvenuto». All’epoca, ha aggiunto, «mi era stata descritta, sia da Fede sia da Mora, una difficoltà delle aziende di Mora che con questo prestito sarebbe stata eliminata. Anche Fede - ha proseguito - era a conoscenza di quelle difficoltà e da qui la richiesta di prestito».

 

Fu poi Spinelli, come ha spiegato l’ex premier, «a tenersi in contatto con Mora che gli disse che avrebbe rimborsato parte del prestito vendendo una villa in Sardegna, ma poi la villa non era più nella sua disponibilità, come altri immobili di cui aveva parlato». E, quindi, «ho visto come sono andate le vicende - ha concluso il leader di FI - e che le sue società erano fallite ed ho ritenuto che non ci fosse più possibilità di riavere il prestito».

 

LELE MORA IN TRIBUNALE LELE MORA IN TRIBUNALE

Una parte dei 2,75 milioni di euro che Silvio Berlusconi nel 2010 prestò a Lele Mora, «per aiutarmi» visto che era sull’orlo del crac finanziario, «io li ho dati a Emilio Fede, perché lui aveva parlato con Silvio per chiedere quel prestito per me e poi mi aveva chiesto di dargliene una parte, dicendomi anche “tanto Silvio è generoso, vedrai che te ne darà altri”», aveva detto in mattinata l’ex agente dei vip, testimoniando nel processo.

 

Mora in sostanza, ha confermato quanto aveva già messo a verbale nel luglio del 2011. «Fede - ha raccontato Mora, rispondendo alle domande del pm Eugenio Fusco - aveva parlato con Berlusconi per farmi avere quei soldi, era stata anche sua l’idea, perché io mi vergognavo, io non avevo mai chiesto niente a Silvio in tanti anni di amicizia, l’unica cosa che gli chiedevo ogni tanto era di far lavorare qualche mia artista in Mediaset, solo questo». Tra l’altro, «se fossi riuscito a tornare in auge, avrei voluto restituirgli quel denaro, avevo firmato anche una scrittura in cui mi impegnavo a ridarli indietro, se avessi avuto la possibilità».

EMILIO FEDE LELE MORA EMILIO FEDE LELE MORA

 

“LA FINE DI ICARO”

Mora - che ha già patteggiato per questa vicenda del prestito con soldi distratti e non messi nella sua Lm Management (poi fallita) - ha raccontato che «non c’era un accordo iniziale con Fede». L’ex agente dei vip ha anche spiegato che lui in quel periodo «dopo tanti allori vedeva solo spine, stavo facendo la fine di Icaro in un mondo di lustrini che prima ti dà tante ricchezze e poi nessun aiuto». Secondo l’accusa, Fede avrebbe ricevuto da Mora, in contanti e presso gli studi Rti di Segrate, la somma di 450 mila euro. Altri 500 mila euro sarebbero stati, invece, versati da Mora su un conto a Lugano di Fede, mentre un’altra parte (160 mila euro), sempre secondo l’accusa, sarebbe stata distratta sui conti italiani dell’ex direttore del Tg4.

 

Giuseppe Spinelli contabile di fiducia di Silvio Berlusconi article Giuseppe Spinelli contabile di fiducia di Silvio Berlusconi article

“NON LO VEDO DA 7 ANNI”

Lele Mora e Silvio Berlusconi sono stati chiamati a testimoniare entrambi lunedì. «Ah, Silvio verrà oggi anche lui a testimoniare? - ha detto Mora -. Che meraviglia! Allora sarà una bella “carrambata”». Ma la deposizione dell’ex talent scout era fissata per la mattina, e quella di Berlusconi per le 15. «Silvio era un uomo generoso prima e credo lo sia rimasto anche oggi, eravamo amici e gli amici restano sempre tali, anche se sono passati 7 anni e non l’ho più visto».

 

LA NUOVA VITA

EMILIO FEDE LELE MORA EMILIO FEDE LELE MORA

Mora ha raccontato ai cronisti anche la sua nuova vita dopo le condanne per bancarotta e per il processo «Ruby bis». «Ho finito di scontare le pene inflitte — ha spiegato — è cambiata di molto la mia vita, cerco di fare ancora un po’ di sociale, ho smesso di fare l’agente, però posso scrivere libri e programmi». Il 31 maggio prossimo — aveva anche già annunciato nei giorni scorsi — fonderà a Milano un movimento politico «“Libertà e onestà”, attento al sociale e alla giustizia: sarà costituito da giovani, io ne sarò solo l’animatore».

 

SPINELLI: “È LA PERSONA PIÙ BUONA DEL MONDO”

lele mora silvio berlusconi lele mora silvio berlusconi

«Berlusconi è la persona più buona del mondo, lui non porta rancore nei confronti di nessuno». Così Giuseppe Spinelli, ragioniere di fiducia dell’ex premier, anche lui chiamato a testimoniare, ha risposto ad una domanda dei cronisti, che gli hanno chiesto se il leader di FI si fosse sentito «tradito» da Emilio Fede per la vicenda del prestito. Spinelli - che si occupò del versamento a Mora, come anche di quelli alle «Olgettine» nel caso Ruby - ha raccontato di aver «scoperto solo dai giornali» che una parte dei soldi prestati da Berlusconi all’ex talent scout Fede se la sarebbe tenuta per sé. «Mi è dispiaciuto, io sono rimasto un po’ deluso», ha detto Spinelli ai cronisti, precisando, però, che l’ex Cavaliere, invece, «non porta mai rancore nei confronti di nessuno».

 

 

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