CHE SCHIAFFONE PER OBAMA: LA CORTE SUPREMA BLOCCA LA SUA RIFORMA DELL'IMMIGRAZIONE FATTA A COLPI DI ORDINI ESECUTIVI - ORA I 5 MILIONI DI IRREGOLARI CHE HANNO FIGLI NATI IN AMERICA RISCHIANO DI ESSERE ESPULSI E SEPARATI DALLA FAMIGLIA - MA CON UN VERDETTO 4 A 4, VISTO CHE MANCA UN GIUDICE IL CASO NON FA 'VERA' GIURISPRUDENZA

Il pareggio era atteso e ora si rischia il caos giuridico negli Stati Uniti, perché il caso potrebbe continuare a passare per le aule dei tribunali inferiori, in attesa di una decisione definitiva. Ognuna delle nove corti d'appello potrebbe decidere in modo diverso. E Obama potrebbe ricercare questo risultato...

Condividi questo articolo


 

Patrizio Cairoli per http://america24.com

latinas con obama latinas con obama

 

MESSICO IMMIGRAZIONE ILLEGALE MESSICO IMMIGRAZIONE ILLEGALE

La Corte Suprema statunitense ha bloccato il piano sull'immigrazione del presidente Barack Obama. Il massimo tribunale federale si è espresso con 4 voti a favore e 4 contrari sul caso United States v. Texas, ovvero la legittimità degli ordini esecutivi con cui Obama aveva deciso di impedire il rimpatrio forzato di più di quattro milioni di immigrati irregolari, permettendo loro di vivere e lavorare legalmente nel Paese. Il pareggio lascia in vigore la sentenza del tribunale d'appello che blocca il piano sull'immigrazione, su ricorso del Texas e di altri 25 Stati.

 

In questo modo, al quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti viene negata la possibilità di raggiungere uno dei principali obiettivi del suo secondo mandato alla Casa Bianca, quello di "tirare fuori dall'ombra" milioni di persone che vivono e lavorano onestamente negli Stati Uniti, ma senza documenti. Il pareggio non crea un precedente alla Corte Suprema e il piano potrebbe essere nuovamente valutato quando il massimo tribunale tornerà a essere composto da nove giudici con il sostituto di Antonin Scalia, morto a febbraio; in pratica, però, bloccarlo ora significa, probabilmente, bocciarlo per sempre.

barack obama intervista the atlantic barack obama intervista the atlantic

 

La reazione di Obama

 

immigranti al confine con il messico immigranti al confine con il messico

"Il fatto che la Corte Suprema non sia stata in grado di prendere una decisione su questo caso ci allontana da un processo di riforma" dell'immigrazione, ha detto Obama, commentando la sentenza dalla Casa Bianca. "Una delle ragioni per cui l'America è una nazione così inclusiva e varia è che siamo una nazione di immigrati".

 

"L'immigrazione non è una cosa da temere" ed è "straziante per i milioni di immigrati che si sono costruiti la loro vita qui, che qui hanno tirato su le loro famiglie", vedere che nulla viene fatto per loro. "Vi prometto che, prima o poi, la riforma dell'immigrazione - ha detto Obama - sarà fatta".

 

MESSICO IMMIGRATI MESSICO IMMIGRATI

"È stata l'incapacità di agire del Congresso - ha poi detto - a spingermi ai limiti della mia autorità esecutiva". La decisione della Corte Suprema "non cambia sostanzialmente lo status quo" e ora l'unica strada davanti è che ad agire sia il Congresso. Il pareggio alla Corte Suprema "è una conseguenza" del rifiuto del Senato, a maggioranza repubblicana, di organizzare un'audizione e un voto su Merrick Garland, il giudice scelto per riempire il vuoto lasciato da Antonin Scalia, morto a febbraio. "Se continuate a bloccare i giudici" dalla possibilità di entrare in carica, "poi il tribunale non può prendere decisioni".

 

Il presidente ha poi criticato le proposte sull'immigrazione di Donald Trump, l'ormai certo candidato repubblicano alle presidenziali, pur senza nominarlo. "Pretendere di rimpatriare 11 milioni di persone o di costruire un muro senza spendere decine di miliardi di dollari dei contribuenti è una fantasia che non fa nulla per aiutare la classe media".

minori immigranti al confine del messico minori immigranti al confine del messico

 

Le possibili ripercussioni

 

Il pareggio era atteso e, secondo la stampa americana, ora si rischia il caos giuridico negli Stati Uniti, perché il caso potrebbe continuare a passare per le aule dei tribunali inferiori, in attesa di una decisione definitiva. I sostenitori del programma di Obama potrebbero creare una coalizione di altri Stati per chiedere in tribunale l'inizio dell'applicazione del piano, creando un possibile scontro tra Corti d'appello, con gli ordini esecutivi giudicati costituzionali in alcune parti del Paese e incostituzionali in altre.

 

usa immigration usa immigration

Gli ordini esecutivi

 

Alla fine del 2014, il presidente presentò due ordini esecutivi, vista l'impossibilità di raggiungere un accordo con i repubblicani in Congresso sulla riforma dell'immigrazione: con il primo, lanciava un programma (il Deferred Action for Parents of Americans and Lawful Permanent Residents, Dapa) per permettere a circa 3,5 milioni di immigrati senza permesso, genitori di cittadini statunitensi o di residenti permanenti, di evitare il rimpatrio e fare richiesta per un permesso di lavoro; con il secondo, aveva previsto l'espansione del Deferred Action for Childhood Arrivals (Daca), il programma che consente agli immigrati senza permesso, entrati da bambini nel Paese, di evitare il rimpatrio e ricevere un permesso di lavoro biennale e rinnovabile. I due programmi, però, sono stati sfidati da 26 Stati, secondo cui Obama avrebbe abusato del suo potere, scavalcando il Congresso.

immigrati america immigrati america immigrati america immigrati america

 

La campagna elettorale

 

La riforma dell'immigrazione sarà senza dubbio al centro del confronto per le elezioni presidenziali: Hillary Clinton ha definito lo stop alla riforma "inaccettabile", in un comunicato in cui ha sottolineato che la 'non decisione' della Corte Suprema "mostra a tutti noi quanto sia alta la posta in palio a queste elezioni".

 

"Come ho già abbondantemente detto, credo che il presidente Obama abbia agito all'interno della sua autorità costituzionale e legale con le sue azioni esecutive". Clinton ha poi scritto che "questa decisione ci mostra quanti danni stiano facendo i senatori repubblicani rifiutando di considerare la nomina di Obama per riempire il posto vacante alla Corte Suprema. I repubblicani devono smetterla di giocare con la nostra democrazia e dare al giudice Merrick Garland una giusta audizione e il voto".

 

antonin scalia antonin scalia

"Questa decisione è anche un severo promemoria del danno che Donald Trump provocherebbe alle nostre famiglie, alle nostre comunità, al nostro Paese", visto che ha definito i messicani "stupratori" e "assassini" e ha proposto di rimpatriarli (nel Paese vivono oltre 11 milioni di persone senza permesso). "Da presidente, continuerò a difendere" i due programmi voluti da Obama. "Introdurrò una riforma dell'immigrazione con un percorso verso la cittadinanza nei miei primi cento giorni" da presidente, ha scritto Clinton.

 

Trump ha promesso di costruire un muro al confine meridionale degli Stati Uniti e di farlo pagare al Messico, minacciando in caso contrario di bloccare l'invio delle rimesse, ovvero dei miliardi di dollari che gli immigrati senza permesso che vivono negli Stati Uniti spediscono a casa.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...