CHI CONGIURA SARA’ CONGIURATO - THERESA MAY HA FATTO FUORI DAVID CAMERON? E ORA BORIS JOHNSON E’ PRONTO A FARLE LE SCARPE E A VOLARE A DOWNING STREET - LA LADY DI LATTA È CONSIDERATA L'UNICO RESPONSABILE DEL DISASTRO ELETTORALE CHE HA PORTATO I CONSERVATORI A PERDERE LA MAGGIORANZA - ORA RIUSCITE AD IMMAGINARE UN VERTICE BORIS-TRUMP?

-

Condividi questo articolo


Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

boris johnson 9 boris johnson 9

La congiura di Boris contro la morta che cammina. Theresa May è stata paragonata a una condannata che si avvia all' esecuzione da George Osborne, l'ex cancelliere dello scacchiere di David Cameron che ora fa il direttore dell'Evening Standard. E ieri mattina diversi giornali riportavano che lo zazzeruto ministro degli Esteri, Johnson, sarebbe pronto a lanciare la sfida alla premier per prenderne il posto.

 

«È solo questione di capire quanto a lungo rimarrà nel braccio della morte», ha detto Osborne, secondo cui l' esecuzione potrebbe avvenire già questa settimana. E per gli alleati di Boris Johnson il dubbio è solo quando, non se «BoJo» si candiderà alla leadership dei conservatori e del governo.

theresa may e david cameron theresa may e david cameron

 

Il ministro degli Esteri ieri ha liquidato su Twitter queste speculazioni come «fesserie» e ha ribadito il suo appoggio a Theresa May. Ma in una situazione tutta in movimento le sue smentite non valgono più di tanto. Nei ranghi dei conservatori continuano a crescere le voci di chi chiede alla leader del governo di farsi da parte. «La sua posizione è insostenibile e lei lo sa», ha detto alla Bbc Anna Soubry, una delle capofila dell' ala filo-europea del partito. La premier è considerata l' unico responsabile del disastro elettorale che ha portato i conservatori a perdere la maggioranza.

 

boris johnson 7 boris johnson 7

Ma Theresa May per il momento si aggrappa alla poltrona e ieri ha portato a termine un mini-rimpasto di governo. Dove la novità principale è la nomina di Damian Green a Primo segretario di Stato, di fatto un vicepremier: lui è considerato un moderato sui temi europei e la sua promozione può suonare come un commissariamento della premier da parte di chi, come il cancelliere dello scacchiere Philip Hammond, vorrebbe evitare una Brexit estrema. Ma dall' altro lato torna nel governo con la responsabilità dell' Ambiente Michael Gove, controverso ex ministro che era stato con Johnson il capofila della campagna per l'uscita dall' Unione Europea.

 

Contro la Brexit «dura» sono invece schierati gli unionisti protestanti nordirlandesi, che dovrebbero fornire la stampella a un governo di minoranza conservatore. Ma l'accordo parlamentare, annunciato sabato sera, sembra essere ancora in alto mare.

 

theresa may e david cameron theresa may e david cameron

Il partito conservatore si sta in effetti spaccando sulla Brexit. Perché se è vero che Boris Johnson è l'unico con il carisma in grado di risollevarne le sorti, è anche vero che «BoJo» è un fautore dell' uscita «hard» dalla Ue: mentre l' ala europeista sta risollevando la testa e legge la sconfitta elettorale come una sconfessione delle posizioni estreme e come un mandato a cercare un accomodamento con l' Europa, che magari lasci la Gran Bretagna nel mercato comune.

 

david cameron alla camera dei comuni con dietro theresa may david cameron alla camera dei comuni con dietro theresa may

Chi è pronto a sottolineare il caos in cui si agita il governo è Jeremy Corbyn, il leader laburista. Che sta preparando un programma alternativo da sottoporre all' approvazione del Parlamento. I sondaggi dicono che ormai Corbyn è considerato dall' opinione pubblica altrettanto capace di fare il premier di Theresa May e che se si votasse oggi i laburisti vincerebbero con sei punti di distacco. «Noi siamo pronti a tornare alle urne», ha annunciato Corbyn fiducioso.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...